Cronache

2013, luglio: Kinorenma

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La Spezia, luglio  2013

Kinorenma

 

Oggi il maestro Tada ha iniziato il primo giorno del suo seminario con la spiegazione del perchè la pratica del Kinorenma sia così importante. Una spiegazione lunga e dettagliata, colma di riferimenti storici, culturali, energetici... Ammetto che ogni volta che sento questa spiegazione, essa risulta sempre più "convincente".

Forse sono gli anni di pratica, legati ad una presunta maturazione, forse è la capacità di quest'uomo di trasmettere le sue idee ed esperienze fino nell'animo di ciascuno che lo ascolta, forse è perchè volevamo esserci... Ma in fondo che importa dare sempre delle spiegazioni "occidentali"?

Oggi siamo qui, e gli esercizi di respirazione, concentrazione e sesto senso che hanno caratterizzato la giornata, ci hanno dato tranquillità, energia, rilassamento, ed al di là delle parole del maestro, hanno convinto che quello che sostiene "funziona"!

Non starò qui a descrivere gli esercizi nel dettaglio, non sono così preparato, magari ci proverò pian piano, ma piuttosto le sensazioni e gli effetti che hanno sui praticanti, visti dall'esterno e senza nessuna volontà di giudizio o spiegazione... Ovviamente, chiunque, voglia esprimere gli stessi concetti, sensazioni e opinioni è caldamente invitato a farlo per arricchirci reciprocamente.

La giornata si è chiusa con una "seduta" di Overtone, pratica non obbligatoria svoltasi alla fine della lezione pomeridiana... circa 40 minuti di "vocalizzazioni" guidate dal maestro attraverso l'uso della campana tibetana. * 

Una pratica intensa, che ha dei risvolti energetici incredibili sia fisicamente che spiritualmente... Dopo un primo momento di esitazione, dovuto magari alla stanchezza del primo giorno, la maggior parte dei praticanti ha partecipato alla seduta, che ha avuto il "simpatico" esito di provocare un bellissimo "crollo" su tante persone al suo termine, segnalo che anche in questo caso la pratica veicolata dal Grande Vecchio funziona!!

A domani...

 

* Simile nell'aspetto ad una coppa o tazza di bronzo, la campana tibetana è generalmente nota con questo nome in quanto si pensa che provenga da quella cultura, ma è diffusa da secoli anche in Giappone ove viene chiamata rin.

Viene utilizzata oltre che a scopi religiosi in numerose tecniche di concentrazione e raggiungimento di uno stato di vigile attesa, o di azione immobile, definibile anche come vuoto mentale.

Nella foto (Roma, aprile 2012, seminario della Direzione Didattica dell'Aikikai d'Italia) è visibile il maestro Zucco con il suo rin personale. Alla sua destra il maestro Raineri.

(N.d.R.)


 

Kinorenma.

2° giorno

 

Le foto seguenti si riferiscono al Kinorenma 1983, tenuto a Roma presso il Dojo Centrale dell'Aikikai d'Italia, e provengono dall'archivio personale di Paolo Bottoni. Non si tratta di una svista, sono state scelte deliberatamente.

 

Eppur si muove...

Mattinata iniziata con i canonici ma mai troppi esercizi di respirazione. Aria pesantissima e ferma già di primo mattino, ma questo non ci deve impedire di condizionare la mente... il maestro richiede la massima concentrazione...il nostro principale nemico è il caldo e il sonno. Una lotta impari, due contro uno! Ma ce la faremo...

Le parole del Grande Vecchio ci guidano nei meandri della mente, delle sue potenzialità, delle sue sconfinate, almeno dal punto di vista energetico, possibilità di raggiungere degli obiettivi che ci prefissiamo. La scienza ancora non conosce i confini dell'infinitesimamente piccolo e grande, ancora abbiamo molta strada da fare...ma gli antichi già avevano questi concetti, in campo filosofico e religioso in senso ampio, e le loro definizioni, oggi, spesso si accavallano con le terminologie scientifiche più all'avanguardia.

