Gendai
Akira Kurosawa: 1955 - Vivere nella paura - La fine del sogno
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La riunione di famiglia non ha buon esito.
Spinti da Jiro i figli non solo rifiutano ancora di seguirlo ma nemmeno accettano indietro il denaro, in modo da avere una buona carta da giocare contro di lui in tribunale.
La più giovane delle figlie, Sue, che essendo ancora minorenne non ha avuto alcuna parte nella controversia legale, è sempre stata dalla parte del padre, ma osservando le vicende con ironico distacco, senza lasciar nulla trapelare.
Questa volta perde la pazienza e scaglia un oggetto su Jiro che reagisce.
Se perdono la pazienza gli altri cosa possiamo attenderci da Nakajima?
Eccolo piombare addosso a Jiro per dargli l'ennesima lezione.
E l'uomo del Brasile intanto è ripartito. Ha promesso di aspettare, ma non potrà essere per sempre.
Passato qualche tempo, un giorno Harada incontra Nakajima sul tram. Molte delle scene del fillm si svolgono sopra un tram che va o che viene.
Simboleggia lo spirito di ricostruzione del Giappone anni 50, di cui abbiamo già parlato.
Una vettura venne meticolosamente ricostruita negli studi, priva di un lato per premettere riprese agevoli, secondo i dettagliati disegni di Kurosawa.
L'impressione che il tram sia in movimento in mezzo al traffico è data mostrando oltre i finestrini i pantografi di altri tram che lo incrociano, montati su carrelli ed azionati periodicamente dai macchinisti, e comparse che simulano i passanti per strada.
Harada non crede ai suoi occhi: Nakajima è l'ombra di se stesso: non ha più nulla dell'uomo che aveva conosciuto, titanicamente orgoglioso delle sue molte vittorie come delle sue poche sconfitte.
Si fa riconoscere, ma Nakajima bruscamente scende dal tram senza rispondergli. Harada scende a sua volta.
Nakajima rifiuta ancora il colloquio e non rimane ad Harada che osservarlo mentre si allontana. Però, giunto alla fine del tunnel dove si era arrestato il tram, torna improvvisamente indietro.
Ha bisogno di sfogarsi, e il suo è lo sfogo di un uomo disperato: la decisione del tribunale lo ha lasciato impotente di fronte al suo incubo.
Se prima lottava senza paura, ora che è inabilitato a fare qualunque cosa il terrore della bomba non lo lascia, giorno e notte. E' condannato a vivere con il suo incubo.
Detto ciò, sempre più curvo sul suo bastone, si allontana e sparisce dietro l'angolo.
Harada, turbato dall' episodio, chiederà un colloquio al giudice per verificare se non ci sia alcuna possibilità di venire incontro a Nakajima.
Il verdetto è amaro: non è nelle loro facoltà di fare nulla, ma nessuno deve sentirsi responsabile per l'angoscia esistenziale di Nakajima, che nasce dentro di lui.