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Haiku
Morphema, 2016
La cultura giapponese non ha mai rinunciato al contatto con la natura, traendone ispirazione ed energia creativa. Non ci si meravigli quindi se anche e forse soprattutto la poesia nipponica, non esclusa anzi per prima la forma poetica più nota tra di noi, l'haiku, trae la sua linfa vitale dal susseguirsi delle stagioni. Esiste però una differenza fondamentale tra la teoria occidentale del ciclo annuale di vita e quella orientale.
Flavio Bertini. Il colore del gesto
Occorre immediatamente rendere conto al lettore della natura di questa pubblicazione, che potrebbe apparire fuori posto collocata come è all'interno dei testi tecnici di aikido. Non vi viene infatti data alcuna spiegazione tecnica ed è dedicata, prende ispirazione, da un'arte che non è aikido. Tuttavia sappiamo o perlomeno dovremmo sapere che anche l'aikido è un'arte, un'arte estremamente complessa e affascinante che si esprime attraverso il corpo del praticante e lascia tracce unicamente nella sua mente e nel suo spirito, ossia nella sua capacità di omologarsi alle leggi dell'universo dando voce e capacità di esprimersi al suo spirito vitale, quello che in giapponese viene appunto chiamato ki.
E' scomparso il 7 marzo 2017 dopo una breve e coraggiosa lotta contro un tumore Stanley Pranin (1945-2017), conosciuto in tutto il mondo come fondatore e animatore di Aiki News e poi di Aikido Journal. Non sempre ho condiviso l'impostazione di alcune sue ricerche ma gli ho sempre dato atto senza alcuna riserva di avere operato con la massima buona fede e con altrettanta tenacia, mettendo a disposizione della comunità di praticanti una impressionante documentazione che sarebbe altrimenti andata dispersa o sarebbe rimasta completamente sconosciuta.
L'aikido è per tutti, o almeno questo messaggio noi insegnanti ci sforziamo di trasmettere. Ed è giusto.
Non è però da tutti. E' forse questo un messaggio ancora più importante, e abbiamo il dovere di trasmettere anche questo per quanto possa essere meno "vendibile". Meno commerciale.
Intitolata semplicemente e forse un po' riduttivamente Ukiyo-e, questa mostra tenuta a Bruxelles tra l'ottobre 2016 e il febbraio 2017 è stata tuttavia probabilmente la più importante mostra europea degli ultimi anni. Nei depositi dei Musées Royaux sono conservate circa 7000 stampe, e questo ha permesso di allestire una esposizione che non rendesse conto solamente delle opere di uno o più dei sommi maestri, Utamaro, Hokusai o Hiroshige, ma di mostrare il panorama completo di un fenomeno culturale che si è articolato attraverso i secoli e ha permesso di esprimersi a centinaia, forse migliaia, di artisti.
La pubblicazione di una innocente foto ricordo su Facebook ha innescato una discussione su cui vale la pena di tornare. La foto, risalente al 1972, raffigurava gli allievi che avevano sostenuto presso il dojo di Meta di Sorrento una sessione di esami tenuta dal maestro Hiroshi Tada e dal maestro Pasquale Aiello. Nel commento si scriveva che Tada sensei era all'epoca 8. dan. Calendario alla mano a qualcuno non sono tornati i conti e ha chiesto se veramente a quella data il maestro avesse già ottenuto il massimo riconoscimento tecnico. Apparentemente una semplice curiosità, ma questa innocua domandina ha innescato alcune riflessioni che vorrei condividere.
Come sapete, perlomeno se avete l'abitudine di leggere le comunicazioni di questo sito, nel gennaio 2017 sono stati azzerati i "contatori", ossia il numero di accessi ad ogni articolo. Si è ricominciato quindi dalla pagina bianca. Uno degli articoli più consultati da allora è stato il film Tora no ofumu otokotachi, il primo film veramente jidai (è ambientato nel XII secolo) di Akira Kurosawa. Forse è un caso, magari è stato programmato in qualche sala di proiezione o in qualche tv, e la curiosità del pubblico ha fatto il resto. Qualunque sia la ragione, non possiamo che dare ragione a chi è andato a leggere quesa recensione: è veramente un'opera da vedere. O da rivedere.
L'ennesimo avviso ai naviganti vi ha informato che anche il sito era in navigazione, verso una nuova piattaforma software (joomla 3.6). Il rinnovamento è una esigenza periodica e inscindibile, e ora ci siamo. Ogni volta è più complicato, psicologicamente oltre che tecnicamente, ma i grandi maestri dell'antichità ci ammonivano a tornare periodicamente alla condizione di ronin, di uomo onda trascinato dal mare, che non conosce il suo destino e nemmeno lo cerca. Eccoci quindi ancora una volta sotto l'onda. Il trasferimento vero e proprio del sito è quasi terminato, stiamo tornando a navigare in acque più tranquille. Ma con un po' di nostalgia per quando ci si trovava sotto l'onda, trasformati anzi in uomini onda.
Importante:
Dovrete adattarvi a qualche necessario adattamento: una semplice ridistribuzione di alcuni articoli, per renderli più identificabili e fruibili. Non vi stupite vedendo bassi numeri di accessi agli articoli, sono stati azzerati: sito nuovo, vita nuova. Vi terremo naturalmente informati su ogni sviluppo.
Per le novità: ancora un po' di pazienza. Attendete serenamente. In seiza.
Dovremo abituarci sempre più spesso a recensire pubblicazioni elettroniche. Non soppianteranno - è la speranza di tutt ma ha buone fondamenta - la carta stampata ma propongono già modalità di lettura alternative e supplementari cui è difficile e inutile rinunciare. Non va inoltre dimenticato, è anzi il caso di sottolinearlo, che la pubblicazione elettronica permette l'accesso ad autori che sarebbero altrimenti tagliati fuori dalle spietate leggi dell'editoria e consente al lettore di ridurre sensibilmente i costi di acquisto. Può sorprendere che sia possibile pubblicare anche libri illustrati o racconti per immagini come Una Gru infreddolita, un manga opera di Kazuo Kamimura. Ma andiamo avanti, molte domande troveranno risposta. E quelle che non la troveranno potrebbero ugualmente essere benefiche.
Shusaku Endo: Silenzio
Rusconi, 1982
Il destino ha le sue regole, i suoi tempi, i suoi modi. A volte si impone, a volte discretamente suggerisce. Non senza un tocco di benevola ironia.