E' un discorso complicato pur nella sua semplicità espositiva, come tipico del maestro, e le nostre facce costellate di punti interrogativi come dei fantastici arabeschi ne sono la consolatoria riprova.

Poi eccolo, Lui...il pendolino! Qui ci illuminiamo un pò tutti, come bambini di fronte a un bancone di dolci. Ognuno prende il suo e, fieri del possesso, iniziamo subito a giocarci sotto l'occhio vigile del Sommo...

Avuto lo strumento di romanzesca memoria (vedasi Il pendolo di Foucault di Eco...), l'esercizio consiste nel "trasmettere" al piombino appeso a circa 15 cm di filo le "intenzioni" della nostra mente, dirigerlo in un senso, orizzontale, rotatorio,verticale, ecc...

L'emissione delle "onde mentali" può avvenire direttamente, tramite il passaggio con un'altra persona che ci tiene la mano, o in una infinità di modi che il maestro Tada illustra...

 

 

 

Qui partono n film di fantascienza, fisica, esorcismo, sui Templari, ecc... per ogni partecipante all'esercizio!

Il clima è assolutamente di concentrazione, ma anche misto a scetticismo, incredulità, devozione per chi giura che ha fatto disegnare al pendolo con la mente un mistico "8" chi invece, come me, lo ha visto immobile, a piombo come nelle mani di un manovale di provata esperienza pronto a tirare su un tramezzo al centro del palazzetto dello sport! C'è tanta strada da fare, per tutti...

Ovviamente, il maestro Tada è eccezionale, come sempre, a indicarci la Via da seguire con questi esercizi, a spiegarli con certosina e instancabile pazienza da decenni, ma soprattutto a spronarci nel seguirli anche nella vita quotidiana, alla fine dei suoi seminari, specificando che i risultati si ottengono con tempi indefiniti di pratica!... Quindi credo che nessuno di noi si sia rammaricato o fatto false illusioni su qualsiasi esito abbia avuto l'esperimento.

Il pomeriggio ha avuto come protagonista il jo, con una approfondita spiegazione dell'importanza di affinare con questo "bastone" una simbiosi massima, quasi come fosse un prolungamento del nostro corpo...trattandolo con dolcezza ma decisione, leggerezza ma efficacia...

E' comunque sempre fonte di sorpresa, anche per chi conosce i "fondamentali", vedere dalle sue vive mani lo zenith di come vada maneggiato il jo e la sua osservazione, con tanto di imitazione, verso alcune cinture nere che ha definito "...aggrappate al jo..." non rende onore alle sue fatiche! Su ragazzi, me compreso, sforziamoci almeno di imitarlo....

Eccezionale la sua cura nell'istruire i principianti, di ogni ordine e grado... A seguire, una manciata di ripetizioni della prima forma, A e B, in gruppo...

Vabbè, vi ho ammorbato abbastanza e, se non siete stufi, domani continuo...

 


 

Kinorenma

3° giorno

 

Di "ki" sono figlio?

Interno notte, nella stanza regna un silenzio condizionato dal prepotente passaggio dei veicoli sulla strada di sotto. Penso a cosa scrivere e soffro della sindrome da foglio bianco/blocco di marmo grezzo, tipico degli artisti... Non è il mio caso, sono solo rincoglionito dal sonno e dalla scarica di adrenalina della giornata che si sta esaurendo! E scusate il bilinguismo italo-francese. Nella speranza che non ci siano minorenni alla lettura di questa pagina.

Parlando di bambini...di ki siamo figli noi tutti? Oggi il Sommo ci ha spiazzato con un'altra delle sue...Sono tre giorni, anzi oltre trenta anni, che ci ricorda di questa benedetta energia dell'Universo che ci pervade, ci circonda, ci condiziona, ci alimenta e, all'inizio di tutto ciò, ci ha pure partorito! Stamattina ha ricordato che "...la mia vita è tutt'uno con l'Universo..." al termine di ogni "giro" di torifune, nella pratica di furutama... e un impercettibile silenzio spirituale sembrava calare nella sala. Ma non sono figlio di mamma e papà? Che domanda idiota mi pongo... E via, al giro seguente il maestro ripete la stessa frase. Sono bastate le canoniche tre ripetizioni per convincermi che sono figlio dell'Universo...ma anche di mamma e papà.. hai visto mai che anche loro sono figli dell'Universo?

