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Kamiizumi Isenokami Nobutsuna (1508-1577?). Guerriero e maestro - Da guerriero a maestro

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Nei 10 anni circa che Hidetsuna aveva trascorso nella sua formazione molte cose erano cambiate ma ne sarebbero cambiate ancora di più. L'epoca Sengoku fu caratterizzata da numerosi continui cambiamenti di fronte dei feudatari, costume che molti critici giapponesi non trovano degno di biasimo ma improntato semplicemente a realismo e al desiderio di salvare i propri sottoposti da inutili rappresaglie e dalla dispersione in esilio. Noi rimaniamo invece facilmente colpiti da apparentemente insanabili e contrastanti episodi di spietate uccisioni seguite da imprevisti perdoni, di fedeltà protratte fino alla morte alternate a fulminei cambi di bandiere, se non addirittura tradimenti.

Nemmeno Kamiizuni Hidetsuna, divenuto nel frattempo alla morte del padre daimyo (grande nome)  ossia signore del feudo si sottrasse alla regola. Era ritornato nel territorio di Kozuke intorno al 1540. Più o meno nello stesso periodo un giovane poco più che ventenne, Takeda Nobuharu, prendeva con la forza il potere nella provincia del Kai iniziando a premere sui feudi confinanti.

Hidetsuna negli anni seguenti continuò ad aderire alla coalizione dei Nagano, alleati del potente clan Uesugi. Gli Uesugi erano di stanza ad Echigo ma desiderosi di espandersi fino a raggiungere l'altra costa ad Edo, passando necessariamente per Kozuke, si erano col tempo divisi in due fazioni in lotta tra di loro. A capo di una di esse era Hojo Hujiyasu. Inizialmente costretto sulla difensiva dagli avversari, alla cui causa erano legati i Nagano e di conseguenza i Kamiizumi, in breve tempo con temerarie azioni di guerriglia aveva sconfitto un nemico preponderante passando al contrattacco.

Le continue guerre in questa tormentata terra di passaggio e di confine hanno causato grandi distruzioni e lasciato ben poche tracce al visitatore.

 

Il principale avversario di Hojo Hujiyasu, Uesugi Norimasa, era vicino al crollo. Strinse allora alleanza con un audace condottiero ancora poco conosciuto, Nagao Terutora, che venne poco dopo da lui adottato e prese infine il nome di Uesugi Kenshin, con cui passò alla storia come uno dei più grandi generali della storia del Giappone. Lo scontro tra Hojo Hujiyasu e Uesugi Kenshin era imminente, e Kamiizumi Hidetsuna si trovava in un territorio di frontiera strategicamente vitale, conteso dalle due parti.

Sommerso numericamente dall'armata di Inomata Norinao che aveva investito la fortezza di Ogo per ordine di Hujiyasu, Hidetsuna diede ordine di aprire le porte del castello e passò dalla parte del nemico. Il passaggio agli Hojo fu in ogni caso pagato a caro prezzo: il figlio primogenito di Hidetsuna, Hidetane, scomparve in battaglia mentre era al servizio di Hojo Tsunashige. Siamo nel 1560 circa. Anche il secondogenito Norimoto, che sembrava avviato ad occupare un ruolo importante nella storia del Giappone morì in battaglia, ma diversi anni dopo.

Più o meno nello stesso periodo un poderoso esercito agli ordini del trentenne Uesugi Kenshin scendeva dal nord per riconquistare la pianura del Kanto. I suoi primi nemici erano gli Hojo ma dopo era destino che combattesse strenuamente contro Takeda. Una lotta senza tregua ma cavalleresca: a corto di sale per l'embargo decretatogli da altri avversari, Takeda si vide soccorso da una colonna di rifornimenti inviata da Uesugi, con un messaggio: "La nostra lotta si deve risolvere con la spada, non col sale o con il denaro."

