Gendai
Akira Kurosawa: 1947 - Una meravigliosa domenica - L'inizio di quella domenica
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Mentre Masako sta arrivando al loro appuntamento, a bordo di un treno sovraffollato, Yuzo attende silenzioso nell'atrio della stazione, appoggiato al muro.
Sta fissando spasmodicamente a terra, pur cercando di mascherare la sua tensione.
E' un mozzicone di sigaretta che ha attirato la sua attenzione: il desiderio di raccoglierlo da terra per fumarlo è troppo forte. Cede.
Non riuscirà a fumarla.
Mentre la sta portando alla bocca arriva Masako, che gliela strappa di mano rimproverandolo.
Yuzo cerca di discolparsi: sono tre giorni che non fuma, non ha resistito.
L'episodio lo ha comunque messo di malumore: pensa che sarebbe stato meglio se Masako non fosse venuta all'appuntamento, non hanno comunque alcuna possibilità di passare una bella domenica assieme.
Yuzo non ha che 15 yen con se, e si rifiuta di utilizzare quel poco che ha Masako: considera umiliante accettare che le donne partecipino alle spese.
L'entusiasmo di Masako riesce però alla fine a smuoverlo: tenteranno di passare una meravigliosa domenica mettendo assieme i loro averi: 35 yen.
Corrispondevano all'epoca a circa 70 lire: il costo in Italia di una bottiglia di vino o di 3/4 caffé al bar.
Anche unendo le loro risorse quindi non ci sarà molto da scialare.
Per alimentare i loro modesti sogni Yuzo e Masako iniziano di conseguenza con una iniziativa a costo zero.
Attirati da un cartello si recheranno a visitare una casa tradizionale che è in vendita, al prezzo per loro assolutamente irreale di 100.000 yen.
Invano Masako tenta di scuotere il compagno dal suo pessimismo, che sembra divenuto irreversibile.
L'arrivo di una seconda coppia in cerca di alloggiio rischia di aggravarlo, è troppo lampante la differenza di condizione economica e di atteggiamento tra chi non ha margini per sperare e chi invece se la passa bene.
Offre invece l'inaspettato spunto per un soffio di speranza.
Visibilmente benestanti per quanto i loro discorsi lascino trasparire un animo gretto, con le braccia ingombre dei pacchi degli acquisti di giornata, i due trovano mediocre la casa che era sembrata così lussuosa alla giovane coppia e parlano con aperto disprezzo di una casupola in affitto a buon mercato, visitata in precedenza.
Masako intravede immediatamente la possibilità di una buona occasione per se e Yuzo, e si fa spiegare come andarci.
Perfino Yuzo esce di colpo dal suo torpore.
Nella fretta di andare sul posto perde anche la scarpa, doverosamente bucata e malridotta, che aveva rimirato sconsolato poco prima cadendo in preda allo sconforto.
Anche i passaggi a livello cospirano nel far rallentare l'impeto dei due fidanzati, ma infine arrivano all'indirizzo indicato, in un desolato borghetto di periferia.
La conversazione con la persona che trovano dentro l'edificio non è incoraggiante.
Si tratta di una sola stanza è piccola, umida e gelata d'inverno e rovente d'estate, la cui unica finestra dà sui gabinetti della fabbrica che si trova davanti.
L'occupava lui stesso, ma ammalatosi e impossibilitato a pagare il canone aveva dovuto cambiare stanza e accettare di fare da intermediario per le richieste di affitto. Il suo consiglio spassionato è di lasciar perdere. Ma se proprio sono interessati, l'affitto è di 600 yen al mese, più 2.000 di deposito.
Nonostante tutto la tentazione è forte, assommando lo stipendio di entrambi arrivano a 1200 yen: potrebbero pagare l'affitto, per quanto la sistemazione sia misera, ma non rimarrebbero margini per mangiare, per tacere del resto.
Delusi, racchiiusi nei loro cupi pensieri, nemmeno si rendono conto di quanto succede intorno a loro.
Dei bambini intenti a giocare a baseball hanno ripetutamente chiesto loro di rendere la palla, finita dalle loro parti, ma non se ne sono nemmeno accorti,.
Quando finalmente realizza, Yuzo decide però che è l'occasione che fa per lui.
Ha bisogno di dimenticare i pensieri neri, e cosa di meglio che giocare un po' con un gruppo di monelli di strada?
Il suo primo tentativo è inglorioso: impacciato dall'impermeabile, e forse dalle scarpe inadatte e in fin di vita, manca il colpo e finisce lungo disteso per terra, in mezzo al fango.
Punto nel vivo, decide di fare finlamente sul serio.
Liberatosi dai vestiti superflui si concentra sulla battuta, come se fosse la cosa più importante della sua vita.
Questa volta colpisce la palla perfettamente, inviandola lontanissimo con un colpo da manuale.
Forse troppo lontano...
La palla entra nel negozio di un pasticciere dall'altro lato della piazza, dopo averne sfondato l'insegna.
Il pasticciere esce, con aria alquanto irritata.
Ironicamente Kurosawa accompagna il momento in cui Yuzo si reca a parlamentare con l'infuriato negoziante con la marcia dei toreador (dalla Carmen di Bizet).
In casi del genere è inevitabile sentirsi rimproverare dell'essersi dedicato a giochi da bambini per quanto grande e grosso.
E' una trafila che tocca anche a Yuzo.
E non è nemmeno la parte più dolorosa: la palla è andata ad atterrare proprio in mezzo ai prodotti esposti, rovinando irrimediabilmente 3 mochi (dolci di riso).
Anche se con uno sconto Yuzo è obbligato ad acquistarli: sono 10 yen, e quasi un terzo della somma a loro disposizione per la domenica se ne va di colpo.
Potranno perlomeno con i resti dei dolci consolare i bambini dall'interruzione del loro gioco.