Se in Svizzera è arrivato negli anni 70 a consolidare un movimento aikidoistico già avviato, in Italia Ikeda Masatomi fu un pioniere. Arrivò su richiesta di Tada sensei nel 1965 o forse 1966 e io lo incontrai casualmente appena arrivato, il primo giorno che si recò al Ueshiba Morihei Dojo in Roma. Era arrivato un po' in anticipo (le chiavi del dojo le avevo io) e in attesa si era seduto sul marciapiede facendo amicizia con gli allievi già sul posto. Aveva all'epoca circa 26 anni, essendo nato l'8 aprile 1940.
Al giorno d'oggi, forse inavvertitamente, alcuni di noi insegnanti cercano, curano la soddisfazione del praticante. Giusto, necessario: ma il praticante deve essere sereno con sé stesso quando è consapevole di avere utilizzato al meglio, per il bene, le sue energie. Non solo quando ha conseguito un vantaggio materiale, confermato con attestati da mostrare orgogliosamente a sé stesso prima ancora che ad altri.
La pubblicazione in italiano della autobiografia del maestro Hiroshi Tada è un avvenimento epocale che non consente indugio. E' necessario parlarne immediatamente, senza attendere di essere arrivati all'ultima delle 408 pagine, che andranno comunque periodicamente rilette e meditate col trascorrere del tempo.
Hiroshi Tada
Aikido ni ikiru
Vivere nell'aikido
2024, 408 pagine
Casadei Libri
Disponibile anche su Amazon
Ho già accennato - e più volte - al momento di stasi di questo sito. Promettendo che fosse un "momento momentaneo" e impegnandomi a spiegarne le ragioni e le evoluzioni nel tempo. Ed essendo ogni promessa un debito, eccomi qua.
Ricorrono nel 2023 100 anni dalla prima opera di Kenji Mizoguchi, uno dei più importanti maestri del cinema giapponese. Eppure quando accade di nominarlo ben poche persone, se non accanite cinefile, mostrano di conoscerlo: Vale la pena di accennare non ai perché, non li conosciamo, ma ai crudi fatti. Poco o nulla si sa dell'opera di esordio, Ai ni yomigaeru hi (L'amore riconquistato) e della sua prima produzione. Iniziò veramente la sua ascesa negli anni 40, e ne abbiamo già recensito I 47 ronin (1941), Miyamoto Musashi (1944), La spada Bijomaru (1945), Le donne di Utamaro (1946). Facile vedere come fosse un autore prolifico, al momento della sua prematura morte per leucemia nel 1956, a 58 anni, aveva diretto oltre 100 opere.
Claudio A. Regoli
La spada giapponese
Storia, tecnica e cultura
Ran Network
Claudio Regoli è una figura portante nel mondo delle arti marziali giapponesi e i suoi testi, che ci accompagnano da molti anni, non sono mai banali.
Con l'aikido cosa ci azzecca, per riesumare un modo di dire che andò di moda decenni or sono, una battaglia combattuta in epoca preistorica? Potrebbe azzeccarci, ma ci limitiamo a proporre l'ipotesi alle vostre riflessioni, senza dare nulla per scontato.
Incontrai Kitaura Yasunari (Yasufusa secondo una pronuncia alternativa) negli anni 70 ai seminari estivi dell'Aikikai d'Italia che erano frequentati praticamente da tutti i maestri presenti in Europa oltre a ospiti occasionali provenienti dal Giappone. Occasioni irripetibili di ricevere lezioni oltre che da Tada sensei - che aveva iniziato queste occasioni di incontro nel 1968 al Lido di Venezia, con la costante collaborazione di Giorgio Veneri - da personaggi che solo al nominarli possono far venire i brividi.
Ne avevamo già parlato: nuovi impegni hanno rallentato lo sviluppo di musubi.it ma ci sono le premesse per ritornare a una maggiore vivacità, alla pubblicazione di nuovi articoli. Ma è giunta anche l'ora di dettagliare in cosa consistano alcuni di questi nuovi impegni. Anche per tranquillizzare chi si fosse affezionato ai contenuti di musubi.it e alla loro impostazione.
La prima sensazione, già dalle prime pagine di I miei giorni alla libreria Morisaki era di un déjà vu. Ma dove visto, dove e quando letto? Ci è voluto un po' di tempo eppure la soluzione era a portata di mano.