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Ueshiba Morihei: o sensei, il Fondatore dell'aikido

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Note di lettura

 

Esistono molte biografie di Morihei Ueshiba, e sono innumerevoli gli articoli che parlano dei vari e spesso pittoreschi episodi della sua vita.

Purtroppo molta documentazione risente di una ricerca del sensazionalismo fine a se stesso, e al di là di ogni tentativo di discussione sulla verità o verosimiglianza di certi racconti, non aiuta a ricostruire il percorso tecnico e morale del Fondatore, e quindi a percorrere con consapevolezza il cammino da lui tracciato ed indicato ai posteri.

Anche i tentativi di ricostruzione del suo percorso spirituale possono essere facilmente fuorvianti, non essendo il lettore medio - e spesso nemmeno il ricercatore - in condizioni di comprendere l'humus culturale in cui fiorì il pensiero di Morihei Ueshiba.

Questi brevi cenni biografici tralasciano completamente questi due aspetti ed intendono fornire semplicemente una traccia da seguire.

E' convinzione del resto trasmessa da tutti i più grandi maestri di aikido che il lascito del Fondatore vada ricercato principalmente sul tatami, utilizzando lo strumento - l'aikido - che ha voluto lasciarci.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La regione dove sorge Tanabe era anticamente chiamata regione del ki, ed attraverso i secoli fu continuamente frequentata da mistici, asceti ed eremiti che vivevano sovente negli anfratti naturali delle montagne di Kumano, alla ricerca del contatto con le misteriose sorgenti di energia cosmica che permeavano quei luoghi.

Regioni similmente attraversate da energie indefinibili e non misurabili ma chiaramente percebili anche se non tangibili esistono in molti luoghi della terra.

Tra le regioni italiane basti citare l'Umbria, che diede i natali a san Francesco, santa Rita, san Benedetto, per citare solo i maggiori, e ricca di magiche montagne ove tanti eremiti scelsero di ritirarsi dal mondo.

A Tanabe, sulle rive del mare ma con le montagne alle spalle, il 14 dicembre del 1883 secondo il nostro calendario, il 16 novembre secondo il calendario kyureki, ma la data reale è incerta (vedi Calendari, gatti e altro ancora), nacque Morihei Ueshiba. Il suo avo Kishiemon si era stabilito a Tanabe al servizio dei signori di Ando. Il padre, Yoroku, nacque nel 1843 e dalla sua unione con Yuki Itokawa, famiglia legata al clan dei Takeda,  nacque quando era già in età matura Morihei, quarto di cinque figli ed unico maschio e quindi accolto con grande gioia, come "dono del  tempio di Kumano".

Fin dall'infanzia fu immerso nell'atmosfera mistica dei suoi luoghi natii: inizió lo studio dei classici cinesi sotto la guida di un prete della setta shingon, Mitsujo Fujimoto (Ueshiba lo rammentava tra i suoi maestri come "Mitsunori san del tempio di Jizo". Allo stesso tempo apprendeva direttamente dalla viva voce della madre le leggende del monte Kumano.

Pur discendente da una famiglia di gente vigorosa, la sua costituzione era fragile e tale rimase nel corso di tutta la sua vita, ma una forza di volontà fuori dal comune e un'applicazione costante gli permisero di superare ogni ostacolo. Per contrastare la sua fragilità e le sue tendenze mistiche, il padre lo inizió all'arte del sumo e lo incoraggió a praticare altre arti marziali. Già dimostrava tuttavia capacità fisiche potenziali e veniva considerato un esperto di pesca con l'arpione, arte appresa dal maestro Shingo Suzuki e che il figlio Kisshomaru ipotizza sia all'origine della rinomata abilità con la lancia acquisita più tardi,

Dotato di impressionante memoria e di grande facilità di calcolo, studió da contabile e si trasferí a Tokyo nel 1902 per aprirvi una piccola impresa di articoli da ufficio. Qui approfondí lo studio delle arti marziali, probabilmente impressionato dall'aggressione che suo padre, che pure era un uomo vigoroso e temuto, aveva dovuto subire ad opera di un gruppo di briganti.

Praticó il jujutsu delle scuola Tenshin Shin'yo e Yagyu-ryu e probabilmente la scuola di spada Shingake-ryu. Ma una grave forma di avitaminosi lo obbligó a tornare a Tanabe, dove si sposó con Hatsu Itokawa.

Nel 1903 era stato riformato dalla leva militare a causa della statura insufficiente, per un solo centimetro  (misurava 1,56). Deciso a non rassegnarsi, si fece sospendere a degli alberi con grossi pesi alle caviglie, in modo da allungare la colonna vertebrale. Venne accettato ad una seconda visita e partecipó alla guerra con la Russia, da cui tornó con il grado di sergente ed una fama di grande abilità nel maneggio della baionetta (jukendo).

Si era guadagnato anche il nomignolo di tetsujin, uomo di ferro, e pesava oltre 80 chili; aveva seguito  mentre era distaccato a Nakay gli insegnamenti di Yagyu Ryu del maestro Masakatsu Nakai, che continuó a frequentare anche negli anni seguenti (aveva ricevuto nel 1908 il diploma di insegnante).

 

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