Cronache
2017, luglio; Sempre noi. Sempre lui
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Ed eccoci qui, sempre noi, sempre lui... Sembra che sia passato chissà quanto tempo dall’ultima volta, forse allo stage di Pasqua a Roma, o prima a Bologna, magari anche da ottobre scorso; oppure finanche dall’anno scorso sempre qui a La Spezia. Allo Stage Internazionale di Aikido.
17 luglio
Facciamo sempre milemila calcoli sul tempo che passa “dall’ultima volta che...” , tipico soprattutto di noi occidentali, tipico da quando abbiamo inventato il calcolo del tempo, siamo troppo tipici.
Un brusio, silenzio, un fruscio di stoffa che aleggia nell’aria ed eccolo, Lui.
Il direttore didattico dell’aikikai d’Italia, il maestro Hiroshi Tada.
Anche quest’anno ci siamo catapultati in questa strana cittadina, in questo forno a microonde del palazzetto dello sport, l’afa inizia già a solleticarci la schiena di prima mattina e iniziamo lo stage.
Le voci dei partecipanti al Kinorenma della settimana appena trascorsa narrano di uno stage eccezionale, con il Maestro prodigo di tutto il suo scibile...e noi?
Appena proferisce le prime parole, ci allerta che questa settimana farà molta “pratica” quindi dobbiamo stare più attenti (del solito...) e più concentrati (del solito...).
Ora, le gocce di sudore nella schiena non sono per l’afa...
Iniziamo! Dato che quest’uomo non è assolutamente “tipico”, parte subito mostrando tecniche che solitamente aspetta a postare nei raduni nei giorni successivi, secondo un noto crescendo rossiniano di difficoltà molto ben calcolata, ma ora ci aggiunge anche una costellazione di varianti “simpatiche” che impegnano parecchio tutti.
E’ come scendere dal letto, con le ciabatte ai piedi, stare davanti al lavandino del bagno a contemplare la nostra vera essenza e subito ci chiedessero di commentare la “Transverberazione di santa Teresa d’Avila” di G. L. Bernini oppure eseguire una equazione differenziale ordinaria.
Vabbè, eseguiamo gli ordini!
La mattinata scorre via in un alternarsi energetico tra esposizione delle tecniche, esecuzione di gruppo o in coppia e un fiume di parole che il Maestro ci riversa addosso, incurante degli nostri limiti ma fiduciosi nelle nostre volontà...
Dal concetto di shinken - la vera spada - molto ampio e complesso, ma che vuole fare anche riferimento alla cura e perfezione con le quali ognuno di noi dovrebbe eseguire ogni aspetto della vita, dal lavoro alle attività quotidiane, al controllo fisico/mentale del nostro corpo che può essere equiparato al controllo del loro velivolo che avevano i piloti dei caccia Zero giapponesi durante l’ultimo conflitto.
Ripassando per i concetti ormai familiari di Pranayama, Zen, Misogi, ecc...
Un fiume di parole nel quale ci è “dolce naufragar...”, che ci ha avvolto anche nel pomeriggio, dedicata allo studio dell’AikiKen. Anche in questa lezione, il M. Tada ci ha ripetuto, tra l’altro, le modalità di impugnare il bokuto, le diverse “parate” e attacchi, dandoci l’ennesima colata di cemento sulle nostre fragili fondamenta.
Infine, l’ennesimo episodio a dimostrazione di quanto questo Maestro sia “veramente” quello che pensiamo che sia... Nel dimostrare una forma, con uno degli uke, per un lieve fraintendimento, lui lo ha attaccato con un menuchi diretto alla tempia, non forte ma sincero...credo che il nanosecondo sia arrivato in ritardo pure lui in confronto alla velocità con la quale il Maestro ha parato il colpo in modo disinvolto e naturale, continuando pure a parlare.
Vabbè - dirà qualcuno - è ovvio, se non lo fa lui chi lo fa? - lasciatemi il gusto dolce dell’orgoglio e della sorpresa, anche scontata, nel vedermi confermare una certezza. Ne abbiamo bisogno...