Jidai
Masato Harada, 2017: Sekigahara - Sekigahara
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Ottobre.
L'armata dell'Est e quella dell'Ovest sono vicine a incontrarsi.
Il luogo dove probabilmente avverrà la battaglia finale comincia a delinearsi: è la pianura di Sekigahara, dove le centinaia di migliaia di soldati dell'uno e dell'altro fronte potranno schierarsi.
Ishida Mitsunari tiene consiglio di guerra, assistito come sempre da Shima Sakon.
Ishida combatterà nelle prossimità dei suoi domini.
Tokugawa sta affrontando una lunga marcia per raggiungere la linea del fronte.
Tiene consiglio in campo aperto, alla luce delle torce.
Le sue forze sono inferiori, anche se non di molto, ma ritiene di avere delle carte nascoste da giocare.
Hatsume è stata scoperta, il suo doppio gioco a favore di Ishida è finito.
Sfugge ai sicari che la credono morta, ma viene rapita da un gruppo di donne malviventi di cui rimane a lungo prigioniera.
Riuscirà a fuggire poco prima della battaglia, ma potrò rivedere Ishida solamente quando sarà troppo tardi.
Non potrà nemmeno parlargli, solo rivolgergli un lungo sguardo.
Infine.
Sekigahara.
Le sorti della battaglia e del futuro della nazione sono come sappiamo nelle mani di Kobayakawa Hideaki,
Staziona con le sue truppe sull'alto di un colle, da dove osserva l'andamento della battaglia nella pianura.
La mischia si sta orientando a favore di Ishida, che gli manda diversi portaordini chiedendogli di intervenire per dare il colpo di grazia.
Hideaki non si muove. La sua immobilità impedisce anche l'arrivo dei rinforzi guidati da Mori Terumoto.
Si muoverà solo quando Ishida sta visibilmente per essere travolto.
Per unirsi alle forze di Tokugawa,
Shima Sakon travolto da forze preponderanti rifiuta di arrendersi.
Troverà la morte che cercava.
Ishida Mitsunari lancia verso il cielo il suo disperato urlo di protesta.
Non cercherà la morte, non ora.
Intende bere fino in fondo il suo calice.
Troverà rifugio presso un contadino, ma consapevole dei rischi che corre il suo ospite gli chiede di denunciarlo al nemico.
Tokugawa esultante chiede ai suoi soldati di lanciare l'urlo di guerra.
Non è conforme alle usanze, si lancia piuttosto all'inizio della battaglia.
Ma ha sicuramente bisogno di dare libero sfogo alla tensione accumulata nei lunghi anni in cui ha pazientemente tessuto la sua trama.
Mentre attende che venga decisa la sua sorte Mitsunari riceve una visita imprevista. E' Hideaki,
Sente il rimorso del suo tradimento, si rende conto di avere compiuto non solo una azione riprovevole, ma di avere anteposto i suoi rancori personali agli interessi del suo prossimo.
Mitsunari lo rassicura: è bene che si sia reso conto del suo errore e questo rasserena anche lui. Non si è dato la morte proprio per poter apprezzare le conseguenze del suo agire anche dopo la battaglia.
Ma in seguito Kobayakawa Hideaki non riceverà nemmeno da Tokugawa quanto si aspettava in comenso: i traditori vengono talvolta utilizzati ma mai apprezzati.
(N.d.a,: Travolto dai rimorsi e dalla delusione perderà il senno e morirà nel 1602, a soli 20 anni).
Ishida Mitsunari viene condotto sul luogo del supplizio.
Ha l'ultima consolazione di poter scorgere Hatsume viva, tra la folla che assiste al suo passaggio.
Non hanno modo di parlarsi, ma i loro sguardi sono eloquenti.
Non accena il film, che riporta invece un incontro con Ishida richiesto da Yeyasu Tokugawa, a un altro episodio che manifesta l'indecifrabile rapporto che lega tra loro, in modo malsano ma lega, due feroci antagonisti.
Ai bordi del patibolo Tokugawa offre a Ishida un kaki,
Lui lo ricusa: non vuole correre il rischio di avere mal di stomaco l'indomani.
Dopo le immagini di Ishida condotto al supplizio scorrono i titoli di coda.
Con una piccola sorpresa.
Appare improbabile, essendosi svolta la battaglia di Sekigahara il 21 ottobre 1600, data correttamente riportata anche nella sinossi ufficiale del film citata in prima pagina, che Ishida Mitsunari fosse già morto il 1. ottobre.
L'errore è anche nella scritta giapponese e a quanto pare nessuno ci ha fatto caso.
In realtà l'esecuzione avvenne il 6 novembre.