Maestri

Nakamura "Tempu" (1876-1968), Un ponte tra la tradizione ed il futuro

Indice articoli

 

Premessa:

Pur essendo questa sezione dedicata ai maestri delle antiche scuole (koryu) vi appare anche Saburo Nakamura, conosciuto col nome di Tempu, che cronologicamente appartiene a tutti gli effetti all'era moderna e che ha creato un metodo di formazione della persona, lo shinshin toitsu ho, profondamente innovativo. Crediamo infatti trattarsi di una figura legata culturalmente alle conoscenze ancestrali, seppure abbia deciso di derivarne un sistema didattico assolutamente moderno, costruendo un ponte ideale tra il sistema koryu e quello delle arti marziali di epoca showa (1926-1989).

 

Il maestro Saburo Nakamura (三郎 中村), 1876-1968, discendeva dalla famiglia dei Tachibana che governava la regione di Yanagawa nell’isola di Kyushu, la più meridionale del Giappone. Il padre Sukeoki si trasferì nei sobborghi di Tokyo all’inizio dell’epoca Meiji (1868-1912) e ricoprì importanti cariche nel Ministero delle Finanze. Nakamura sensei fin dall'adolescenza praticò intensamente judo, presso il dojo Meidokan, e Zuihen yu battojutsu. Il nome di Tempu (天風) col quale è conosciuto viene dal cinese ten e pu (vento divino). Sarebbe corretto trascriverlo Tenpu, ma la lingua italiana come noto non consentirebbe questa grafia quindi accetteremo Tempu.

Ancora adolescente ebbe un vivo interesse per la vita sociale e fece parte della organizzazione politica Genyosha diretta da Mitsuru Toyama, e fu Toyama che diversi anni più tardi vedendolo eseguire durante un raduno estivo di Zuihen ryu il kata di spada amatsukaze, gli diede il nome di Tempu (pronuncia cinese di amatsukaze). A Toyama si attribuisce anche l'affermazione che una delle più grandi sorprese della sua vita sia stata vedere Tempu, dal carattere difficile, irruento e incontrollabile, divenire un maestro.

Allontanato per le sue gravi intemperanze da scuola e dal dojo, Nakamura venne allora utilizzato da Toyama in situazioni dove la sua aggressività potesse sfogarsi ed essere utile, gli fece affidare quindi incarichi di fiducia come informatore dei servizi segreti dislocato in Cina e Manciuria. In seguito terminò gli studi in un istituto militare, nel 1902 fu ufficialmente arruolato nei servizi segreti dell’esercito ed assegnato nel 1903 all'ambasciata del Giappone a Pechino, dopo aver superato un corso di addestramento durissimo ma che in seguito si dimostrò utile e necessario.

Le missioni di ricognizione, in cui Nakamura aveva ai suoi ordini gli agenti Hashitsune e Kondo, avevano spesso come teatro territori contesi tra diverse potenze ma in pratica terra di nessuno ove regnava l'anarchia e dovettero spesso combattere non solo con le truppe regolari ma anche con guerriglieri e briganti, sprovvisti di armi da fuoco: l'unica arma in dotazione era un wakizashi facilmente occultabile negli abiti civili. Durante il primo scontro all'arma bianca Kondo, rinomato praticante di scherma, rimase paralizzato dall'emozione: affrontava per la prima volta un combattimento per la vita. Nakamura intuì allora per la prima volta, e questo condizionò la sua vita e la sua ricerca, che le capacità tecniche sono inutili senza il completo dominio di sé stessi.

Nel 1904 iniziò la guerra tra Russia e Giappone, nel corso della quale Nakamura dovette ancora misurarsi più volte con situazioni estreme. Catturato da un reparto cosacco, dopo un mese di interrogatori venne decisa la sua esecuzione ma fu salvato in extremis dall'intervento di Hashitsune che lanciando bombe a mano contro il plotone di esecuzione già schierato riuscì a salvarlo e farlo evadere. Per le sue numerose imprese, tuttavia avvolte dal mistero data la natura segreta delle missioni, si guadagnò la fama di soldato valoroso che non conosceva la paura e il soprannome di "tagliauomini".

