Miti, leggende, eroi
Onna-bugeisha, 女武芸者 - Il periodo Kofun
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Il periodo Kofun (250-300 dc, 550 dc)

Utagawa Sadahide: Jingu in procinto di invadere la Corea. Lato destro di un trittico
Non si hanno notizie certe circa la sua vita e il suo regno e tutta la sua vita è divenuta leggenda. Pare che sia leggenda anche il fatto (ampiamente respinto anche in Giappone) che lei abbia attraversato il mare interno e conquistato la Corea nel 200 senza spargimenti di sangue anche se alcune fonti riportano di un controllo del Giappone sulla Corea abbastanza consolidato nel IV secolo.
La leggenda narra anche che lei abbia concepito il figlio prima di partire per la conquista della penisola coreana ma che il figlio sia nato tre anni dopo al suo ritorno in Giappone nel 203 in quanto la madre ritardò volontariamente il parto fino a conclusione della guerra.
Il figlio fu quindi identificato con Hachiman, dio della guerra e protettore dei samurai nel pantheon degli dei scintoisti del credo nipponico; quello stesso Ojin/Hachiman, antenato del clan Minamoto e quindi di Minamoto no Yoritomo che, diventando Shogun, nel 1192 inaugurò il periodo Kamakura (1192 - 1333).

Banconota raffigurante Jingu. Creata nel 1878 da Edoardo Chiossone, direttore della zecca di stato giapponese in epoca Meiji
Considerta fino al periodo Meiji la 15a imperatrice nipponica, a seguito nella scarsa attendibilita’ delle fonti storiche il suo nome e’ stato eliminato dalla lista ufficiale cedendo il suo posto al figlio Oijin. Indipendentemente dalla leggenda che circonda la sua figura, l’imperatrice Jingu incarna sicuramente il carattere forte e la determinazione delle donne guerriere giapponesi. La sua tomba ufficialmente si trova a Misasagi-cho a Nara.