Gendai
Yasujirō Ozu: 1953 - Viaggio a Tokyo - Tokyo
Article Index
Le prime disillusioni una volta a Tokyo non tardano ad arrivare.
Già raggiungere l'abitazione del figlo Kōichi che li ospita è sembrato un lungo viaggio, mentre quello da Onomichi non era sembrato così impegnativo. Le dimensioni stesse della città li disorientano.
Saranno poi ospiti della figlia Shige, ma sempre in qualche modo trascurati, non per cattiva volontà ma per i troppi impegni dei loro figli.
Il primo segnale: Kōichi, pediatra, è chiamato a una visita urgente, deve rinunciare ad accompagnare i genitori a conoscere Tokyo. Sarà la prima di una serie di rinunce: gli sforzi dei figli per accoglierli al meglio sonos ubordinati ai loro impegni quotidiani.
Nemmeno il rapporto con i nipoti è idilliaco.
La spontaneità e ricettività dei bambini si converte facilmente in aggressività e autismo quando si avvertono trascurati dai genitori.
Inutile dire che i responsabili non si rendono conto dei loro limiti e dei loro errori: vivono semplicemente le regole della società del momento.
La visita dei genitori è purtroppo, loro malgrado e senza che nemmeno se ne rendano conto, un ostacolo alla loro vita quotidiana che vorrebbero evitare.
Anche Shige, preoccupata di mandare avanti la sua attività di parrucchiera, cerca di sottrarsi all'impegno, ricorrendo alla gentile Noriko.
Sarà lei, sobbacandosi a un lavoro supplementare per ottenere una giornata libera, ad accompagnare gli ex suoceri a una visita guidata di Tokyo.
In realtà, per quanto Tokyo possa essere e sia una città affascinante, i due anziani coniugi non abituati alle grandi metropoli non hanno modo di comprenderne ed apprezzarne la grandezza.
Ne avvertono piuttosto la macanza di calore umano, l'indifferenza verso i valori tradizionali in cui sono cresciuti, la crescita indiscriminata e incontrollata che sembra non avere senso e sicuramente non ha armonia.