Mesi, stagioni, feste
Feste. E ancora feste.
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Scritto da Michelangelo Stillante
"Nooooo.... dopo tanto tempo!!! Finalmente!!! "
Questo mi si potrebbe rimproverare vedendo la data in cui si sono svolti eventi e poi il momento - diversi mesi dopo - della pubblicazione in questo onorevole sito. La giustificazione di tale comportamento risiede nel fatto che si è voluto e forse dovuto aspettare innanzitutto che la partecipazione ai tre eventi si compisse e poi anche, necessariamente, che gli impegni extra si diradassero (ahimè: son costretto a lavorare...).
In seguito verrà anche data la spiegazione di tutto ciò!
Fatti i dovuti preamboli, diciamo innanzitutto che le celebrazioni legate al Momo no Sekku, al suo "opposto" Tango no Sekku e infine al Tanabata si sono svolte rispettivamente il 26 aprile, il 28 maggio e il 2 luglio presso la ormai consueta location sede delle mie partecipazioni alle attività sociali della comunità nipponica a Milano: la sede di Garde-Italy s.r.l.. appunto a Milano nella zona del Naviglio.
Stiamo per prendere in esame tre feste tradizionali di origini millenarie.
Hina Matsuri (Momo no sekku)
L'Hina Matsuri è generalmente conosciuta come la Festa delle Bambole o Festa delle Bambine ma viene anche chiamata Momo no Sekku cioè Festa del Pesco, perché il pesco è la pianta associata al mese di marzo in cui ricorre questa celebrazione.
Si festeggia infatti il 3 marzo di ogni anno e la caratteristica più immediata di tale ricorrenza è la sistemazione in bella mostra di un numero variabile di bambole di varia fattura e dimensione. Anche con tale varietà, la costante e caratteristica composizione rappresenta sempre la corte imperiale: l'imperatore e l'imperatrice vengono posizionati nella parte alta dell'esposizione, accompagnati da tre dame di corte e da cinque musicisti.
Sembra che le origini di questa celebrazione nata in Cina e da lì importata in Giappone, come molti altri fenomeni culturali fiorenti tuttora al punto da far credere che siano germinati spontaneamente nell'arcipelago nipponico, siano da ricercare nel VII secolo quando era credenza che si potesse abbandonare la cattiva sorte inserendola simbolicamente in bambole e quindi gettandole nel fiume.
Durante il periodo Heian (794 - 1185) si continuava a pensare che fosse possibile intrappolare gli spiriti maligni in queste bambole. Ne esistevano di due tipi:: uno per la nobiltà e uno per tutti gli altri ceti sociali. L'uso di bambole "permanenti" ebbe inizio alcuni secoli dopo durante il periodo Muromachi (1336 - 1573) e venne mantenuto durante il periodo Edo (1603 - 1868), conosciuto anche come periodo Tokugawa. In questo periodo tuttavia l'evento conobbe una sostanziale riforma, poiché divenne più semplicemente una ricorrenza in cui dimostrare attraverso l'esibizione di splendidi manufatti lo status sociale di una famiglia di possidenti.
L'esposizione della bambole viene anche contemplata come occasione per pianificare un sereno futuro matrimonio, messa in mostra solo il giorno 3 marzo e il giorno dopo immediatamente riposta poiché questo sottintenderebbe un favorevole augurio per un matrimonio posticipato.
Nella esposizione più completa e ricca di addobbi vengono contemplati 7 diversi livelli dove vengono riposte la bambole. Partendo dall'alto i livelli rappresentano:
- Dairisama ossia Il palazzo Imperiale; e quindi vi vengono esposte le bambole raffiguranti l'imperatore e l'imperatrice
- Sannin Kanjo , ovvero le tre signore di corte, munite di stoviglie per servire il sake
- Gonin Bayashi, ovvero il piano dei cinque musicisti
- Daijin, il livello dei due ministri, quello più giovane Udajin a destra e quello più anziano Sadajin a sinistra; ovviamente destra e sinistra secondo la prospettiva di chi guarda, come si conviene tradizionalmente in Giappone
- Quinto livello: ospita un albero di ciliegio e uno di mandarino arancione ai due estremi del piano stesso; in mezzo si trovano tre ragazze, di cui una piangente, una arrabbiata e una sorridente, serventi le autorità imperiali. A seconda della regione queste indossano diferenti costumi tradizionali e suonano differenti strumenti
- Nel sesto e settimo livello, o Dogu, si raffigurano se esposti gli arredamenti di corte
Come in tutte le ricorrenze nipponiche non è festa se non si beve e si mangia, e per le ragazze è usanza offrire del sake e delle caramelle rosse e bianche. Tra i piatti preparati in tale occasione possiamo assaggiare:
Chirashizushi - riso insaporito con zucchero, aceto, pesce crudo e altri ingredienti, che variano a seconda della località o a discrezione della persona che lo prepara
Ushiojiru - zuppa a base di sale e vongole con guscio
Hishimochi - torte di riso dolce
Hina Arare - piccoli bocconcini di riso conditi con salsa di soia in differenti forme e colori
Shirozake - sake bianco
Tango no sekku
La festività di Tango no Sekku viene ora celebrata il 5 maggio di ogni anno.
Anticamente ricorreva però il quinto giorno del quinto mese, che non corrisponde nel calendario cinese alla data odierna; veniva perciò definita festa di "inizio del cavallo" (tango) intendendo "inizio del mese del cavallo", che era appunto il quinto.
