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Akira Kurosawa: 1960 - I cattivi dormono in pace - Il piano di Nishi

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Il piano di Nishi è semplice: portare Shirai oltre al limite della sua sopportazione, per indurlo ad una confessione o ad un gesto inconsulto che scopra le carte dei corruttori. La posizione di costoro è invece ancora attendista: una terza morte sarebbe difficilmente giustificabile, prevale l'opinione di ammorbidire Shirai concedendogli altro denaro oltre quello avuto a suo tempo come compenso, che sembra non gli sia bastato.

Nishi dal canto suo è alle prese con un altro problema.

Il cognato, Tatsuo, sta maturando la convinzione che si sia lasciato corrompere anche lui e sia diventato una pedina nelle madri del suocero, suo padre, da cui lui ha preso le distanze. Sta così trascurando Yoshiko,  destinandola ad una vita infelice.

Affronta quindi Nishi, scongiurandolo di non cedere alla influenza maligna della corruzione, di pensare solo a rendere felice Yoshiko.

 

 

Lei, non vista, ha ascoltato tutto, e la tensione la fa cadere sulla gamba menomata.

Nishi e Tatsuo accorrono in suo soccorso. In quel momento, forse, Nishi si accorge di amarla, dopo averla utilizzata solo come strumento della sua vendetta, per entrare nella casa stessa di Iwabuchi.

E' un tema in più in una vicenda già molto intricata, e che Kurosawa probabilmente non ha avuto il coraggio di tagliare né quello di seguire fino in fondo. La linearità della trama ne soffre.

 

Nishi si è spinto troppo avanti per potersi arrestare adesso, anche ammettendo che voglia cedere all'appello di Tatsuo.

L'equilibrio mentale di Shirai è già definitivamente compromesso, ma non intende dargli tregua.

Per scuoterlo se possibile ancora di più gli fa credere ad un tentativo di assassinio, con Itakura, nella parte del killer, che deve apparentemente rinunciare al suo proposito perché sorpreso dai fari di una macchina.

 

 

A questo punto ritiene che i tempi siano maturi per dargli il colpo finale.

Rapito Shirai, con l'aiuto di Wada, lo porta nottetempo nella sede dell'Ente, all'interno della stanza la cui finestra venne contrasssegnata da una rosa durante il matrimonio e da un segno di penna nella foto lasciata all'interno della valigia che avrebbe dovuto contenere denaro.

E dopo avere indicato la finestra, mostra allo sconvolto Shirai un'altra foto. E' quella del funzionario Furuya, coperto dal suo stesso sangue dopo essersi gettato da quella finestra. E lui è in realtà il figlio di Furuya.

Un figlio illegittimo, che nessuno conosceva, e che è ricorso ad uno scambio anagrafico per prendere l'identità di Koichi Nishi e attraverso Yoshiko entrare nelle grazie di Iwabuchi. Sono cinque lunghi anni che vive sotto mentite spoglie, preparando la sua vendetta.

Ora, scelga Shirai: espiare le sue colpe gettandosi da quella stessa finestra, o accettare una morte meno traumatica bevendo il veleno che gli viene offerto.

Shirai non è in grado di esprimere alcuna volontà e Nishi lo obbliga a inghiottire il liquido contenuto in quella che è in realtà una innocua fiasca di whisky.

Il crudele gioco si è spinto troppo oltre: Shirai, completamente impazzito, non gli potrà più servire a nulla.

Mentre Iwabuchi e Moriyama cominciano a sospettare che sia qualcuno legato alla morte di Furuya ad avere preso di mira loro e l'Ente, Nishi comincia ad avere i primi dubbi.

Sono per la verità dubbi non condivisibili, in quanto ritiene di avere sbagliato a non gettare Shirai dalla finestra, ritiene di peccare di debolezza lasciando prevalere in lui qualche sentimento di umanità.

Il dimesso Wada, docile strumento nelle sue mani, trova il coraggio di dissentire. Nulla di buono può nascere dall'odio, e cosa direbbe la signora Yoshiko se sapesse di quali metodi si serve suo marito per farsi giustizia da solo?

La reazione piccata di Nishi dimostra solo che l'osservazione ha colpito il bersaglio. Infine Nishi è costretto ad ammmettere che ci sono delle ragioni, sia per le sue titubanze che per le sue forzature.

Sì, effettivamente, imprevedibilmente, ha cominciato ad amare Yoshiko non appena si è reso conto che era completamente indifesa di fronte a lui, alla sua feroce determinazione. E questo sentimento ha incrinato la sua fermezza, ha allentato la sua determinazione, al punto da spingerlo per reazione a tentare di indurirsi ancora di più.

Un tema psicologico molto interessante, ed è forse male per la riuscita del'opera che Kurosawa lo lasci solamente abbozzato, senza svilupparlo più articolatamente dopo aver avuto l'audacia di introdurlo, al punto che sembra un elemento estraneo inserito a forza nella trama.

La lotta tra Nishi e la corruzione tuttavia non si arresta, è troppo tardi. Mentre lui si ripromette di utilizzare per i suoi scopi l'incondizionata fiducia che continua a dimostrargli Iwabuchi, dall'altra parte si è deciso di prendere l'iniziativa.

Moriyama si è recato a trovare la vedova Furuya, e apprende da lei l'esistenza di un figlio segreto, avuto da un'altra donna, di nome Itakura.

Noi sappiamo che è il nome dell'amico e complice di Nishi, e a questo punto cominciamo a comprendere, anche in base a conversazioni che hanno avuto i due, che hanno scambiato le loro identità. Ora il figlio di Furuya si chiama Nishi, mentre questi ha preso il nome di Itakura. Ha così usufruito del curriculum dell'amico, che gli ha permesso di essere assunto presso l'Ente.

La donna, che si sente sola e vorrebbe mettersi in contatto con l'unico figlio dell'uomo che è stato il compagno della sua vita, consegna a Moriyama anche una foto.

E' stata scattata durante i funerali di Furuya e vi appare casualmente sulllo sfondo, appoggiato ad un palo, un giovane che segue con attenzione quanto succede.

Qualcosa le dice che quel giovane è il figlio sconosciuto di Furuya.

 

 

 

Per quanto nell'immagine il volto non sia chiaramente riconoscibile, il cerchio comincia a stringersi intorno al falso Nishi.

Moriyama si reca immediatamente da Iwabuchi per metterlo a parte dei sui sospetti, che trovano conferme analizzando alla luce dei nuovi fatti tutto quanto accaduto in precedenza.

Non si rendono conto che Tatsuo sta ascoltando tutto quanto dicono.

 

 

 

In quel momento Nishi sta rincasando, con un mazzo di fiori per Yoshiko. Forse sarebbe sul punto di rivedere radicalmente tutti i suoi piani, se non abbandonarli, per pensare soprattutto a lei.

Ma è troppo tardi, non ne avrà più la possibilità. Mentre si attarda nell'ingresso per togliersi le scarpe infangate, Tatsuo lo chiama ad alta voce con il nome di Itakura, e lui non riesce a reprimere il gesto istintivo di voltarsi come chi si sente chiamato per nome.

Tatsuo ha la conferma che si è introdotto nella casa solo per vendetta, prendendosi gioco di sua sorella. Afferra un fucile e minaccia Nishi, sotto gli occhi terrorizzati di Yoshiko.

Nishi fa appena in tempo a fuggire, schivando di poco il colpo fatale.

Ora rischia di essere lui la preda di una caccia spietata.

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