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Kitaura Yasunari: arte, non solo nell'aikido

Kitaura00Incontrai Kitaura Yasunari (Yasufusa secondo una pronuncia alternativa) negli anni 70 ai seminari estivi dell'Aikikai d'Italia che erano frequentati praticamente da tutti i maestri presenti in Europa oltre a ospiti occasionali provenienti dal Giappone. Occasioni irripetibili di ricevere lezioni oltre che da Tada sensei - che aveva iniziato queste occasioni di incontro nel 1968 al Lido di Venezia, con la costante collaborazione di Giorgio Veneri - da personaggi che solo al nominarli possono far venire i brividi.

 

 

 

Kitaura02Fujimoto Yoji, Hosokawa Hideki, e più tardi Yamanaka Kano, Nomoto Jun e Imazaki Masatoshi facenti parte dell'Aikikai d'Italia. Tra gli ospiti Ikeda Masatomi (Svizzera, ma aveva insegnato in precedenza in Italia), Tamura Nobuyoshi (Francia), Asai Katsuaki (Germania), Chiba Katsuo (Inghilterra). E Kitaura Yasunari, dalla Spagna.

Il suo aspetto esile e il suo carattere gentile, direi timido, autorizzavano alcuni a immaginare il suo aikido come “morbido”. Al contrario, senza essere mai prevaricatore era indiscutibilmente marziale, e il compito di decifrarne la didattica era reso più complicato dal suo proporre tecniche apparentemente già assimilate da punti di vista inediti e spiazzanti.

Kitaura01Le sue conferenze serali (a titolo di esempio: “Parallelismi tra il pensiero di Ueshiba Morihei e i presocratici”) erano altrettanto impegnative e altrettanto affascinanti.

Alcuni anni dopo le sue presenze si interruppero, senza che io fossi a conoscenza delle ragioni. Ma un insegnante del Dojo Centrale di Roma, che lo stimava particolarmente, ebbe l'idea di invitarlo a dirigere un seminario, venendo però costretto in extremis a dedicarsi ad altri impegni. Fu così che ereditai la gestione del maestro e dell'intero seminario, completamente impreparato. Era il 1980.

Kitaura04Fu una occasione unica di conoscere più da vicino Kitaura sensei e il suo retroterra. Considerato dai suoi colleghi dello shidosha kai (l'associazione degli insegnanti inviati in Europa dall'Hombu Dojo) una persona di levatura indiscutibilmente superiore divideva i suoi impegni tra l'insegnamento dell'aikido e l'insegnamento di storia dell'arte alla Università di Madrid.

Ma non solo: tra i primi e più importanti compiti che mi affidò il maestro, oltre alla risoluzione dei consueti problemi di gestione di un seminario ci fu il reperimento di un buon binocolo. Fortunatamente avendo passato gran parte degli anni precedenti in escursioni nelle montagne dell'Italia centrale avevo un buon 8x30. Mi permisi di domandargli a cosa gli sarebbe servito, anche per essere in grado di fornirgli qualcosa di adeguato. Intendeva andarsene in giro nel tempo libero ad ammirare con l'ausilio del binocolo oltre alla immancabile Cappella Sistina anche un impressionante elenco di mirabili affreschi di cui spesso io – romano – ignoravo perfino l'esistenza.

KitauraCamminoMa, già che c'ero... mi presentò un elenco delle opere del Caravaggio presenti a Roma, chiedendo quale fosse il modo migliore per prenderne visione. Qui fortunatamente gli potei essere di aiuto, essendo tutte le opere conservate nel raggio di un paio di km, lungo la direttrice che va dai Musei Capitolini alla chiesa di Santa Maria del Popolo.

Sto divagando, ma è per rendere meglio al lettore la personalità e il carisma di Kitaura sensei. Mi capitò ancora di incontrarlo negli anni seguenti, ma le occasioni furono purtroppo rare. Quando venni a sapere del suo libro La plenitud del vacìo (La pienezza del vuoto), un saggio sopra l'aikido e l'arte, non ebbi pace finché non riuscii, dopo una ricerca durata diversi anni, ad ottenerne una copia.

Incontrai per l'ultima volta Kitaura sensei al seminario per il Cinquantennale dell'Aikikai d'Italia, rimanendo ancora una volta affascinato dalla piacevolezza e originalità delle sue lezioni, assolutamente fedeli però ai principi di base dell'aikido. Rinnovammo la conoscenza e gli proposi di tradurre in italiano il suo libro ricevendone risposta positiva. Si espresse favorevolmente sulla traduzione, poi difficoltà contingenti impedirono per qualche tempo che si andasse avanti. La notizia della scomparsa del maestro, oggi 30 aprile 2023, mi ferisce. Tenterò ancora: il pensiero del maestro Kitaura Yasunari è troppo prezioso per lasciare che vada perduto.

Buon cammino, maestro.

 

Paolo Bottoni

 

Ps: In realtà il maestro ha intrapreso il suo nuovo percorso il 26 aprile, anche se la notizia si è diffusa alcuni giorni dopo. Non si può tacere che anche il fondatore dell'aikido, il grande maestro Ueshiba Morihei, scomparve il 26 di aprile.

 

 

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