Jidai
Masato Harada, 2017: Sekigahara - La lotta impari
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E' necessario fornire al lettore linee guida che lo aiutino a orientarsi nella intricata materia del conflitto. La carica di supremo governante del Giappone, shogun, è vacante da molto tempo e i maggiori feudatari lottano per impossessarsene. Ma solo chi possa vantare una discendenza nobile ha una possibilità e Yeyasu Tokugawa è tra questi. Dopo la morte del condottiero Oda Nobunaga di cui era alleato accetta di supportare Toyotomi Hideyoshi, ma probabilmente consapevole che le umili origini di quest'ultimo non gli consentiranno mai di ricevere dall'imperatore l'ambita nomina. Il vuoto che lascerà Hideyoshi dovrà essere colmato da chi ne abbia titolo.
Il suo realistico modo di pensare viene reso nel film con questa frase emblematica:
«Stiamo cambiando i tempi. Abbiamo bisogno di uomini in vari ruoli. Uno sciocco può essere utile come sciocco. Un pazzo può fare il lavoro di un pazzo.»
Hideyoshi durante una visita a un tempio viene servito da un vivace bambino, Sakichi, che gli reca una calda tazza di té; richiesta una seconda, gli viene portata una tazza ancora più calda ma con meno té. La terza sarà rovente, e il té quasi non c'è.
Sakichi risponde con spontaneità e sfacciatiggine alle domande di Hideyoshi.
E' del feudo di Omi, da cui proviene anche Hideyoshi, del paese di Ishida, e anche lui di origini non alte.
Hideyoshi lo prenderà immediatamente con sé al suo servizio. Il suo nuovo nome sarà Ishida Mitsunari.
Alcuni anni dopo ritroviamo Ishida responsabile dei lavori pubblici del regime di Hideyoshi. Sa perfettamente di non avere alcuna possibilità di ambire a molto di più, ma l'idea di svolgere al meglio il proprio lavoro è sufficiente ad appagarlo.
Viene considerato dal seguito di Hideyoshi un personaggio utile nella amministrazione ma privo di qualunque esperienza o capacità bellica,.
Ossia le sole competenze che in epoca di guerra civile possano portare lontano o far guadagnare rispetto e considerazione.
Ma Hideyoshi si fida di lui e segue quando può i suoi consigli, per quanto debba tener conto soprattutto dei pareri dei suoi numerosi feudatari e consiglieri.
Passano gli anni. Hideyoshi ha declinato la carica di kanpaku (reggente provvisorio) in favore dell'erede Hidetsugu destinato a succedergli ma ugualmente privo dei quarti di nobiltà necessari a una investitura ufficiale. Ma la imprevista nascita tardiva di un erede naturale, Hideyori, nato dalla nobile Yodogimi cambia le sue prospettive.
Accusato di complotto Hidetsugu è costretto al suicido. Durante la riunione del consiglio Tokugawa insiste per estinguere l'intera sua famiglia oltre che i suoi seguaci,
Ha un atteggiamente volutamente irritante, non ha nemmeno rivestito l'abito di corte, per far notare quanto sia stata inopportuna la precipitosa convocazione per decidere su un argomento già scontato: morte.
Ishida Mitsunari si oppone a lungo, ma invano. Perfino la promessa sposa di Hidetsugu, la principessa Koma che non lo aveva mai incontrato essendo ancora in viaggio per celebrare lo sposalizio, verrà giustiziata assieme a tutte le dame della sua corte.
Hideyoshi ormai taiko (reggente ritirato) è vecchio, stanco, forse incapace di agire, forse incapace perfino di capire. Passa ormai la maggior parte del suo tempo a giocare col figlio Hideyori che vede grazie ai suoi quarti di nobiltà destinato a succedergli nel potere e a essere riconosciuto finalmente come shogun. Acconsente,
Paradossalmente la crudele esecuzione di Koma hime e del suo seguito procurerà a Ishida degli imprevisti alleati. Ancora più paradossalmente alllontanerà molti dall'appoggiare Hideyoshi e la sua linea dinastica, considerandolo responsabile di quanto in realtà voluto da Tokugawa. A chi si legheranno allora? A Tokugawa...