Hidetsuna era nel frattempo passato dagli Hojo a Uesugi Kenshin. Si dice in seguito ad accordi presi tempestivamente e direttamente col condottiero, cui aveva inviato dei messaggi segreti. Non sembra logico: fu tutta la casata Nagano a schierarsi con Uesugi, è più verosimile che Hidetsuna, vassallo dei Nagano, ne abbia semplicemente seguito le sorti.

Le vicissitudini della guerra obbligarono Hidetsuna ad abbandonare il castello di Ogo per rinforzare con i suoi uomini la difesa della fortezza di Minowa.

Il generale Nagano Narimasa, che la comandava, era scomparso improvvisamente e gli successe il figlio Narimori, che aveva solamente diciassette anni e sembrava una facile preda.

Già allora sembra che Takeda fosse venuto al corrente dell'esistenza del gruppo di valorosi guerrieri noto come Le sedici lance di Nagano e abbia manifestato il desiderio di avere al suo servizio uomini di tale fatta e quindi anche Nobutsuna.

Era il febbraio 1567 ormai quando il castello di Minowa, imprendibile ma privo di riserve di acqua, fu ridotto allo stremo dopo un lungo assedio da parte dell'esercito di Takeda Shingen, le cui truppe erano circa 10 volte più numerose. Le porte del castello vennero aperte per un'ultima disperata sortita, in cui perse la vita a 24 anni Nagano Narimori, dopo aver mietuto numerose vittime tra i guerrieri Takeda.

Kamiizumi Hidetsuna, gravemente ferito, riuscì a sottrarsi alla cattura con l'aiuto di due fedeli che sarebbero poi rimasti sempre con lui: Jingo Muneharu e Hikida Bungoro. I due riuscirono a rompere le linee nemiche e a rifugiarsi temporaneamente assieme a Nobutsuna presso il nobile Kiryu Suketsuna, il cui castello resisteva ancora. Quello di Ogo, privo di difese in quanto tutti gli uomini validi erano periti o dispersi nell'assedio di Minowa, era stato dato alle fiamme da Takeda: non rimaneva alcun luogo sicuro per loro.

Vennero però raggiunti da un messaggio, di cui era latore Naito Masatoyo: Takeda rinnovava ai valorosi membri delle Sedici lance di Nagano l'offerta di passare al suo servizio. Era raggiungibile presso la fortezza di Takashima.

Il paziente lettore sa già cosa avvenne poi. Hidetsuna aveva allora 59 anni, e i lunghi mesi passati a Kiryu per rimettersi dalle ferite erano stati dedicati a lunghi momenti di riflessione e meditazione. Avvertiva la necessità di seguire l'esempio del suo maestro Aisu Ikosai Hisatada: abbandonare ogni bene materiale ed ogni ambizione terrena, riprendere il musha shugyo e seguire la via della spada fino in fondo. Takeda Shingen acconsentì al suo desiderio, e Kamiizuni Nobutsuna prese da lui congedo, mettendosi in viaggio con suoi fedelissimi, Jingo e Hikida.

Aveva nel frattempo naturalmente continuato a perfezionarsi, elaborando un nuovo cammino di ricerca che aveva chiamato non più Kage ryu, scuola dell'ombra, ma Shinkage ryu: Nuova scuola dell'ombra. Alcuni testi indicano un percorso più elaborato, forse sofferto: inizialmente l'ideogramma shin prescelto sarebbe stato quello con il significato di sacro, vero ed il nome della scuola di conseguenza rendibile con Sacra scuola dell'ombra. Solo più tardi sarebbe stato modificato il senso dei termini modificandone la scrittura pur mantenendo invariato in sostanza il nome della scuola.

Se questo è vero il ripensamento del maestro sarà dovuto più probabilmente al desiderio di mantenersi umile di fronte al mistero della religione che non ad un rifiuto verso le credenze religiose, altrimenti la prima forma di scrittura ed il relativo significato non sarebbero mai stati nemmeno presi in considerazione. Sappiamo inoltre che da adolescente aveva ricevuto formazione religiosa dal monaco zen Tenmyo, e che anche negli ultimi anni della sua vita si mantenne sempre attento alla religione.

 

 

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