Tecnica e storia
Storie di spade - Spade per pochi
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Proviene sempre dalla stessa fonte un’altra informazione molto interessante, trovata per caso cercando di approfondirne un’altra altrettanto casuale. E’ un elenco nato dalla ricerca dei due esperti Ron Hartmann e Albert Yamanaka, partita da una loro corrispondenza privata: le armi adottate dai 47 ronin per la loro sanguinosa vendetta (adauchi) contro il signore di Kira.
Non posso in questo momento narrare per esteso quanto accaduto nella circostanza, speriamo che ne siano a conoscenza quasi tutti i lettori, in quanto si tratta di uno degli episodi piú noti in assoluto dell’epopea dei samurai. Molto brevemente: si tratta della vendetta dei 47 samurai della casata di Asano, divenuti ronin (uomini onda, cioè samurai senza padrone) in seguito alla morte del loro signore, disonorato da signore di Kira e costretto al suicidio per ordine superiore. Per approndimenti, rimandiamo ad un altro articolo di questo sito, I 47 ronin ove oltre alla storia completa troverete anche l'elenco completo delle loro armi.
Cosí recita il jisei¸ il poema di addio composto da Asano Takumi no Kami signore di Ako, pochi istanti prima di compiere seppuku:
Passa il vento,
cadono i fiori.
Piú della loro scomparsa,
quella della primavera mi accora.
Come spiegarmi?...
Dopo un anno passato a dissipare i sospetti dandosi apparentemente ad una vita dissipata, i 47 ronin si radunarono clandestinamente di notte in un dojo di kenjutsu, dove si armarono e si diressero a dare l’assalto alla tenuta dei Kira, pesantemente difesa. Annientarono ogni resistenza e uccisero il loro nemico. La testa mozzata dopo essere stata lavata con cura venne portata sulla tomba di Asano dove il capo della congiura, Oishi Kuranosuke, la colpí ritualmente alla testa col suo wakizashi. I 47 ronin si consegnarono poi alla forza pubblica, e lo shogun pur ammirato dal loro incrollabile coraggio ordinó loro il seppuku.
Questa stampa è opera di un artista di nome Odake, che lavorò nella seconda metà dell'800 su commissione di lord Redesdale per illustrare il suo libro Tales of old Japan, che ancora oggi a distanza di secoli, rimane una delle opere più importanti pubblicate sulla cultura tradizionale e popolare del Giappone.
Rappresenta il momento in cui Oishi chiede rispettosamente a Kira di compiere seppuku, ottenendone il rifito. Provvederà allora di persona a mozzargli la testa.
Uno dei ronin sta chiamando a raccolta gli altri con un fischietto, e notiamo che tutte le spade che compaiono hanno una montatura del tipo handachi (vedere l'articolo Terminologia: il koshirae).
La cosa è plausibile, si tratta di una montatura robusta adatta a sopportare i traumi di un combattimeno ma anche quelli di un continuo uso quoridiano, ma non sappiamo se corrisponda esattamente alla realtà. Si noti che il gruppo dei ronin non indossa come potrebbe sembrare armature da battaglia, bensì uniformi da pompieri.
Viene riportato nell'inventario delle armi, che qui riproduco limitandomi ai primi 5 samurai, il nome di ogni ronin e la sua età. Seguono le sue armi: katana, wakizashi e yari (lancia) se utilizzata. I numeri tra parentesi riportano alla classificazione dei kanji utilizzati nelle firme delle lame (mei) per una corretta identificazione del maestro spadaio. Differenti kanji possono infatti avere la stessa pronuncia e spesso lo stesso kanji può avere diverse differenti pronunce, come è il caso di michi (presente nella firma di numerosi spadai come Yoshimichi, Kinamichi, Kenmichi) che può anche essere pronunciato do. Norinaga (1,2) va quindi scritto col kanj “nori” di tipo 1 e il kanj “naga” di tipo 2. La dicitura mumei significa “senza firma”. Il termine te yari si riferisce ad una lancia molto corta, adatta alla lotta corpo a corpo in spazi ristretti.
