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Spirito del Giappone. Una pubblicazione degli anni 70-80 - Una vita troppo breve

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TribunaleRegistrato al Tribunale di Roma il 1. febbraio del 1972 Spirito del Giappone uscì nello stesso anno con il primo numero. La ricostruzione della sequenza storica presenta però alcune difficoltà.

Nominalmente semestrale la pubblicazione doveva rispettare questa periodicità pena la revoca automatica dell'autorizzazione da parte del Tribunale, all'epoca molto puntuale nelle verifiche. Inizialmente non ci furono troppe difficoltà, presumibilmente sulle ali dell'entusiasmo di chi si accinge a una nuova importante impresa, che moltiplica o perlomeno incrementa le energie sia dei promotori che dei loro collaboratori.

In seguito, per un alternarsi di difficoltà economiche, tuttavia sempre superate se non altro con uno sforzo di volontà e di difficoltà editoriali dovuti all'esaurimento della vena di alcuni autori o al cessare della loro collaborazione, talvolta episodica, non fu altrettanto facile.

Non è quindi agevole ricostruire la sequenza storica, essendo talvolta le annate e le numerazioni attribuite per soddisfare formalmente le esigenze di periodicità - soggette a controllo del tribunale - ma non rispettando l'effettiva data di pubblicazione. Ricostruire a distanza di tanti anni non è facile, ecco comunque una sequenza che ha molte probabilità di rispecchiare la realtà.

 

ANNO DI PUBBLICAZIONE ANNATA NUMERO
1972 I 1
1972 II 2
1973 III 3
1973 III 4
1973 III 5
1974 III 4
1974 III 5
1975 IV 7
1976 V 7-8
1977 VI 9-10
1979 VII-VIII 11-12
1980 IX-X 13-14
1983 XI 15-16

 

SpiritoN7Il lettore avrà immediatamente notato le incongruenze di queste datazioni e numerazioni. In parte come abbiamo detto frutto degli arrangiamenti fatti per rispettare la periodicità nominale, anche accorpando diversi numeri e annate, come era del resto consentito. In parte probabilmente frutto di meri refusi della tipografia di cui non ci si accorse o che furono notati soltanto dopo la stampa. La copertina infatti, essendo sostanzialmente quasi sempre la stessa, non veniva nemmeno inviata in redazione per le correzioni.

Secondo questa ipotesi di ricostruzione nominalmente vennero pubblicati 18 numeri, dal 1972 al 1983, in realtà materialmente ne furono pubblicati probabilmente 13. Non è mai esistito verosimilmente il n. 6, o meglio potrebbe trattarsi in realtà del n. 4-1974 numerato erroneamente in copertina. Nessuno degli ex redattori o delle persone che conservano delle copie ha fino a questo momento ritrovato infatti questo misterioso n. 6; ma non è detta ancora l'ultima parola.

Lo scrivente per quanto abbia collaborato materialmente, a partire dal 1978, alla realizzazione di Spirito del Giappone, ha contribuito ai contenuti solamente in occasione dell'ultimo numero uscito nel 1983. Da un sopralluogo in tipografia emerse infatti che Spirito del Giappone sarebbe uscito a breve come programmato, ma con un numero di pagine molto ridotto e con scarsi contenuti. Venne quindi reperito in gran frettta altro materiale per inserirlo in extremis.

 

 

 

 

Spirito1983 24Iniziò in questo numero anche la collaborazione di Simone Chierchini con un articolo sullo tsutsumu (arte tradizionale giapponese di preparare involucri e pacchi). In seguito divenne direttore responsabile dell'altra pubblicazione dell'Aikikai d'Italia, Aikido, che portò a livelli apprezzati e di cui si occupò fino agli inizi degli anni 90.

Non c'erano tuttavia le condizioni per avere  risultati soddisfacenti in questo ultimo numero di Spirito del Giappone e infatti non ce ne furono, o perlomeno non abbastanza.

Nella successiva riunione del consiglio di amministrazione dell'associazione venne quindi decisa la cessazione delle pubblicazioni, lasciando decadere la registrazione in tribunale.

Fu però contemporaneamente deciso di potenziare la rivista Aikido, dandone incarico come già detto a Simone Chierchini e allo scrivente, che di Aikido aveva curato da solo il numero di novembre 1983, anchesso in emergenza tuttavia di qualità tollerabile.

Il primo numero del nuovo corso di Aikido uscì nella primavera del 1984 e le 2 uscite annue proseguirono regolarmente negli anni successivi, in primavera e autunno in coincidenza con i rispettivi seminari, per consegnare direttamente le copie ai responsabili di dojo presenti limitando così le spese di spedizione.

Aveva una nuova veste grafica curata dallo studio Job Design di Roma. E chissà che un giorno non valga la pena di parlare anche di questo.

 

 

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