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Sempre samurai

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Scritto da Michelangelo Stillante

Famosi e antichi o modernissimi e di fantasia: ma sempre samurai! Vorremmo infatti parlare qui di alcuni celeberrimi samurai che il Giappone onora in diversi modi. Non ne parleremo in maniera approfondita ma solo riportando le caratteristiche principali che li hanno resi più famosi di altri. Storici, leggendari, di fantasia, tradizionali o modernissimi, incarnano perfettamente l'etica del bushido. Una premessa prima di andare avanti: alcuni dei personaggi che tratteremo sono qualcosa di più che semplici guerrieri samurai, come è il caso dei tre condottieri che soggiogarono il Giappone al  loro potere.

 

 

 

 

 

 

 

Samurai storici

Kusunoki Masashige: L'onore personificato

Fu un samurai del XIV secolo, nato nel 1294 e morto nel 1336. Al servizio dell'imperatore Go-Daigo (1288-1339), fu un brillante stratega militare e le sue doti risultarono molti utili durante le battaglie di Akasaka e Chihaya per la ripresa del potere imperiale contro lo shogunato Kamakura.

Il nome (kusunoki =  canfora) si dice che gli sia stato attribuito da Go-Daigo in seguito ad un sogno in cui era stato costretto a ripararsi sotto un albero di canfora, poiché Masashige si dimostrò per lui un sicuro rifugio in un'epoca tempestosa. La difesa della fortezza di Chihaya da parte di Kusunoki è considerata un capolavoro di tattica militare raramente ripetuto nei secoli successivi.

 

Cadde nel corso della battaglia di Minatogawa, affrontata per volere dell'imperatore Go-Daigo nonostante le forze nemiche fossero notevolmente superiori e le sue indicazioni tattiche fossero state completamente disattese. Indicato per molti anni come traditore assieme a Go-Daigo, destino comune a molti perdenti, fu riabilitato insieme al suo signore durante lo shogunato Tokugawa. Samurai fedele agli ordini delll'imperatore anche quando questo significò per lui morte certa, fu di conseguenza ulteriormente esaltato col ritorno del potere imperiale nell'epoca Meiji (1868-1912). Kusunoki Masashige fu un simbolo di valore molto sfruttato anche durante l'era Showa dall'imperialismo giapponese, preludio alla guerra del Pacifico. La sua lealtà, il suo coraggio e la sua devozione verso l'imperatore lo innalzarono a patrono dei kamikaze durante la seconda guerra mondiale. I suoi valori lo incoronarono definitivamente come eroe patriottico quando gli fu eretta una statua che venne sistemata, dove si trova ancora oggi, davanti al Palazzo Imperiale di Tokyo. Kusunoki Masashige viene ricordato come un soldato di primordine, coraggioso e altruista, lungimirante e con una determinazione incrollabile.

"Quando rinascerò, per altre sette vite, le impiegherò tutte per combattere i nemici dell'Imperatore!"

Questo motto, che sembra sia stato pronunciato in realtà dal fratello Masasue quando la morte era oramai inevitabile di fronte alle preponderanti forze nemiche, e comunque immediatamente fatto suo da Masashige, nella sua versione originale è molto più conciso: Shichisei Hōkoku! (七生報國 - Sette vite per l'imperatore!)

 

Gli unificatori del Giappone: Oda Nobunaga - Toyotomi Hideyoshi - Tokugawa Ieyasu

 

Oda Nobunaga - il guerriero impaziente

Nacque nel 1534 e fin da giovanissimo, contro il suo stesso clan, iniziò a stringere alleanze che lo portarono ad essere protagonista di diverse battaglie, iniziando così ad estendere la sua zona d'influenza per tutto il Giappone, partendo dal feudo di Owari ove era nato. Uno dei suoi primi atti fu quello di stabilire una base di potere economico. Tra le molte misure adottate ritroviamo l'abolizione di molte tasse e dei vincoli al commercio e l'inizio di una serie di indagini catastali, non comuni prima di allora.

Nobunaga fu attivo anche in campo culturale e fu un praticante appassionato della cerimonia del the, favorendo per primo le iniziative del maestro Sen no Rikyu, e della poesia Nel 1578 completò la costruzione del castello di Azuchi che all'epoca si ergeva come il più imponente mai costruito in Giappone (il castello di Himeji fu iniziato molto prima ma fu ampliato e divenne la meraviglia che si può ammirare oggi solo diversi anni più tardi). Riccamente decorato e immensamente costoso, Azuchi era destinato non tanto alla difesa, quanto a esibire chiaramente alla nazione il potere del suo signore. Nobunaga creò un feudo militarmente ed economicamente solido, allargandone poi incessantemente i confini. Il successo ottenuto poi da Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu nel completare l'opera di unificazione del Giappone si basa in gran parte sul metodico lavoro fatto da Oda Nobunaga prima del 1582, anno della sua scomparsa.

Partito in gran segreto con poche truppe al seguito per affrontare una nuova campagna di guerra, diede ordine al suo vassallo Akechi Mitsuhide di raggiungerlo a Honno-ji con tutte le sue forze. Akechi lo assalì a tradimento: Oda scomparve nella mischia, ma il suo corpo non venne mai ritrovato e non è certo che la sua guardia del corpo abbia potuto difenderlo il tempo sufficiente per compiere seppuku sottraendosi alla cattura.