Poi il maestro è partito con una splendida digressione su questo argomento, che ha toccato la sua dinastia, la storia della sua famiglia di samurai radicata in una piccola isola tra Corea e Giappone, passando per l'invasione mongola con lo sterminio della sua dinastia e poi la ripopolazione dell'isola, per arrivare a dimostrare, come bere un bicchiere d'acqua, con altri pochi passaggi, che siamo tutti figli dell'Universo e siamo anche tutti parenti! Quindi discendo anch'io da una stirpe di samurai... Al di là delle singole posizioni religiose, c'è da rimanere stupiti della semplicità espositiva, ma solo in quanto tale, e delle motivazioni che rendono questo ragionamento altrettanto valido di un qualsiasi altra teoria, escatologica o giù di lì.

[Nella cartina a fianco è visibile il Giappone feudale, di cui non faceva parte l'isola settentrionale di Hokkaido, con la sua ripartizione in feudi e le 7 principali vie di comunicazione, e la dislocazione dell'isola di Tsushima ove ha risieduto per secoli la famiglia Tada. Il kamon blu indica la posizione approssimativa di Yamaguchi, ove è nato il maestro Fujimoto, quello nero di Tokushima ove è nato il maestro Hosokawa]

Dalla teorizzazione della nascita, il maestro Tada è passato all'utilizzo di questa energia dell'Universo per l'autoguarigione, e qui è partita la mia ola interiore... Il ricorso ad un'intensa pratica meditativa, di respirazione profonda attuata attraverso vari sistemi da lui illustrati, porta ad un espulsione delle energie negative che determinano malattie, disagi psico-fisici e morte. La parte più bella è stata la ricetta del maestro Tada (IX dan...) per la stitichezza... anche qui una bella respirazione in senso orario a livello addominale e via.... E' stato impagabile vederlo sorridere e arrossire nell'esporre questo rimedio!

Ma attenzione, il maestro non ha esortato a rinunciare alle medicine, ma a sforzarci di porre rimedio alle nostre malattie e/o disagi prima con le forme naturali e di auto-guarigione, e solo dopo eventualmente ricorrere alla scienza medica.

La giornata è stata caratterizzata dalla pratica della meditazione tradizionale, seduti sullo zafu, ognuno solo con se stesso, sul bordo tatami, rivolti all'esterno... vuoto mentale, respiro calmo e profondo, schiena dritta... Un viaggio catartico per chi lo vive con pienezza di spirito e intenti, per il resto del mondo solo 15 minuti di silenzio e dolore cane alle ginocchia...

Pomeriggio movimentato con il jo, forme canoniche 1 - 1a - 1b. Il pomeriggio dei bastoni volanti...

Overtone finale, più lungo degli altri giorni... pratica intensa, toni lunghissimi, una sensazione fortissima nel corpo, un impercettibile tremito energetico che è continuato molto dopo la fine della pratica... come al termine di un bell'allenamento di aikido, dopo una fantastica notizia, dopo un esame superato, dopo aver fatto l'Amore... e non ti rimane che sdraiarti, guardare il soffitto, e aspettare che il tremore passi, dolcemente, convinto che in quello stesso istante stai comunque guarendo da qualcosa, come ha detto il maestro!

A presto....


 

Kinorenma

4° giorno

 

L'inizio della fine...

Eccoci qui... come tutte le cose belle, anche questa sta finendo senza avere il tempo di accorgersene. Oggi il maestro Tada era in forma smagliante. Lo vedi subito. Come delle coppie, di innamorati o di amici, navigate da anni di relazione, vedi subito quando il partner è in vena o meno. E da come il maestro è entrato nel dojo, con passo deciso, sguardo severo, ciglia aggrottate, mi sono detto "oggi questo ci rompe la schiena...." per non usare un'altra espressione romana più greve ma anche più efficace! Dopo la canonica terapia degli esercizi mattutini, respirazione e altre applicazioni, è partita la lezione sulle tecniche più avanzate di meditazione attraverso la visualizzazione di oggetti o altro, utili a mantenere la mente focalizzata ed aiutarla nel raggiungimento del vuoto mentale, o anjodaza. Sono tecniche più utilizzate nella meditazione buddista tibetana, tipo la Vipassana, ma ricorrenti anche nelle forme zen.

