Jidai
Akira Kurosawa: 1954 - I sette samurai - 3: Kanbei Shimada
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Ma infine il pittoresco gruppetto di contadini sembra trovare l'uomo adatto: un samurai che dimostra grande sensibilità, intelligenza, coraggio, e che non sembra curarsi troppo di diventare ricco attraverso la sua spada.
Dopo aver sacrificato i suoi capell, insegna del rango samurai, per travestirsi da bonzo e salvare un bambino rapito e tenuto in ostaggio da un malvivente, (episodio storico attribuito al samurai Kamiiizumi Isenokami Nobutsuna, vissuto nel XVI secolo e fondatore della scuola di spada Shinkage ryu) riprende il suo misterioso cammino per andare chissà dove. Cosa cerchi non si sa, cosa trovi di solito lo spiega lui più tardi: un briciolo di saggezza, o perlomeno di pazienza, ottenuto perdendo tutte le battaglie a cui ha preso parte.
I contadini lo seguono a lungo, senza trovare il coraggio di farsi avanti e avanzare la loro proposta, stanchi ormai di essere malmenati: ogni samurai a cui avevano osato rivolgersi l'aveva considerata ingiuriosa: un samurai combatte per la gloria, non per il cibo.
Lo strano samurai (Takashi Shimura, impareggiabile come al solito) ha attirato sopra di se anche le attenzioni di altri. Katsushiro, un giovane samurai errante pieno di speranze e di ideali, alla ricerca di un maestro che lo guidi.
E un sedicente samurai dall'aspetto poco rassicurante e dai modi stravaganti, vestito di cenci ed armato di uno spadone più grande di lui: Kikuchiyo.
Katsushiro viene accettato come accolito da Kanbei, il misterioso samurai, mentre Kikuchiyo viene consigliato di prendere altre strade. Ma non sarà facile liberarsi di lui.