Cronache
2011, febbraio-marzo. Asai sensei: il rigore sorridente
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Cronaca di Roma aggiornata!
Dopo molti anni, ha tenuto a sottolinearlo (noi aggiungeremmo troppi), Asai sensei ha tenuto di nuovo un seminario a Roma, organizzato dal Dojo Nozomi che ha avuto prima la splendida idea e poi il coraggio di portarla fino in fondo, ed ospitato dal Dojo Shinkokyu della Associazione Aiko. Il mese successivo il consueto raduno annuale organizzato dal dojo Aikikai Milano.
Iniziata la pratica dell'aikido nel 1955, a soli 13 anni, il maestro Katsuaki Asai ha avuto modo di praticare per numerosi anni con il fondatore dell'aikido Morihei Ueshiba e con il secondo doshu Kisshomaru Ueshiba.
Nel corso del raduno ha infatti ricordato le differenti impostazioni di alcune tecniche di base tra il fondatore ed il doshu.
Ha praticato inoltre sotto la direzione di tutti i grandi maestri storici dell'Hombu Dojo di Tokyo.
Ha dichiarato in una intervista di non poter dire di avere avuto preferenze tra i suoi insegnanti, ma di essere sempre rimasto impressionato dalla potenza dell'aikido del maestro Hiroshi Tada, nelle cui mani gli sembrava di provare la piacevole sensazione di volare.
Nel 1965 è stato inviato dall'Hombu Dojo in Germania, dove risiede tuttora. E' direttore Didattico dell'Aikikai di Germania ed il suo dojo, la Akido Schule Katsuaki Asai, si trova in Dusseldorf.
Ha iniziato a partecipare poco tempo dopo ai seminari estivi di aikido organizzati in Italia dal maestro Tada, in cui è stato una presenza costante per molti anni.
Col passare del tempo purtroppo le sue presenze si sono diradate, ma ha continuato ad avere un legame regolare con il maestro Yoji Fujimoto, tenendo ogni anno un raduno a Milano. La cronaca del raduno di marzo 2011 la troverete più avanti in questo stesso articolo.
Mancava a Roma dall'inizio degli anni 80 quando era il maestro Hideki Hosokawa ad invitarlo regolarmente, come lui stesso ha tenuto a ricordare all'inizio del raduno.
Se dovessimo definire col minore dispendio possibile di parole la figura del maestro, e l'impressione che lascia nei praticanti, diremmo semplicemente: rigore sorridente.
Tecniche ineccepibili, anche quando mostrate sotto inedite angolazioni che potrebbero farle apparire ad un esame superficiale devianti dalle norme usuali.
Sempre mostrate e dimostrate con contagioso buonumore.
All'inizio del raduno Asai sensei ha chiesto quanti fossero stati presenti anche al suo ultimo raduno in Roma presso il non dimenticato Dojo Centrale, quasi trenta anni prima.
Solo in tre hanno alzato la mano e tutti del Dojo Nozomi: il sottoscritto, Antonio Salvati ed Alberto Anzellotti, all'epoca giovanissimo e promettente allievo del Dojo Centrale. Più tardi si è aggiunto un quarto "glorioso" reduce: il maestro Nunzio Sabatino.
Al termine del raduno, che si è svolto grazie al savoir faire del maestro in una atmosfera serena e piacevole, il direttore del Dojo Nozomi, che ha fortemente voluto questo raduno, ha espresso l'augurio che questo sia solo il primo di una serie di appuntamenti regolari con il maestro.
E' una coincidenza che si tratti proprio di Alberto Anzellotti, uno dei pochi reduci, ed il più giovane, di quella bella stagione di aikido?
Lasciamo che siano i lettori a giudicarlo.
P.B.