Il maestro ha fatto numerosi esempi adottati da alcuni monaci giapponesi del medioevo o medici giapponesi moderni che hanno scoperto/riscoperto queste tecniche in chiave terapeutica per la cura dei più svariati malanni o disagi (avete letto ieri?...vi controllo eh?), come immaginare un recipiente sulla testa, costituito dalla pellicina di un frutto giapponese, che racchiude un uovo di anatra, o vari principi fondamentale del buddismo, ecc. (e ve la taglio così, sennò mi cascate davanti allo schermo). Meditando, immaginate che questo recipiente si squagli lasciando colare il suo contenuto (l'uovo, i principi, ecc.) dentro il vostro corpo, inondandolo di effetti positivi... Il resto, venite a La Spezia a sentirvelo!

Comunque, dopo aver spiegato tutto ciò, ha dato il via alla pratica zazen, generando il momento di calma assoluta, monacale silenzio, meditazione collettiva... Alternata ad un solo momento di kinin (meditazione camminando), ha dato una bella sferzata mistica alla mattinata, come sempre del resto. Adoro questa pratica! Il momento dello zazen si contrappone al momento dell'esercizio con il jo pomeridiano, dove solo apparentemente si alternano il massimo della staticità al massimo della dinamica. In realtà sono le facce della stessa medaglia. A buon intenditor...

Gli esercizi di sesto senso e percezione ormai ci hanno contaminato l'anima! Il maestro Tada ha messo a disposizione di tutti, sul grande tavolo, gli oggetti per fare pratica. Il pendolino, poi i cartellini di vari colori e quelli con dei simboli geometrici (dovete leggere nella mente del compagno per indovinare quale ha scelto...) sono stati affiancati a dei cartoncini con i Doraemon, (si, i manga giapponesi!!!) utilizzati per i corsi dei bambini...

Faccio notare che queste ultime carte sono state confezionate, con i nomi dei personaggi scritti a mano, dai ragazzi giapponesi del dojo del maestro Tada che lo accompagnano, ai quali va il nostro applauso e ringraziamento per la dedizione e la simpatia nella riuscita dello stage. Insomma, tra i praticanti in terra che utilizzavano le carte e il pendolino, quelli in piedi che davano comandi mentali al proprio uke per farlo sedere, saltare, starnutire, fare una ukemi ecc. e quelli che giravano per il tatami a coppie, in file di tre, quattro, cinque... cercando di dirigere il trenino con la telepatia e il sesto senso... c'era un'aria veramente anomala!

Scherzi a parte, l'impegno profuso da tutti i partecipanti è veramente notevole e splendido, c'è un'atmosfera di ricerca e di crescita personale incredibile, ognuno secondo le proprie potenzialità e capacità... e non sono esercizi facili. L'impegno energetico e psichico è tale, che molti hanno bisogno di riposare qualche minuto al termine di questi esercizi.

Il maestro, d'altronde, avverte sempre che si tratta di settori molto delicati e vanno coltivati con estrema cura e precisione. La frase del giorno è stata "E' molto pericoloso andare in un'altra dimensione e non sapere come tornare, e succede se praticate con scarsa cura e concentrazione". Ho avuto la pelle d'oca...

 

 

A riprova di quello che ho accennato all'inizio, il pomeriggio con il jo ha dato degli esiti didattici straordinari. Il maestro Tada ha elargito tutte le sue energie per farci assimilare 'sto benedetto n. 1 Aikikai Italia, anche nelle sottoforme 1a - 1b. Ed oggi si è superato! Chiamando il maestro Zucco, ha praticato con lui le tre forme, ma volendo spiegare come ci si muoverebbe in un ambiente reale con il jo. Gli è "partito il samurai" (n.d.a.: espressione tipicamente romana) ed ha mostrato una velocità, di riflessi e quindi un'efficacia incredibili, sottraendosi agli attacchi del maestro Zucco.

