Jidai
Akira Kurosawa: 1961 - La sfida del samurai (Yojimbo) - Il ritorno
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Armato di una spada di fortuna, coltellaccio alla cintura, il samurai si dirige verso la strada principale del villaggio, per affrontarvi il duello finale che riprende tutti gli stilemi del film western: il vento impietoso, la strada deserta, l'apparire dei contendenti da un lato e dall'altro, il loro lento avvicinarsi, mentre sale la tensione.
L'archetipo a cui si è ispirato Kurosawa per la scena finale è chiaramente derivato come abbiamo detto dall'epopea western. Non necessariamente quello che proponiamo, per quanto sia molto compatibile e plausibile. Nella immagine vediamo lo sceriffo solitario di High noon (Mezzogiorno di fuoco), impersonato da Gary Cooper, che si diirige verso il suo destino. Solo contro una banda di malfattori, nella via principale del villaggio deserto, sotto la sferza del sole implacabile.
Kurosawa ricorrerà invece per rappresentare il raccapriccio della natura stessa di fronte alla barbarie umana, al vento: un forte vento ricreato da enormi ventilatori, che sollevavano la polvere scaricata in continuazione da una carovana di camion. Nakadai ebbe bisogno di qualche giorno per riprendersi dalla seria irritazione agli occhi causata dalla polvere.
Con passo sicuro e determinato il sedicente Sanjuro si avvicina ai gruppetto ormai sparuto dei pochi malviventi sopravvissuti alla sua violenta scrematura. Con uno degli espedienti retorici cui frequentemente ricorre - spesso da lui introdotti per la prima volta nel mondo della settima arte - gli avversari si avvicinano lentamente, titubanti, come desiderosi di sottrarsi ad un appuntamento mortale tuttavia non rimandabile.
Nonostante il loro numero, nonostante la forza del gigante, nonostante la pistola di Unosuke, sanno o comunque presagiscono quanto inesorabilmente avverrà: è l'ora della resa dei conti.