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AA. VV.: Dictionnaire Historique du Japon
AA. VV.: Dictionnaire Historique du Japon
Maison Franco-Japonaise
Maisonneuve & Larose, 2002 , ISBN 2-7068-1575-2
Il Dictionnaire Historique du Japon è una monumentale opera messa a punto dalla Maison Franco-Japonaise di Tokyo nel corso di numerosi anni e con la collaborazione di un nutrito comitato di redazione e di numerosi collaboratori, sia da parte giapponese che da parte francese. Inizialmente pubblicata in 20 fascicoli a Tokyo tra il 1963 e il 1995 l'opera venne più tardi revisionata e raccolta in volume per essere pubblicata in Francia. Costituisce un prezioso strumento di lavoro per chiunque abbia necessità o desiderio di avvicinarsi alla comprensione della cultura giapponese e del suo cammino millenario.
Consta di due volumi, il primo dalla A alla K di 1719 pagine e il secondo dalla L alla Z che porta il totale delle pagine a 2993 cui va aggiunto un fascicoletto di errata.
Purtroppo non è facile reperirla in quanto la casa editrice, fondata a Parigi nel 1961, ha chiuso definitivamente i battenti nel 2011 e i rari esemplari d'occasione hanno prezzi molto alti.
Preferiamo astenerci da commenti o valutazioni sulla convenienza o meno di tali acquisti, limitandoci a riportare il prezzo sbalorditivo di un esemplare disponibile su amazon.fr.
Ma con la raccomandazione di non scoraggiarsi e cercare ancora e se necessario a lungo: l'esemplare su cui viene redatta questa recensione non è costato infatti una cifra irragionevole.
Vediamo qui a confronto la pagina di apertura del raccomandabile - e infatti raccomandato - "Papinot", un altro dei testi di riferimento degli studiosi (a sinistra) a confronto con la prima pagina del DH.
Sono evidenziate le introduzioni al lemma riguardante la famiglia Abe, che apre entrambi i testi. E' lampante come il DH approfondisca, e di molto, argomenti che nell'altro testo vengono talvolta solamente accennati.
Le pagine sono state riportate alle stesse dimensioni ma va considerato che quelle del DH sono ben superiori (cm 18 x 25 contro 11 x 18) e questo, aggiunto all'imponente numero di pagine, lo rende obiettivamente improponibile per una consultazione veloce durante un viaggio o un seminario, per cui il Papinot è ideale. Il Dictionnaire Historique rimane invece un'opera che difficilmente uscirà dalla biblioteca.
Ovviamente più che consigliare l'una o l'altra sarebbe meglio raccomandare di averle entrambe. Associandole magari ad un altro testo fondamentale, il "Frédéric", di cui trattiamo altrove.
L'opera qui illustrata ha avuto una lunga gestazione. La prima proposta, proveniente da René Capitant, allora direttore della Maison Franco-Japonaise, risale al 1959 ma solo nel 1963 uscì il primo fascicolo relativo alla lettera A, cui si aggiunse il secondo ancora più tardi, nel 1970.
Nel comitato di redazione si sono succeduti nel corso degli anni dieci importanti esperti di storia giapponesi, che hanno continuato la colossale avventura intrapresa per primo da Seiichi Iwao, autore delle prime schede e in seguito presidente del comitato di redazione.
Le schede successive sono state compilate oltre che dai redattori da 26 collaboratori giapponesi, che hanno poi trasmesso il loro materiale a una ancora più estesa rete di collaboratori di lingua francese.
Questi ultimi hanno tradotto quanto ricevuto e basandosi su di esso hanno infine elaborato il testo definitivo in francese. Potete conoscere i nomi di tutti i collaboratori nell'elenco pubblicato a lato.
Una scossa positiva fu possibile grazie all'impegno del coordinatore Masafuni Yabe e al sostegno del Ministero degli Affari Esteri della Francia e della Fondazione Giappone. A partire dal 1980 di conseguenza venne pubblicato un fascicolo all'anno, fino al 1995. Negli anni successivi la pubblicazione integrale in due volumi.
Lo stesso direttore della Maison Franco-Japonaise, Pierre-Franços Souyri, nella prefazione avverte che l'opera risente di una impostazione un po' datata essendo stato deciso all'inizio, ossia nei primi anni 60 del secolo scorso, di privilegiare la storia remota e arrestare la raccolta di materiale al periodo della seconda guerra mondiale. Non appaiono quindi informazioni relative al più recente passato.
Si tratta comunque di un lavoro monumentale che merita il massimo apprezzamento. Questo non vuol significare che dica l'ultima definitiva parola su ogni singolo argomento affrontato; d'altra parte è noto come la natura umana sia talmente mutabile se non irrimediabilmente variegata da rendere difficile e talvolta impossibile ricostruire correttamente anche avvenimenti molto vicini a noi.
La complessità e vastità di questa opera è testimoniata dalla intricata ma indispensabile struttura dell'indice analitico; è stato infatti diviso per argomenti al fine di renderne meno complessa la consultazione e il ritrovamento delle schede relative. Riportare fedelmente questa suddivisione è probabilmente il mezzo migliore per illustrare gli argomenti trattati.
I Epoche e calendario
II Preistoria e protostoria
III Istituzioni politiche (suddivise a loro volta in 4 macroperiodi della storia giapponese)
IV Fiscalità e suddivisione delle terre
V Legislazione, giustizia e polizia
VI Casata imperiale
VII Classe guerriera
VIII Affari militari e guerre
IX Guerre civili, sommosse e incidenti
X Relazioni estere e diplomazia
XI Paesi stranieri
XII Geografia
XIII Agricoltura, produzione, industria
XIV Commercio, comunicazioni e vie di trasporto, economia e finanza, moneta
XV Religioni, credenze popolari, festività, miti
XVI Insegnamento, scuole di pensiero
XVII Scienze e medicina
XVIII Arti, belle arti, teatro, musica
XIX Archivi, storiografia, diplomazia
XX Lingue
XXI Letteratura
XXII Editoria, stampa
XXIII Società (suddivisa in 6 sotto categorie)
Se non fosse per i "piccoli" problemi della difficile reperibilità e del prezzo elevato già menzionati, il Dictionnaire andrebbe consigliato senza alcuna riserva. Concludiamo citando il bugiardino, non distante questa volta dal vero, della quarta di copertina:
Publié par la Maison franco-japonaise de Tokyo, le Dictionnaire historique du Japon est une entreprise sans èquivalent dans une langue occidentale. Il s'agit ici d'une nouvelle édition en deux volumes, mise à la disposition du grand public. L'attention qui a ètè portée aux notices et l'intégration systématique des caractères japonais dans le texte français font de cet ouvrage un travail collectif de référence de plus en plus souvent cité par les chercheurs internationaux, indispensabie à tous ceux qui s'intéressent, au delà des clichés et des chose convenues, à la civilisation du Japon classique.
Naturalmente non si può fare a meno di osservare che il progetto di portare questa opera al grande pubblico sia sostanzialmente fallito, assieme al fallimento della casa editrice ma anche poi per i prezzi proibitivi e a volte surreali degli esemplari disponibili sul mercato dell'usato.
Ancora una volta, la spietata legge del mercato.