Ne vediamo una in questa stampa, ove sono rappresentati Yahei Horibe ed il suo figlio adottivo Yasubei Horibe, che ha con sé un'arma che probabilmente non ci saremmo aspettati. Si tratta di un otsuchi, grande martello e consiste in pratica in una enorme mazza di legno con manico di circa 6 shaku (180cm). Veniva utilizzato per abbattere le porte delle fortezze nemiche, e quello fu il suo utilizzo anche nell'assalto notturno dei 47 ronin.
Da notare che nell'elenco completo Horibe senior, che figura come Horibei, nonostante l'età avanzata - aveva 77 anni - risulta essere stato armato della spada più grande, 3 shaku, e non dello yari-te ma di una naginata (alabarda), un'arma probabilmente lunga circa 8 shaku (240cm).
Ma dobbiamo considerare che la stampa è un'opera d'arte, non necessariamente aderente fino in fondo al modello storico.
La fonte ritiene molto interessante notare che parecchi protagonisti dello adauchi (vendetta rituale) erano provvisti di armi piú lunghe del normale e del consentito. Era infatti di quell’epoca l’editto di cui abbiamo parlato in precedenza che limitava la lunghezza del wakizashi a 2 shaku e quella della katana a 2 shaku, 3 sun e 5 bu. Le guardie del corpo asserragliate nella tenuta dei Kira erano infatti equipaggiate con armi regolamentari, e quasi tutti i 47 ronin vollero prendersi il loro vantaggio. Anche questa osservazione richiede forse un approfondimento: in realtà sembra che soprattutto i wakizashi fossero di lunghezza irregolare mentre sarebbero state conformi alle leggi le katana, che superano spesso la misura consigliata ma non quella proibita dalle regole di epoca Kanbun poi definitivamente adottate con un editto di epoca Shotoku (1712), che come abbiamo visto innanzi erano ben superiori e prevedevano inoltre un margine di tolleranza di un sun.
Per chi vuole togliersi il gusto di sapere cosa si cela dietro queste esoteriche misure, ecco una tabellina che potrà far comodo, che rivela come in fin dei conti la situazione non sia cosí drammatica: quello giapponese è in definitiva un sistema decimale, in cui 10 bu corrispondono ad un sun e 10 sun corrispondono ad uno shaku.
Lo shaku corrisponde a sua volta grossomodo al nostro piede, utilizzato pressoché ovunque in Occidente – anche se con misure leggermente differenti in ogni regione – fino alla Rivoluzione Francese. Quindi approssimativamente un bu è uguale a 3 mm, un sun a 3 cm, uno shaku a 30.
pollici | cm | |
Shaku | 11,93 | 30,3 |
Sun | 1,193 | 3,03 |
Bu | 0,1193 | 0,303 |
Ma iniziamo finalmente con l’elenco, che si apre naturalmente con le armi del celeberrimo capo dei 47 ronin: Oishi Kuranosuke. iIpetiamo che la prima riga si riferisce alla spada lunga, la seconda alla spada corta, la terza alle armi complementari, quasi sempre varie tipologie di lance. Notiamo tuttavia che Masaaki Mase aveva con sé un arco.
Età | Arma | Lunghezza | ||
1 |
Oishi Kuranosuke Yoshikatsu |
45 |
Norinaga |
2 shaku 8 sun |
|
|
|
Norinaga |
2 shaku |
|
|
|
te yari |
|
2 |
Yoshida Chuzaemon Kanesuke |
64 |
Shimada |
2 shaku 2 sun |
|
|
|
Hiromitsu |
1 shaku 1 sun |
|
|
|
naga yari |
|
3 |
Hara Soemon Mototoki |
56 |
Hirohuni |
2 shaku 9 sun |
|
|
|
Kunisuke |
2 shaku |
|
|
|
te yari |
|
4 |
Kataoka Gengoemon Takafusa |
37 |
Kunimitsu |
2 shaku 7 sun |
|
|
|
Kunishige |
= |
|
|
|
te yari |
|
5 |
Mase Kyudayu Masaaki |
63 |
Michitaka |
2 shaku 1 sun |
|
|
|
Yoshitsuna |
2 shaku |
|
|
|
yumi |
|