Maestri
Kamiizumi Isenokami Nobutsuna (1508-1577?). Guerriero e maestro - Kamiizumi Ise no kami sensei
Indice articoli
E' estremamente difficile ricostruire con esattezza il percorso di apprendimento e quello di insegnamento di Kamiizumi Ise no Kami Nobutsuna. Non per mancanza di informazioni ma al contrario perché sono sovrabbondanti - per quanto di norma prive di dettagli "tecnici" - ma molto spesso contraddittorie ed in alcuni casi palesemente inattendibili.
E' il caso ad esempio del ruolo che avrebbe sostenuto nella formazione dell'altro grande maestro Tsukahara Bokuden, di lui maggiore di circa venti anni, e che risalirebbe ad un periodo intorno al 1509. Ma noi sappiamo ormai che Kamiizumi era nato solamente l'anno precedente.
Si trovano testimonianze di suoi studi presso le scuole Nen ryu e Shinto ryu. Non possiamo confermare né smentire nel primo caso, nel secondo va probabilmente accettata l'ipotesi che abbia ricevuto la formazione nello Shinto ryu non dal fondatore, IIzasa Choisai, ma da suo padre Hidetsugu che si dice ne sia stato discepolo..
Ma anche Hidetsugu potrebbe aver seguito gli insegnamenti del fondatore solo a patto di accettare solo che Choisai sia veramente vissuto oltre 100 anni (1387-1488 le date comunemente accettate) ed anche che abbia insegnato fino a tardissima età. Non sono infrequenti i casi di grandi maestri molto longevi ma affiora in chi ricerca informazioni l'impressione che siano troppo ripetuti per essere tutti credibili. A nostro parere Kamiizumi Hidetsugu apprese lo Shinto ryu solamente dai successori di Iizasa Choisai.
Iniziamo comunque da quei dati che se non certi sono però meno aleabili. Gli ultimi anni del percorso su questa terra di Kamiizumi Nobutsuna forniscono notizie su alcuni episodi chiave che non consentono certezze sulle loro conseguenze a breve e a lungo termine ma lasciano sicuramente sul terreno interessanti spunti di riflessione.
Assieme a Jingo Muneharu e Hikida Bungoro il maestro, oramai non più guerriero né generale, dopo aver preso congedo da Takeda Shingen si diresse verso il sud nel feudo di Ise, da dove proveniva il suo maestro Aisu Iko. Signore del castello di Taki in Ise era all'epoca Kitabatake Tomonori, studioso di spada e già allievo di Tsukahara Bokuden.
La permanenza a Taki non durò molto, si pensa per le incertezze dovute alla presenza di un ingombrante vicino dall'altra parte della baia: Oda Nobunaga (1534-1582).
Dalla provincia di Owari aveva iniziato il sanguinoso cammino che l'avrebbe portato al dominio assoluto, che sembrava destinato al vincitore della eterna contesa tra i Takeda e gli Uesugi, ma poco tempo dopo alla morte per il tradimento del vassallo Akechi Mitsuhide.
Fu d'altra parte proprio Oda a pronunciare un famoso assioma: l'uomo non avrebbe dovuto vivere inutilmente oltre i 50 anni. Evidentemente si riferiva agli uomini ambiziosi: nessuno dei grandi protagonisti dell'era Sengoku infatti superò di molto questa soglia.
Nobutsuna si diresse ad ogni modo verso il celebre monastero di Kofuku, sede centrale della setta Hosso, ancora potente sia pure provata dalle continue guerre in cui era rimasta coinvolta in circa 8 secoli. Risiedeva a Kofuku l'abate Hozoin Kakuzenbo Inei, discendente da una antica famiglia di yamabushi (monaci guerrieri, letteralmente guerrieri di montagna).
La leggenda vuole che sia stato Inei, ispirato dalla visione della falce lunare, ad introdurre l'uso di un tipo particolare di lancia, con la punta a croce e di conseguenza ancora oggi denominata jumonji ossia a forma di 10 (十). La sua scuola, Hozoin ryu, è ancora oggi attiva.
