Una ricerca effettuata dall'esperto di spade giapponesi Albert Yamanaka (http://home.earthlink.net/~steinrl/ronin.htm) aveva portato a scoprire anche le armi utilizzate nell'assalto da 33 di essi, che nella tabella seguente vengono riportate.

Queste informazioni portano ad ulteriori considerazioni, utili per il cultore di arti marziali antiche (koryu). Notiamo che la maggior parte dei ronin, oltre alle armi tipiche del samurai ossia la lunga katana ed il corto wakizashi, portava con sé una terza arma: spesso una lunga lancia (naga yari) lunga circa 230 cm, talvolta una lancia di dimensioni ridotte (te yari), intorno ai 130/150cm, più adatta per combattimenti in luoghi ristretti.

Due samurai erano muniti di arco, uno aveva una naginata (alabarda con lama adatta a colpire di taglio, di lunghezza simile a quella della lancia) e soltanto uno al posto del wakizashi aveva una seconda arma classificabile, per la lunghezza della lama al di sotto dello shaku (30cm), come tanto ossia pugnale.

Spesso le spade sono di lunghezza superiore al normale (la misura media è di 2 shaku e 4 sun, circa 72cm, di lama). Il più anziano della compagnia, il 77enne Horibei Hakizane, aveva la spada di dimensioni maggiori: ben 3 shaku (91cm).

Nell'elenco vengono riportati il nome del samurai, secondo l'ordine presumibile osservato nelle sepolture del cimitero di Sengakuji, l'età, firma e lunghezza della katana, firma e lunghezza del wakizashi, tipo di terza arma utilizzato.

Il lettore tenga presente che le lame anonime vengono indicate col termine mumei (senza firma) e che le unità di misura giapponesi sono decimali: lo shaku (30,3cm) equivale a 10 sun, che equivalgono a 10 bu

Convenzionalmente si considera tanto (pugnale) un'arma con lama inferiore ad 1 shaku, wakizashi (daga) quella con lama tra 1 e 2 shaku, katana (spada) quella con lama superiore ai 2 shaku.

Il tachi (lunghezza superiore ai 2 shaku e 5 sun e montatura da cavalleria) era caduto all'epoca quasi in disuso, salvo che come arma da cerimonia.

La stampa di Kuniyoshi rappresenta il ronin Kataoka Dengoemon.

E' armato con una katana di Kunimitsu con circa 81cm di nagasa (lama), un wakizashi di Kunishige di lunghezza imprecisata ed uno yarite, mumei (senza firma).

Come sappiamo l'ashigaru Terasaka era destinato a sopravvvivere ai suoi compagni.

Nella stampa di Kuniyoshi: Fuwa Katsuemon Masatane.

Era armato con un daisho (coppia di spade dello stesso maestro - o perlomeno della stessa scuola - e con forniture simili) opera di Norimitsu, di cui non conosciamo i rispettivi nagasa.

I critici d'arte, non sempre avvezzi alle armi, spiegano normalmente che sta esaminando il filo della spada.

In realtà come dimostra la mano sinistra che impugna il koiguchi, l'imboccatura del fodero, la sta reinguainando, evidentemente al termine della battaglia, allo stesso tempo che la esamina velocemente per controllare se ci sono danni.