Io starei ancora lì dentro a capire da dove è passata la bastonata... superfluo. Per finire, overtone, sempre più lungo, ma sempre più energetico e potente. Delle volte, quando si riesce a far partire l'attacco delle vocalizzazioni tutti insieme, il soffitto sembra vibrare e si sente benissimo il supertone ritornare giù... Ci stiamo affinando ragazzi!

Vabbe', stasera mi sono dilungato, ditemi se vi annoio...

Un caro saluto a tutti

 


 

Kinorenma

5° giorno

 

Lasciate che vengano a me...

La mia religiosità lascia a desiderare quanto un cactus al Polo Nord... comunque è parafrasando queste parole spesso abusate che mi viene in mente l'atteggiamento del maestro Tada nei nostri confronti.

Anche oggi è partito di gran carriera, aveva una strana fretta "didattica". La parte centrale del suo insegnamento si può considerare il nocciolo d'uranio delle centrali nucleari... senza di questo non funziona nulla!

L'Universo... la sua intelligenza... la sua forza. Dobbiamo lasciarci pervadere da questi elementi, ma in realtà cosa sono? Non è l'Universo propriamente inteso, le stelline, i buchi neri, il cielo, i piccoli marziani... ma neanche la natura, gli alberi, i fiumi, ecc...

Sono le sue leggi che lo regolano! E tutti che ci guardiamo con il solito punto interrogativo ricamato in faccia...in realtà non ci si guarda, se non di sott'occhio, ma si notano le espressioni "assenti" di qualcuno e si sonda il terreno nelle pizzerie dopo... Ma come, io mi ero immaginato al centro della via lattea nelle mie visualizzazioni!?! Il maestro ci ha smontato questa idilliaca atmosfera.

E' anche così, ma non è questo l'essenziale... Lui ha precisato che non dobbiamo limitarci a sentirci fisicamente e spiritualmente legati all'aspetto materiale dell'Universo - sarebbe semplice - ma alle leggi ed alle energie sottili che lo regolano, quindi in maniera più profonda, molecolare, essendo noi stessi parte di questo Universo in qualità di "piccolo Universo".

Le frasi pur impeccabilmente tradotte del maestro certamente andrebbero approfondite, lui stesso ci chiede conferma della nostra capacità di intuizione e comprensione verso concetti così complicati... quindi lascia che ognuno di noi prosegua su questa strada e ricerchi il senso delle sue parole attraverso studi accurati... e andiamo avanti. Ritorna sulla necessita di meditazioni guidate attraverso visualizzazioni, per concedere beneficio al corpo e allo spirito, citando alcuni testi giapponesi di monaci o studiosi, i titoli dei quali, mi scuso, non riesco proprio a ricordare; ma l'invito è sempre quello di approfondire la pratica al di là di questa settimana, perchè il seme che lui ha lasciato cadere non vada perduto. Infatti, ribadisce sempre più spesso di "praticare" a casa, anche per poco tempo, le tecniche che ci sta insegnando in questi lustri di missione svolta al nostro fianco. Eh già, perchè di missione si tratta... oggi ha fatto il conto degli anni che è in Italia ed ha riso... associato al concetto di quante benedette volte ha ripetuto le stesse cose! Quanti allievi ha formato? Quanti seminari ha tenuto?...ha ricordato quelli di Desenzano del Garda e di Coverciano, gli orari massacranti di allenamento "per formare l'Aikikai d'Italia", ha detto...

Lasciate che vengano a me... e gli "anziani" sono andati e ci sono ancora, noi giovani ci siamo e ci saremo... tutti intorno al Vecchio Leone che ci prende per mano e ci educa da quasi 50 anni ad una vita, oltre che ad un aikido, migliore.

Ed anche oggi ha ruggito!