Al termine della guerra russo-giapponese, nel settembre 1905, del reparto di 113 uomini che erano partiti per la guerra, selezionati fra i 3000 volontari ammessi al corso di addestramento, solo 7 (secondo altre fonti 9) tornarono vivi. Nakamura, già segnato da numerose ferite i cui postumi gli condizionarono il resto della vita, già nel 1904 aveva accusato i sintomi di una grave malattia che causava continue emorragie, ma senza potersi curare né fare ricerche. Dovette essere esonerato dal servizio e rimpatriato. Secondo alcune fonti si trattava di una forma di tubercolosi secondo altre di un cancro ai polmoni. La medicina tradizionale giapponese si mostrò impotente, e Nakamura rimase sorpreso dalla impossibilità di affrontare i propri problemi interni dopo averne superato di terribili provenienti dall'esterno, e di mantenere il controllo di se stesso. Fu allora che cominciò il suo interesse verso altre forme di medicina e verso i metodi di riequilibrio della persona.

La sua attrazione verso l’occidente era stata precoce: aveva appreso l’inglese fin dalla prima infanzia poiché un consulente britannico del Ministero delle Finanze frequentava assieme alla moglie la famiglia Nakamura e non conoscendo affatto il giapponese comunicavano solamente nella loro lingua. Decise di trasferirsi negli Stati Uniti ma non riuscendo ad ottenere il passaporto mise a frutto le sue esperienze nei servizi segreti. Nel 1909 con il falso nome di Sun Yilang si imbarcò da Shangai per New York. Deluso dai suo primi approcci con i filosofi e pensatori occidentali che aveva conosciuto attraverso i libri decise di tentare la medicina occidentale, che sulle prime sembró in grado di arrestare il corso della malattia. Si iscrisse quindi alla Columbia University, ancora sotto falso nome, pagato per prendere il suo posto da un ricco cinese che veniva finanziato dalla famiglia per portare a termine gli studi in un college ma era interessato piuttosto alla bella vita di New York. Arrivò a conseguire la laurea in medicina, ma dopo altri incoraggianti progressi la malattia divenne cronica. Fino ad epoca relativamente recente la scienza occidentale poteva poco contro la tubercolosi, che causò decine di milioni di morti nella prima metà del XX secolo, e ancora adesso non può molto contro il cancro.

Nakamura ebbe l’intuizione, confortata dalle osservazioni di alcuni importanti scienziati occidentali tra cui Edison, che anche la malattia potesse derivare da cause interne e che all’interno di se stesso dovesse e potesse cercarne sia le origini che la cura. Era libero da preoccupazioni economiche, grazie alla ricompensa dell'uomo di cui aveva assunto l'identità, e riprese a viaggiare. Si spostò in Europa dove prese contatti con numerosi esperti di varie forme di medicine, convenzionali o meno, traendone a volte profonde esperienze ma senza ricavarne alcun vantaggio per la salute, a volte rimanendo deluso, come dall'incontro a Londra con Henry Addington Bruce, autore di numerosi testi di psicologia.

Nella sua ricerca venne consigliato ed appoggiato da Kenkichi Hogata, in servizio presso l'ambasciata giapponese a Londra, che fu in seguito ministro degli esteri nel governo Inukai e che rimase per tutta la vita in stretti legami di amicizia con Nakamura. Si trasferì quindi a Parigi forte di una lettera di presentazione di Hogata alla celebre attrice Sarah Bernhardt, che lo prese in simpatia e lo ospitò.

Fu da lei suggerito di incontrare - ad Heidelberg in Germania - il medico tedesco Hans Adolf Eduard Driesch creatore di un metodo chiamato entelechia (dal greco entelosechein, avere uno scopo interno), termine aristotelico che essenzialmente privilegia la presenza a se stesso all’utilizzo non controllato della energeia, altro concetto greco, di tale complessità che i filosofi occidentali ancora non concordano sul suo reale significato. In questo periodo Nakamura venne anche a conoscenza delle scoperte del tedesco Planck, che diedero origine alla fisica quantistica e portarono poi alla teoria della relatività di Albert Einstein, che spesso citò nel corso del suo insegnamento. La cosidetta costante di Planck permetteva infatti di ipotizzare che l'energia vitale, quella che Driesch chiamò vrill e che veniva da lungo tempo definita prana in India , qi in Cina e ki in Giappone, fosse un fenomeno reale misurabile e quantificabile, legato alla emissione di energia elettrica. Ebbe contatti con lo psicanalista Lindler che gli trasmise alcuni metodi di autosuggestione.

Si può ipotizzare che al termine del suo peregrinare Nakamura avesse già chiari i concetti profondi alla base dell’equilibrio fisico-psichico dell’essere umano, ma non disponesse degli strumenti di lavoro necessari per usufruirne. Inoltre la sua salute continuava inesorabilmente a peggiorare. Sulla via per il Giappone, dove aveva deciso di ritornare per attendere la morte, un imprevisto costrinse la nave ad uno scalo ad Alessandria.