Per iniziativa di Inei nel grande complesso formato da decine di edifici, con alloggiamenti per migliaia di monaci e di pellegrini, si tenevano annualmente degli shiai; tornei cui partecipavano i monaci guerrieri della setta maggiormente versati nell'arte della lancia, il sojutsu. Col passare del tempo, estesasi la fama dell'avvenimento oltre i confini del mondo monacale e quelli della provincia, iniziarono ad essere ammessi yamabushi di altre sette, e poi combattenti laici , specialisti di altre armi, appartenenti a varie scuole, provenienti da diverse province. Questo genere di tornei aperti si chiamava taryu shiai.
Durante i preparativi del torneo l'abate Inei invitò ad una serie di confronti informali alcuni dei più noti combattenti che erano nel frattempo arrivati al monastero. Un guerriero di nome Yagyu Muneyoshi (1529-1606), vicino alla quarantina e ritenuto uno dei migliori combattenti del Kinai, chiese di affrontare Nobutsuna. Come d'uso, gli venne proposto di incontrare prima uno degli allievi del caposcuola, nella persona di Hikida Bungoro. Si ammette concordemente che Hikida abbia riportato una netta vittoria anche se le modalità del combattimento vengono riportate con numerose differenze da una fonte all'altra. Alcuni riportano anche di un confronto tra Muneyoshi e Nobutsuna, col primo che si sarebbe dichiarato vinto prima ancora di incrociare le spade.
Impressionato dalle potenzialità dello Shinkage ryu Muneyoshi, che aveva in precedenza studiato Shinto ryu nella forma elaborata dal maestro Katori Shinjuro e Itto ryu con Toda Ittosai, invitò il maestro Kamiizumi Nobutsuna e i suoi due seguaci nel villaggio di Yagyu dove il clan era attestato, per poter studiare con loro.
Nascerebbe da questo incontro la scuola Yagyu Shinkage ryu, che fu una delle più famose e diffuse in quanto riconosciuta come scuola ufficiale dello shogunato Tokugawa. Kamiizumi rilasciò dopo alcuni anni di addestramento un mokuroku che riconosceva la competa padronanza del Kage ryu da parte di Yagyu Muneyoshi.
Avvenne alcuni anni dopo che durante un torneo tenuto alla presenza del futuro shogun Yeyasu Tokugawa, questi dopo una dimostrazione di kata richiedesse di affrontare di persona Muneyoshi ed in particolare di vedere le tecniche mutotori,in cui si disarma l'avversario senza utilizzare le proprie armi, create dal maestro Aisu Ikosai e presumibilmente passate a Muneyoshi per tramite del maestro Kamiizumi. In tre assalti consecutivi sembra che venisse facilmente disarmato, e chiese a Muneyoshi di entrare al suo servizio come guardia del corpo e responsabile dell'addestramento dei guerrieri Tokugawa.
Muneyoshi non accettò, dichiarando che la sua età avanzata non glielo permetteva. L'episodio risale al 1594, quando aveva oltrepassato largamente la sessantina. Propose che l'incarico venisse affidato al suo figlio minore Munenori, e fu così che per diverse generazioni gli Yagyu furono i maestri ufficiali dello shogun.
Ma questo sarebbe accaduto molti anni dopo. Nel frattempo, poco dopo l'arrivo di Kamiizumi al villaggio, le sorti degli Yagyu volgevano al peggio. I componenti della famiglia erano legati da vincoli di obbedienza al potente Matsunaga Hisahide, un uomo ambizioso quanto privo di scrupoli che si dice abbia assassinato Ashikaga Yoshiteru, l'ultimo shogun della decadente famiglia, alimentando ancora di più i conflitti per la successione, che si erano già accesi da tempo prima ancora che la dinastia scomparisse materialmente dalla scena politica.