Nel pomeriggio, nella lezione di jo, non sono mancati i solenni cazziatoni (scusate la romanità da caserma) giacchè, mentre lui al centro di un cerchio di 130 persone esplicava la forma 1a, noi dormivamo sonni beati e lo guardavamo intontiti, lui era già al 3° movimento... veloce come una saetta, preciso come un bisturi, incurante del caldo afoso e dei suoi meravigliosi 83 anni..."dovete essere concentrati" ha ruggito! Il bello che è successo più di una volta... lui velocissimo ad iniziare, noi lentissimi a capire. Ha ragione come al solito, maestro, ci scusi!

Ma quanti decenni è che insegna 'sto benedetto ma splendido movimento? Eppure eccolo lì, paziente coi principianti (cioè con tutti praticamente) severo con i gradi elevati (ma ce n'è anche per loro)... elargisce continui aggiustamenti tecnici che ti mettono in dubbio quel poco che hai imparato sull'uso del jo, sul movimento dei piedi, ecc... è una pietra d'angolo e di paragone per la tua pratica... ma finiamola qui, sennò diventa apologia di maestro!

La serata, dopo l'overtone, è sfociata nella cene sociale offerta dal maestro, leggero buffet nel piano alto del Palazzetto, che è stato spolverato dalla miriade di IX dan di "rinfresco-do" presenti in sala... Due gioiosi e bravissimi praticanti, lui e lei, ci hanno allietato con organetto e corno! Saluti del neo eletto presidente dell'Aikikai, Marino Genovesi, con relativi applausi al maestro Tada.

Domani mattina si ricomincia. Speriamo bene.........

 


 

Kinorenma

Sesto giorno

 

E il sesto giorno si riposò...  Ebbene si: continuo con le citazioni famose. Tanto mica hanno il ©!

Stamattina c'erano un po' di facce tirate sul tatami. Vuoi per i bagordi dell'ultima sera, vuoi per la stanchezza... eravamo un pò tutti con il ki al minimo dei giri, forse andavamo a tre cilindri. Ma chi ti arriva per tirarci su il morale? Il maestro Tada... Passo deciso, seiza inscalfibile, ruggisce il richiamo alla postura e atteggiamento di anjodaza... Ha ristabilito la concentrazione e ricaricato l'energia. Dopo i canonici esercizi di respirazione, il maestro ci parla di nuovo della pratica della meditazione e dell'importanza della visualizzazione, oggi di una sfera di luce che lentamente ci deve arrivare sopra la testa e diffondersi lentamente in tutto il corpo. Si raccomanda di praticare con la dovuta cura e attenzione. Riguardo alla cura e all'attenzione al dettaglio, in questi giorni il maestro Tada si è premurato di farci degli esempi in tutti i campi dello scibile umano nei quali queste qualità sono determinanti e portano a risultati oltre la norma.

L'essere educati all'eccezionalità ti porta a considerare solo risultati a tale livello, dall'ottico che lavora le lenti della Canon sino alla scuola di forgiatori di spade (scusate ma non ricordo il nome...) per i quali gli eredi di volta in volta designati a proseguire la tradizione venivano messi in contatto solo con le migliori katana prodotte dalla famiglia, solo quelle di altissimo livello, niente di meno! In questo modo il loro occhio si sarebbe abituato all'eccezionalità, senza limiti. Le katana prodotte da questa famiglia, ancora visibili, sono tutte considerate "tesoro nazionale". Il maestro, quindi, ci sollecita a praticare ogni aspetto della nostra vita con estrema cura e precisione, a partire dall'aikido per passare dalla meditazione.

Meditazione della risata: questa pratica è talmente particolare e unica che meriterebbe un discorso a parte. Ridere segundo la vocalizzazion (kakegoe) utilizzata per la respirazione e gli altri esercizi, e vedere il maestro che ci "guida" anche in questo... non ha prezzo! Qualcuno si sforza, altri ridono guardando lo stesso maestro che è una maschera di reale simpatia, qualcuno riesce a farlo realmente perchè in effetti poi stai bene... Insomma, un esperimento continuo.

A seguire, pratica di zazen...e qui cala il silenzio. Esercizi di sesto senso, percezione e vai con le carte colorate, lettere...ma la mente è un pò stanca...e sto pendolino sembra quello delle ferrovie, fermo!

