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Akira Kurosawa: 1957 - I bassifondi - Gli spartiti
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Chi cercasse un filo conduttore, un filone principale cui si collegano le storie e le vicende dei comprimari, si troverebbe a disagio. Sembra non esserci logica nel susseguirsi degli avvenimenti, e se c'è non essere di quelle che gli esseri umani riescono a comprendere, o tanto meno a determinare, o perlomeno influenzare.
Una trama c'è e ne riparleremo, ma Kurosawa, che spesso predilige le opere corali, la rende più ardua da cogliere affidando l'esecuzione delle parti corali ad altrettanti solisti di spicco, che catturano l'attenzione facendo perdere di vista l'assieme. Sono tutti interpreti che Kurosawa conosce bene, che ha utilizzato spesso.
Fa eccezione Bokuzen Hidari, attore noto fino ad allora per i suoi ruoli comici, ma questo non deve meravigliare: Pierpaolo Pasolini fece di Toto' l'interprete di Uccellacci ed uccellini (e fu l'ultima apparizione sullo schermo del grande artista) e Federico Fellini volle Enrico Benigni e Paolo Villaggio come protagonisti del suo La voce della luna (e fu l'ultima opera diretta da Fellini).
Hidari incarna il viandante Kahei, che sembra rappresentare nella vicenda l'unica nota positiva immune da zone d'ombra.
Toshiro Mifune, nella parte del ladro Sutekichi, replica ancora una volta il ruolo della persona disadattata, scostante e aggressiva ma non priva di sensibilità e di nobiltà d'animo.
In altre opere il suo personaggio riuscirà a mettere al servizio di buone cause anche la sua aggressività.
In Donzoko l'mpossibile sogno d'amore con Okayo, l'unica componente della famiglia degli affittuari della stamberga che mostri cenni di umanità, rimarrà frustrato e terminerà tragicamente.
Okayo è impersonata da Kyoko Kagawa, che condivise fino al termine l' avventura di Kurosawa: è l'interpete femminile di Madadayo, ultima opera del maestro.
E' attratta e allo stesso tempo intimorita dalla personalità irruenta di Sutekichi.
Eppure, nonostante i suoi timori, è l'unica che lo tratti con franchezza e che riesca a tenerlo a bada.
Tonosama, che tutti chiamano Principe, si dice sia stato un samurai di alto lignaggio.
Adesso subisce passivamente le ingiurie delle vita e degli uomini, si limita al massimo a far presente che non c'è nessun merito a trattarlo male ora che si trova allo stesso infimo livello degli altri.
Per dimostrare di essere qualcuno avrebbero dovuto affrontarlo quando aveva due spade al suo fianco.
Lo interpreta Minoru Chiaki, che il pubblico internazionale ha imparato ad apprezzare fin da quando impersonò il monaco errante di Rashomon e pochi anni dopo Heihachi (I sette samurai), guerriero gentile ed allegro eppure non privo di profondità: fu proprio lui a senitre il bisogno di una bandiera che unisse samurai e contadini ed a disegnarla, ed il destino volle che fosse lui il primo a cadere sotto quella bandiera.
Rokubei (Ganjiro Nakamura) è il proprietario del tugurio.
Si rifugia dietro formule stereotipate che non riescono a celare, dietro una cortesia formale e di comodo, un animo gretto.
Quello di un uomo che ha deciso di sfruttare senza alcuna pietà i suoi simili.
Osugi (Isuzu Yamada) non gli è da meno.
Ogni occasione è buona per pretendere altro denaro dagli occupanti della stamberga, senza fornire loro nulla oltre il minimo indispensabile per sopravvivere.
Solamente il timore di una reazione violenza di Sutekichi impedisce loro di trattare allo stesso modo Okayo, la sorella di Osugi, che sembra un corpo estraneo inserito per errore in ambiente familiare non suo.
Osen (Akemi Nigishi) è come già accennato una giovane prostituta, che non intende lasciarsi abbattere dal degrado materiale e morale in cui è costretta a vivere, e continua a sognare ad occhi aperti un improbabile riscatto.
E' proprio questo a scatenare contro di lei la pesante ironia, l'ostilità e l'aggressività dei suoi compagni di sventura.
Asa (Eiko Miyoshi) ha un male incurabile, non le rimane molto da vivere. Viene considerata solo come un fastidio, i suoi incessanti colpi di tosse, i lamenti che non riesce a trattenere, infastidiscono i coinquilini.
Suo marito, il tintore Tomekichi (Eijiro Tono), sta già pensando al dopo, a rifarsi una vita quando si sarà liberato di quel peso.
La dolciaia ambulante Otaki (Nijiko Kiyokawa) invano tenta di rincuorarla dedicandole modeste ma apparentemente sincere attenzioni.
Kamatari Fujiwara interpreta un attore alcolizzato, che è caduto in rovina quando la memoria lo ha tradito e ha cominciato a non tenere più a memoria la parte.
Ovviamente non ricorda nemmeno il proprio nome, e non lo conoscerà nemmeno lo spettatore.
Il giocatore Yoshisaburo deve avere conosciuto tempi migliori, e spera di poterli rivedere un giorno.
Confesserà poi a Kahei, che ha il potere di tirare fuori da ognuno la verità, di essere stato in prigone per omicidio
Nel frattempo che attende una riabilitazione sociale, ha organizzato una bisca clandestina nella baracca, anche se il denaro delle puntate si riduce a pochi spiccioli.
Il folle Tatsu (Haruo Tanaka) è forse chi ha meno problemi di tutti.
Gli basta un niente per rifugiarsi nel suo mondo immaginario.