Jidai
Kenji Mizoguchi: 1944 - Miyamoto Musashi - Non vendetta ma onore
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Musashi dichiara di ammirare lo spirito dei due giovani ma di non poter accogliere la loro richiesta di assistenza
Ha ricevuto una lettera ufficiale di sfida dal dojo degli Yoshioka, lo scontro avverrà a breve presso il tempio di Ichijoji e non sa se sarà ancora vivo l'indomani.
Dopo di che, ritorna impassibile a lavorare alla sua scultura, dopo aver silenziosamente giunto le mani di fronte alla statua, come aveva già fatto al momento di interrompere il suo lavoro per ascoltare la richiesta.
Un tratto tipico della tradizione giapponese il rispetto per ogni cosa, compresi i lavori e gli elementi più umili, tanto più necessario quando si aspira a compiere qualcosa di nobile.
Due sono le condizioni che ha posto Musashi per accettare di aiutare i due ragazzi: innanzitutto che comprendano come la via della spada non debba essere strumento di vendetta o asservita all'inseguimento dei propri scopi personali, ma deve portare all'onore.
La seconda condizione è che lui esca vivo dal cruento scontro con l'intero clan degli Yoshioka, che non esiterà per fermarlo a utilizzare anche armi da fuoco.
Ma utilizzando una delle sue armi preferite, l'imprevedibilità, Musashi ne uscirà vincitore.
Al termine della cruenta battaglia Musashi presso una cascata purifica sé stesso e la sua lama.
Là lo raggiungerà Shinobu, ottenendo finalmente l'assenso di Musashi al loro addestramento, in modo che possano affrontare con onore gli assassini del loro padre
L'insegnamento di Musashi oscilla tra il costante richiamo ai principi etici della via della spada e il rigoroso estenuante allenamento fisico, durante il quale chiede ai due ragazzi di attaccarlo senza alcuna remora, deponendo ogni esitazione e ogni riserva mentale.
Lui si limita perlopiù a evitare i loro attacchi, costringendoli ad affinare la loro tecnica e a rafforzare il loro spirito combattivo.
Sfortunatamente gli assassini casualmente li scorgeranno durante le loro sessioni di pratica, rendendosi conto che dovranno confrontarsi con due avversari formati da un grande uomo di spada.
La loro contromisura è immediata: si recano al dojo della scuola Ganryu, per chiedere al maestro Sasaki Kojiro di intervenire a loro favore. Accetterà: è da molto che aveva intenzione di misurarsi con Musashi, che si sottraeva alla tenzone.
Ora gli si offre l'occasione per costringerlo, e ne approfitterà senza remore.
La lua levatura morale non è pari alla sua incontestata maestria tecnica: userà ogni mezzo.
Musashi si è assentato per qualche tempo, raccomandando ai due giovani di continuare senza alcuna flessione il loro addestramento.
Approfittando della sua assenza Genichiro viene assalito a tradimento e ucciso.
Verrà invece risparmiata da Sasaki Kojiro la sorella Shinobu: dovrà riferire a Musashi che Kojiro è responsabile di questo brutale assassinio, provocandolo a un inevitabile duello al'ultimo sangue.