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Durante la notte la città incantata si animerà di una vita tumultuosa quanto rigidamente organizzata, in cui ogni elemento e ogni essere vivente, umano o meno, dovrà trovare il suo posto per non cessare gradualmente di esistere, divenendo in breve tempo evanescente fino a scomparire del tutto.

Anche la memoria si dissolve assieme alla materia, e Chihiro per sopravvivere alla incredibile avventura dovrà serbare memoria di se stessa ed accettare le regole della cità. La prima regola è l'assegnazione di un nuovo nome: sarà d'ora in poi Sen. La seconda è la ricerca di un ruolo nella società in cui si è trovata improvvisamente a vivere. Nessuno può rimanervi se non ha un propria funzione precisa, un incarico, un lavoro da svolgere.

Nella sua avventura le sarà di supporto il misterioso Haku.

Non sarebbe corretto nei confronti di chi ancora non ha preso visione di questo capolavoro del maestro Miyazaki fornire una descrizione accurata degli avvenimenti, in altre parole rivelare la trama. Miyazaki ha voluto che lo spettatore rimanesse sorpreso quasi ad ogni inquadratura.

Diremo semplicemente che Chihiro farà la conoscenza di una miriade di esseri differenti, di volta in volta affascinanti, inquientanti, aggressivi, amichevoli. Ma nemmeno in quelli che al primo apparire suscitano le maggiori apprensioni riscontreremo poi tracce di malvagità.

 

 

 

Sen to Chihiro no kamikakushi (La misteriosa sparizione di Sen e Chihiro) ha molteplici chiavi di lettura. Alcuni hanno ipotizzato e forse non a torto una parafrasi della Divina Commedia:

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
che la diritta via era smarrita

Dall'inferno delle fornaci con le sue piccole anime dannate, al purgatorio delle terme, con i suoi bagni di purificazione che redimono lo Spirito senza Volto o lo spirito del cattivo odore (lo spirito del fiume inquinato dall'uomo...), fino alla felicità del paradiso.

Sopra le nuvole, a cavallo dello spirito drago. A contatto con le stelle.

 

Diceva ancora Miyazaki nella intevista già citata:

Penso di essere io Kamaji (lo spirito ragno che sovrintende nei sotterranei alle caldaie delle terme), mentre Yubaba (la maga proprietaria delle terme) è il signor Suzuki, il presidente dello Studio Ghibli. In effetti credo che le terme rappresentino bene lo studio. Chihiro potrebbe anche essere vista come un giovane animatore venuto a farci visita. …. Deve mostrarsi utile se non vuole che Yubaba (Suzuki) la faccia scomparire.

...

Non è una storia dove i personaggi diventano grandi, ma piuttosto una storia dove essi scoprono qualcosa all'interno di se stessi, rivelato da circostanze particolari. Io penso che abbiamo bisogno del fantastico. Per coloro che si trovano nell'impotenza dell'infanzia, nel momento in cui essi si sentono impotenti, il fantastico possiede qualcosa per dar loro sollievo.

Un viaggio quindi da se stesso a se stesso

Miyazaki rende poeticamente il dramma di Chihiro quando viene privata non solamente del proprio nome ma anche di una parte di se stessa quando la maga Yubaba la ribattezza Sen dando vita a parte degli ideogrammi che compongono il nome Chihiro Ogin (Ogino è il nome familiare - tipica usanza giapponese - che verrebbe letto per primo poiché il giapponese si scrive da destra a sinistra).

Gli ideogrammi, l'identità di Chihiro prendono il volo per essere stretti nel pugno della maga e poi disperdersi chissà dove.

La parte rimanente, Chi, quando isolata viene letta Sen che comunemente viene inteso come mille o migliaia.

Chihiro, divenuta Sen non attraverso un percorso di crescita ma attraverso uno di privazione, dovrà lottare per tornare ad essere Chihiro, salvando assieme a se stessa anche coloro che ama.

Il film tornerà ad essere distribuito in Italia il 25 giugno 2014, in una nuova edizione.

Queste note, scritte per incitarvi a partecipare al viaggio di Chihiro e del suo protettore/protetto Haku ryu (quel drago d'acqua bianco che ritroviamo inciso negli horimono delle migliori lame giapponesi), vengono terminate just in time.

Nella mattina del 24 giugno.

 

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