Hisahide intendeva naturalmente imporre se medesimo per la successione, e stava raccogliendo intorno a se tutte le forze degli alleati e dei vassall. Aperte le ostilità, in un sanguinoso attacco al monastero di Todai si rese responsabile dell'incendio e della distruzione del Daibutsuden, un edificio che conservava una statua colossale di Budda, venerata in tutto il Giappone, attirandosi addosso una riprovazione unanime.
Dopo un consiglio di famiglia Muneyoshi decise di abbandonare Yagyu per vivere alla macchia, pur di non rimanere agli ordini di un personaggio verso cui non poteva avere rispetto o scaricare sull'intero clan le conseguenze di un rifiuto. I suoi ospiti lo seguirono, e si ritiene che fu durante questo periodo di clandestinità che avvenne la trasmissione completa della conoscenza da Kamiizumi a Yagyu Muneyoshi.
Nel periodo successivo, di relativa tranquillità, Nobutsuna continuò a perfezionare il suo metodo e a metterne per iscritto le fondamenta nella sua opera fondamentale: Kage ryu no Mokuroku. Durante un viaggio a Kyoto, ove strinse legami di amicizia con numerosi altolocati personaggi, ricevette dallo shogun Ashitaka Yoshiaki un alto riconoscimento che ne accrebbe il prestigio e la fama, per quanto contasse ormai poco la morente dinastia Ashikaga, ed ebbe infine anche l'occasione di dimostrare la sua arte davanti all'imperatore Ogimachi.
Il decennio successivo fu ricco di avvenimenti; vide la scomparsa dei due grandi antagonisti - Takeda e Uesugi - mentre cresceva sempre più il potere di Oda Nobunaga che non aveva più avversari al suo livello. Man mano il suo dominio si allargava in ogni direzione, ai territori da lui controllati si concedevano finalmente dei periodi di tregua. Quando Matsunaga Hisahide stretto d'assedio si faceva saltare in aria per non arrendersi a Oda, finalmente Yagyu Muneyoshi e i suoi ritornavano ad una vita normale ristabilendosi nel villaggio di Yagyu.
Kamiizumi Nobutsuna però non era più ospite degli Yagyu: già nel 1571, sentendosi vicino al termine del suo percorso, aveva ancora abbandonato ogni cosa per un nuovo, probabilmente ultimo, musha shugyo. La sua intenzione era di ritornare per prima cosa nel Kanto, ma dei suoi antichi protettori nessuno era al potere e molti nemmeno più in vita. La regione era governata da persone a lui sconosciute o addirittura ostili.
Chiese quindi al letterato e uomo di corte Yamashino Tokitsugu, con cui aveva stertto amicizia a Kyoto nel viaggio che abbiamo menzionato, una lettera di presentazione per il nobile Yuki Harutomo, della cui ospitalità approfittò negli anni seguenti. Ma di questo periodo ci sono pervenute scarse notizie.
Sembra che il vigore di cui aveva dato ampie prove in gioventù e negli anni della maturità lo avesse abbandonato in vecchiaia, come è d'altra parte naturale che avvenga ad ogni essere umano. Ma Kamiizumi sensei fu - forse - critico troppo severo di se stesso. Preferì abbandonare il castello di Yuki e ritornare a vivere nel luogo natìo - Kamiizumi - dove però non possedeva ormai più nulla dopo esserne stato il feudatario.
Eresse un piccolo tempio buddista che chiamò Sairin, alternando la contemplazione nel tempio a lunghe escursioni sulle montagne che lo avevano visto nascere, rimanendo spesso in contemplazione della cascata di Fudo.
Scomparve all'inizio del 1577 poco dopo aver celebrato una cerimonia per commemorare il trentesimo anniversario della morte del figlio Hidetane, e sembra che le sue ceneri siano state semplicemente interrate nel Sairinji, senza alcuna formalità.
Gli venne attribuito il nome postumo di Kamiizumi Ise no kami Fujiwara Nobutsuna