Poi finalmente il maestro ci illustra i cartelloni che affigge sulla parete del palazzetto, che illustrano i principi fondamentali della pratica sia rivolti all'aikido che mirati al miglioramento della persona in materia di etica, morale, attaccamento, cattura della mente, e quantaltro.

Alcuni di questi precetti di evidente derivazione buddista ma efficacemente applicati nel campo del budo.

Il maestro però, affermando questo, sottolinea come non abbiano un valore religioso, ma oggettivo, siano quindi applicabili da ognuno di noi, al di là della singola fede religiosa, se c'è!

 

 

 

Poi torna al centro del kamiza e illustra, in modo sintetico, la vita di  o sensei, e il percorso al seguito di vari maestri, sottolineando che non sono stati rilevanti gli aspetti tecnici e pratici delle arti marziali e delle discipline filosofiche/esoteriche che lui - Morihei Ueshiba - ha praticato, quanto la personalità di ogni singolo maestro.

E' il loro aspetto carismatico e caratteriale che forgia l'individuo, quei pochi all'epoca ammessi ai loro insegnamenti diretti. E possiamo tranquillamente dire che, di fronte al maestro Tada, questo ragionamento non fa quella famosa piega!

Bene, dopo quest'altra perla di reale saggezza, i saluti di rito del presidente Genovesi, il rituale applauso e il congedo da questo gigantesco tatami "universale" che speriamo ci abbia dato energia sufficiente per arrivare al prossimo appuntamento...

 


 

Kinorenma

Epilogo

 

Volevo aggiungere...

Un ringraziamento al presidente della nostra Associazione, mastro Marino Genovesi, per le parole di benvenuto al maestro Tada e per la sua funzione di coordinamento e raccordo; un ringraziamento al maestro Zoppi ed ai suoi allievi per l'organizzazione dell'intero stage, il lavoro di segreteria e assistenza ai praticanti; un ringraziamento particolare ai traduttori, il mitico Koji per il giapponese-italiano e Luigi per l'italiano-inglese.

Un grazie anche al backstage, ovvero il tecnico video/audio che si muove sul tatami, oltre che con professionalità, anche con la dovuta discrezione, ed al personale delle pulizie che ci permette di praticare in un ambiente sano...

Ho dimenticato qualcuno? Ecco, voi iscritti e non a questa pagina * che senza il vostro immeritato apprezzamento sarebbe stata dura per me scrivere.. .Grazie al mio collega Giuseppe Femminella che ha collaborato a distanza...

Ma sopra a tutti noi, grazie al nostro Direttore Didattico maestro Tada Hiroshi, senza il quale non saremmo arrivati nemmeno al piccolo punto dove siamo.

Hip hip hurrà!...

Buona pratica a chi rimane/arriva a La Spezia per la seconda settimana del seminario, dedicato all'aikido, invitando qualche praticante di buona volontà a continuare a scrivere qualche aggiornamento - quotidiano o no - sempre nella visione del contributo "universale" alla crescita della nostra Associazione.

 

 

 

 

 

La foto a lato rappresenta il gruppo dei partecipanti al Kinorenma 1983, sullo sfondo dell'antico acquedotto cui erano addossate le strutture del Dojo Centrale di Roma.

Accanto al maestro Tada, in borghese, il segretario del Dojo Centrale, Fiorino Celletti (+ 1989).  Con un po' di attenzione è possibile riconoscere altre persone, più o meno note.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quest'ultima immagine indica in rosso il punto in cui è stata scattata la foto precedente, nel cortile del Dojo Centrale addossato all'antico acquedotto.

La pratica all'aperto si svolgeva invece sul prato davanti al dojo, accanto ai grandi alberi di platano.

 

 

* N.d.R.: la cronaca, che parla invece del Kinorenma 2013, è stata scritta inizialmente per la pagina Facebook Aikikai, dove venne pubblicata nel luglio 2013. E' stata lasciata sostanzialmente integra salvo alcuni adattamenti non rilevanti.

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