Jidai
Hiroshi Inagaki, 1958: L'uomo del ricsciò - La missione di Matsugoro
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Yoshiko è preoccupata soprattutto per le sorti del figlio, costituzionalmente timido e gracile quanto il padre era avventuroso e forte.
Matsu tenta di rassicurarla: per quanto si debba rendere conto dei suoi limiti culturali che lo rendono assolutamente inadatto ad assistere Toshio nel suo percorso scolastico e sociale, cercherà di dargli la forza interiore per superare ogni ostacolo.
Lo tiene costantemente sottocchio, cercando di passare sempre nei dintorni durante i suoi andirivieni . Un giorno lo scopre alle prese con un aquilone che non riesce a far decollare. Pianta immediatamente in asso il jinrikisha ed il cliente, che si esibisce in un buffo balletto per esprimere il suo sdegno, e si dedica a sciogliere il filo dell'aquilone.
Solo quando avrà risolto il problema riprenderà il suo posto tra le stanghe, senza che il distinto signore, intimorito dalla sua robustezza e dalla sua aria selvaggia, abbia il coraggio di continuare nelle sue proteste.
Da quel momento Matsu sarà una presenza costante accanto a Yoshiko e Toshio, premuroso e gentile quanto con il resto del mondo si è sempre mostrato scontroso ed irritabile.
Il suo obiettivo è di temprare Toshio, a costo di sottoporlo a prove che da solo non affronterebbe mai.
Con la sua grezza sensibilità naturalmente ha cura di accrescerne la fiducia aiutandolo a superare prove relativamente facili, ad esempio semplicemente mangiare una cipolla, cibo difficilmente gradito ai bambini.
Per la prima volta da chissà quando ha il coraggio di aprirsi, di rivelare qualcosa di se stesso: sì, anche lui ha pianto da bambino, e ne rivela le ragioni.
Ma una sola volta, e da allora ha mantenuto la promessa di non piangere più.
Forse proprio la sua dura infanzia gli ha permesso di divenire un uomo forte (e ricordiamo che il significato di jinriki è proprio questo).
La forza di Matsugoro non è solamente fisica, ed emerge prepotentemente nelle frequenti occasioni di festa cui partecipa con l'entusiasmo di un bambino, provocando un certo imbarazzo iniziale nella compassata famigliola Yoshioka.
Lanciandosi senza esitazione nell'avventura di partecipare ad una gara podistica amatoriale, non lo fa però senza scegliersi una tattica adeguata.
Mentre gli altri concorrenti si danno battaglia, lui sembra attardarsi a salutare il pubblico, prendendosela comoda.
Sta in realtà solo mantenendo il ritmo di corsa che è abituato a tenere indefinitivamente, ben sapendo che gli altri si stancheranno ben presto e non avrà difficoltà a raggiungerli e poi superarli, pur con la sua buffa falcata e con le mani che stringono le stanghe di un immaginario jinrikisha.
Sarà naturalmente lui a riportare la vittoria, per consegnare trionfalmente il trofeo appena vinto a Yoshiko e Toshio.
Matsugoro non può fare nulla per aiutare Toshio nella sua crescita culturale, salvo aggirarsi intorno alla scuola per osservarlo dalla finesta - non visto - travolto dall'orgoglio quando lo vede in grado di rispondere correttamente ai professori.
Ma il suo incessante lavoro volto a fortificarne l'animo avrà i suoi effetti.
Toshio avrà il coraggio il coraggio di affrontare anche il pubblico e durante la recita scolastica di fine anno la canzone tradizionale da lui cantata riscuote grande successo.
La gioia di Yoshiko è come sempre misurata. Quella di Matsugoro è come sempre tangibile, e sarebbe perfino esplosiva se non dovesse contenersi suo malgrado.
In un susseguirsi di eventi che Inagaki mostra allo spettatore seguendo il filo delle feste tradizionali, gli anni passano e Toshio (ora interpretato da Kanji Kasahara) è oramai quasi adulto.
Matsugoro continua ad essere al suo fianco, anche fisicamente: la rivalità tra le scuole rivali sfociava spesso in scontri organizzati, ma i pur battaglieri studenti vengono facilmente sgominati da Matsu il selvaggio, sempre pronto ad intervenire quando vede il suo figlioccio in difficoltà.
Ma ben presto Toshio dovrà partire: deve continuare altrove i suoi studi.
Nella grande casa Yoshiko rimane sola. Ha chiesto a Matsugoro di continuare ad aiutarla, ma gli anni continuano a passare senza che nessuno dei due abbia il coraggio di rinunciare ai propri vincoli.
Yoshiko intende restare fedele alla memoria del marito. Ha anche rifiutato una vantaggiosa proposta di matrimonio.
Matsugoro è legato per sempre alla propria scelta di emarginarsi dalla società, dandole e ricevendone solamente lo stretto indispensabile.
Non troverà mai il coraggio di dichiarare a Yoshiko il proprio amore.