Origines
L'architettura giapponese - P. 5
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Dopo una guerra civile, nel 587 si assiste all'affermazione sempre più accentuata del Buddhismo, grazie alla presa che esso ebbe sull'aristocrazia guerriera e all'apporto culturale coreano e cinese. E' assai probabile che il Buddhismo, col suo insegnamento teso a mostrare come tutto al mondo sia illusorio e passeggero, frutto di ignoranza e perciò fonte di sofferenza, sia apparso un meraviglioso sostegno per uomini avvezzi a rischiare continuamente la propria vita, assicurando per contro, per chi sappia distaccarsi da ogni contingenza terrena, la possibilità di una persistenza cosciente in una sfera incorruttibile e senza tempo.
Uno degli esempi più significativi di architettura di questo periodo è il Kondo (fig. 11). Qui troviamo elementi che stranamente ci ricordano gli edifici sacri greci, e vi è chi afferma che, effettivamente, essi siano avventurosamente arrivati in Giappone attraverso le produzioni indiane del Gandhara. Si tratta dell'entasi delle colonne e del soffitto a cassettoni sotto il quale la statua di Vairocana Buddha troneggia imponente a tutt'altezza
(figg. 12, 13).
Questo periodo è così caratterizzato da un'architettura grandiosa, monumentale; sale dalle luci eccezionali, statue gigantesche, pilastrate che si inseguono in file ordinate, rappresentano l'esaltazione di un cerimoniale di corte e liturgico pervenuto a livelli altissimi.
(figg. 14, 15)