Qui incontró casualmente un uomo anziano con una lunga barba bianca, che dopo i primi convenevoli con molta calma lo informò di avere percepito un grave problema nel suo polmone destro. Si trattava del maestro yoga indiano Kaliapa (o Kaliappa) reduce da un viaggio in Inghilterra ed a Roma, ove aveva incontrato papa Pio X. Nakamura ammise di essere seriamente malato, senza alcuna speranza di guarigione e con poco tempo ancora da vivere, ma Kaliapa non si mostrò dello stesso avviso e lo invitò piuttosto a seguirlo.

Senza nemmeno chiedere dove, perché e per quanto tempo, Nakamura accettò. Rimase tre anni col maestro Kaliapa nel villaggio di Gorkhe al confine tra l’India e la Cina, ai piedi del monte Kanchenjunga (una delle più alte cime dell’Himalaya). Kaliapa lo sottopose ad un nuovo tirocinio, più arduo di quelli durissimi affrontati in precedenza, al termine del quale lo ammise ai suoi insegnamenti solo per mettere in crisi quanto Tempu aveva fatto fino ad allora.

Lo costrinse ad accettare l'idea che è vano cercare appoggi esterni per uscire da problemi interni o ragioni esterne per giustificare i propri fallimenti, mostrandogli la via per migliorare il proprio essere attraverso l’armonia con l’universo e l’energia naturale positiva che ne promana: come abbiamo già detto, prana secondo la terminologia yoga, qi in quella cinese, ki nella giapponese.

Attraverso la guida di Kaliapa Nakamura apprese come raggiungere e mantenere lo stato di kumbahakka, in cui corpo e mente sono al massimo delle loro possibilità eppure in uno stato di quiete, condizione necessaria per superare le prove richieste durante l'ultima parte del suo nuovo apprendistato. Al termine, era guarito dal male fisico e aveva superato i suoi problemi esistenziali. Kaliapa prese congedo da lui informandolo che il suo cammino sarebbe continuato nel suo paese natìo, tra la sua gente, e che doveva lasciare Gorkhe. Nakamura non tornò mai in India, né incontrò mai più Kaliapa.

 

 

La nascita dello shinshin toitsu hō

 

Dopo il suo ritorno in Giappone, nel 1914 circa, Nakamura si inserí di nuovo nella società e divenne in pochi anni direttore della banca Tokyo Jitsugyo Chozo e di altre importanti aziende. Ma nel 1919 decise di abbandonare posizione sociale e incarichi per diffondere le sue conoscenze. Dopo aver fondato il Toitsukai (Associazione per l’unificazione) che poi divenne Toitsu Tetsui Gakkai (Istituto di ricerca di Unificazione Filosofico-Medica) iniziò l’insegnamento dello shinshin toitsu hō, metodo dell’unificazione tra mente e corpo, tenendo corsi quotidiani all’aperto nei parchi di Ueno e Ichiya in Tokyo.

Fu il procuratore capo Iwao Mukai dopo avere assistito ad una di queste conferenze a segnalare Nakamura sensei al primo ministro Takashi Hara, che decise di appoggiarlo e lo segnalò a sua volta a numerose personalità. La sua fama crebbe rapidamente, e nel giugno del 1925, pochi mesi dopo l’inizio assoluto delle trasmissioni radio in Giappone, una delle sue conferenze venne trasmessa per radio.

Negli anni successivi l’associazione si diffuse attraverso tutto il Giappone, e nel 1940 prese il nome definitivo di Tempukai. Nel 1945 la sede del Tempukai venne distrutta dal governo militare, come rappresaglia per la politica pacifista apertamente tenuta da Nakamura sensei, ma al termine della guerra l’associazione riprese rapidamente vigore e a partire dall’ottobre del 1946 il maestro tenne conferenze mensili in varie località di Tokyo, ancora devastata dalla guerra.

Nel 1950, secondo la testimonianza di Tada Hiroshi sensei, circa il 70% dei praticanti di aikidō praticava anche presso il Tempukai. Nel 1962 il governo giapponese riconosceva il Tempukai come associazione educativa senza scopo di lucro (zaidan hojin). Nel 1968 venne completata la nuova sede dell’associazione, il Tempu Kaikan nei pressi del tempio Gokokuji in Tokyo. Il primo dicembre dello stesso anno scompariva Nakamura sensei. Attualmente i membri dell’associazione, cui è possibile aderire solamente per cooptazione, sembra siano oltre un milione.

 

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