Detta oggigiorno anche Kodomo no Hi ossia Festa dei bambini, rappresenta appunto la festa dei bambini maschi fin dal periodo Nara (710-794) e venne istituzionalizzata come festa nazionale dopo la seconda guerra mondiale.
In tale ricorrenza i genitori compiono una serie di riti tradizionali che si vuole siano di buon auspicio per i loro figli.
Come già abbiamo detto che accada in occasione della festa delle figlie, o delle bambine l'Hina Matsuri, si allestiscono nella case espositori a più ripiani.
Durante il Tango no sekku vi vengono però posizionate armature di samurai, indossate talvolta da bambole, come abbiamo già visto in occasione del Momo no sekku.
Inoltre nei giardini si appendono ad aste simil-aquiloni in stoffa o carta raffiguranti carpe, i Koi Nobori.
Ne abbiamo antiche rappresentazioni a opera di sommi artisti, come la stampa di Hiroshige che apre questa pagina.
Per questa ragione alcuni chiamano questa Koi Matsuri, Festa della carpa, simbolo di forza vitale e longevità e quindi benaugurante.
All'interno delle case vengono disposte composizioni di fiori di Iri: Shoubu, e vengono rivolte preghiere per il successo dei propri figli.
Tutte queste simbologie, tra qui quella onnipresente del nodo rituale (musubi...) nella cultura giapponese rappresentanto le virtù della forza e della perseveranza.
In tale occasione vengono messe in esposizione riproduzioni in scala ridotta, quindi nelle misure adatte a un bambino, di elmi di samurai (kabuto), spade (katana), e di altri simboli maschili di forza e coraggio.
Naturalmente si celebra tale ricorrenza anche a tavola con la preparazione di dolci di riso tradizionali avvolti in foglia di quercia detti kashiwa mochi, e di dolci di pasta di riso avvolta in foglie di bambù detti chimaki.
Tanabata
Tra le tre ricorrenze a cui ho assistito Tanabata è forse la più importante, con più ampio riscontro di consensi tra la gente.
Si festeggia il 7 Luglio di ogni anno (tranne in qualche zona dove viene festeggiata il 7 Agosto) e come le altre ha origini antichissime risalenti intorno al periodo Nara e come le altre fu importata in Giappone dalla Cina.
Caratteristica di questa ricorrenza è l'usanza di affidare i propri desideri a strisce di carta chiamate tanzaku, su cui vengono scritti per poi appendere le strisce agli di bambù. Ed è una festa principalmente dei giovani anche perché sulle strisce di carta si usa affidare soprattutto i desideri in amore o più recentemente quelli nello studio.
La gente si ritrova nelle strade, addobbate dalle tipiche lampade di carta (zen washi), e di decorazioni fatte di strisce filanti colorate chiamate fukinagashi; e ancora di toami: reti da pesca esposte per portare fortuna nella pesca e nei raccolti; origami a forma di gru chiamate orizuru che portano salute, protezione e lunga vita alle famiglie; kuzukago, sacchi di spazzatura a simboleggiare la purezza e la prosperità. Il tutto indossando speciali kimono di carta chiamati kamigorono , segni di buon auspicio e che si crede evitino i malanni, utilizzati nelle sfilate e ornati da borse tradizionali per propiziare i buoni affari e la ricchezza chiamate kinchaku.
Tutti si ritrovano nelle strade indossando il tradizionale yukata, un robusto kimono che non è usato solamente in casa, ma se di fattura più pregiata anche per partecipare ad eventi cittadini come questo.
Di questa feste esistono diverse leggende sulle origini. Una di queste racconta dell'amore tra una tessitrice cinese, Orihime e il mandriano Hikoboshi; una passione talmente travolgente da far dimenticare loro i propri doveri al punto da essere per questo puniti dal padre di lei, Tentei il Dio del Cielo, a stare sulle sponde opposte del grande fiume celeste potendosi incontrare solo una volta all'anno, appunto il giorno di Tanabata.
Sembra che la trasposizione sia approdata nell'astronomia perché i cinesi erano un popolo di studiosi degli astri. A tal ragione i due innamorati vennero in seguito raffigurati dalle due stelle Vega (per lei) e Altair (per lui) che arrivano a trovarsi alla loro minima distanza il 7 Luglio.
3 Marzo, 5 Maggio e 7 Luglio sono tre dei cinque giorni dell'anno più importanti in Giappone, i cinque giorni di sekku che vengono per la maggior parte celebrati ai cambi di stagione. Gli altri due sono : il 7 Gennaio, quando si celebra il Jinjitsu, o festa delle cinque erbe e il 9 Settembre, giorno dei crisantemi. Da notare che a parte la festività di gennaio, gli altri riportano nella loro denominazione il giorno del mese in cui ricadono.
Con Tanabata, a Garde Italy si celebra ufficialmente anche la partecipazione del Giappone a Milano Expo 2015, e la ricorrenza è stata ripresa durante il Japan Day a Expo 2015, a cui ho partecipato (non temete: seguirà articolo).
Come sempre ringrazio i miei benefattori e guide alla scoperta della cultura nipponica: Sawako Nakazawa, mia amica personale, Okada Kana e il Presidente di Garde Italy srl , Hiroshi Fukuizumi.
Chiudo con un haiku che rappresenta il Tanabata; alla prossima!
Tanzaku al vento
Vibranti di speranze
Tra cuore e stelle
Foto:
© Michelangelo Stillante e musubi.it