 

Toyotomi Hideyoshi - Il Ministro Munifico (largamente generoso)

Si sa che nacque nel 1536 da un contadino, in un villaggio di contadini, e questo rende la sua storia ancor più accattivante se si pensa alla sua "carriera". Dal 1536 al 1570 la vita di Hideyoshi è piuttosto incerta e la biografia che lui commissionerà parte dall'anno 1577. Sembra sia stato registrato alla nascita con il nome di Hiyoshimaru e nel corso della sua vita cambierà nome diverse volte. Come tutti i giapponesi del resto: il primo nome di Nobunaga ad esempio era Kipposhi, quello di Ieyasu Tokugawa invece Takechiyo Matsudaira. Nel 1557, con il nome di Tokachiro, incomincia il suo servizio presso Oda Nobunaga da cui si fa notare per le sue abilità di comprensione dell'altrui personalità, dote che gli permette di salire la scala sociale presso il suo signore. Nel 1564 cambia il suo nome in Kinoshita e ancora qualche tempo dopo, nel 1573, in Hashiba. Vendicata la morte di Nobunaga e divenuto dittatore, dal villaggio di contadini scala la gerarchia fino a diventare Kanpaku, o reggente del ruolo imperiale. Infine, il 29 settembre 1597 cambia definitivamente il suo cognome in Toyotomi, che significa appunto "Munifico".

Continuò l'opera iniziata dal suo signore Nobunaga nella unificazione del Giappone e passerà alla storia anche come l'invasore della Corea, peraltro incauta avventura che costerà perdite elevatissime e si concluderà con uno smacco. Durante il suo regno però apportò anche significativi cambiamenti alla società giapponese, ad esempio la differenziazione delle caste per legge e l'emanazione del divieto per i non samurai di portare armi; abolì anche la schiavitù, gettando le basi di un sistema sociale che sarebbe durato per i successivi 300 anni. Con il censimento della popolazione e delle terre, ottenne un migliore utilizzo delle risorse e introducendo anche il divieto della libera circolazione riuscì ad arginare il fenomeno del banditismo. Fu lui a completare il castello di Osaka nel 1590, all'epoca il più gande del paese. E fu sempre lui che il 24 luglio 1587 emise il primo editto di espulsione contro i cristiani cercando di arginare la diffusione del cristianesimo sul suolo giapponese. Il 9 dicembre 1596 fece arrestare sei francescani, tre gesuiti e 17 fedeli giapponesi; li fece crocifiggere sulla collina di Nagasaki il 5 febbraio 1597.

Morì nel 1598 senza che il suo potere di fatto venisse formalmente riconosciuto dall'imperatore, a causa delle sue umili origini. Un tardivo matrimonio diede le patenti di nobiltà al figlio Hideyori, che aveva però solamente 5 anni alla morte di Hideyoshi.

 

Tokugawa Ieyasu - il guerriero paziente

Tokugawa Ieyasu nacque nel 1543 e anche lui, come Toyotomi Hideyoshi con un nome diverso: alla nascita non era né Tokugawa né Ieyasu. Apparteneva infatti alla famiglia Matsudaira e il suo nome era Takechiyo. La sua storia è già piuttosto movimentata quando raggiunge l'età adulta e cambia nome in Matsudaira Motoyasu. La sua prima battaglia la vince a Terabe, il suo nome comincia ad essere conosciuto e incomincia a prestare servizio per Oda Nobunaga. Vincendo battaglia dopo battaglia, nel 1567 chiede ufficialmente di cambiare il suo nome in Tokugawa Ieyasu e la sua discendenza nobiliare inizia ad essere ricostruita attribuendola alle prestigiose dinastie Minamoto e Fujiwara.

Nominato tra i reggenti di Hideyori Toyotomi, deciderà tuttavia di lottare per il potere a proprio nome. La vittoria decisiva per la sua carriera politica e militare viene ottenuta con la storica battaglia di Sekigahara (ottobre del 1600) che gli permette di ottenere in pratica il controllo dell'intero Giappone. Termina così, salvo alcune operazioni minori di "pulizia", un periodo di guerre interne che durava dal 1467 (Sengoku jidai). Nel 1603 diviene Shogun per volere dell'imperatore Go-Yozei, fondando la dinastia Tokugawa con cui iniziano 265 anni di stabilità politica destinati a durare fino al 1868 e denominati periodo Edo, nome attribuito come di consueto dalla nuova capitale scelta (l'attuale Tokyo). Nel 1605 abdica a favore del figlio Hidetada ma continua ad esercitare il potere attraverso il "governo del chiostro",  praticata adottata fin dal 1072 nella famiglia imperiale attraverso la quale l'imperatore pur abdicando formalmente a favore di un successore, manteneva di fatto l'esercizio del potere.

Muore nel 1616 e viene Inizialmente sepolto a Shizuoka, ma le sue ceneri furono in seguito trasferite al tempio Toshu-go,a lui dedicato dal figlio Hidetada; uno dei più bei templi del parco nazionale di Nikko, patrimonio mondiale dell'UNESCO.

 

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