Tecnica/Cultura
Calligrafie di primavera - Il percorso nell'aikido
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Come già detto Tsuda ha strutturato il suo insegnamento in simbiosi tra il katsugen undo e l'aikido.
Come conciliare un'arte che richiede l'adesione incondizionata a tecniche codificate con un'altra che richiede all'opposto di "lasciarsi andare", senza alcuna regola?
In realtà si tratta di percorsi che si incontrano provenendo da direzioni diverse per poi tendere verso la stessa meta.
La ripetizione costante e fedele, per quanto mai uguale a sé stessa, delle tecniche (principi) di base porta infine il praticante a superare la forma, lasciando che l'azione - sono parole del fondatore - scaturisca libera come acqua da una fonte.
Ma pur sempre aderendo alle immutabili, eterne e sacre leggi della natura, ammesso che non si voglia spingere ancora oltre il livello d'astrazione e parlare di leggi dell'universo.
E' possibile compiere il percorso inverso: lasciare che la natura si muova dentro di noi, ascoltandola senza tentare di interpretarla o di utilizzarla per i nostri scopi personali.
Uno scopo più alto verrà poi alla luce, e ci renderemo conto di essere liberi, sì, ma di agire nel bene e soltanto nel bene; aderendo anche qui alle leggi della natura.
Sia l'aikido che il katsugen undo, come Tsuda non si stancava di spiegare e dimostrare, sia a voce che nei suoi libri, tendono al raggiungimento e mantenimento di uno stato di benefico equiibrio nell'essere umano.
Nell'insegnamento di Tsuda assume una parte rilevante l'inserimento coerente e armonico nella "vita di tutti i giorni" del praticante e del bagaglio acquisito durante la pratica delle due discipline.
Confidiamo per quanto la disciplina sia - e debba essere - completamente assente durante il katsugen undo, che il lettore non tragga conclusioni errate dall'utilizzo di questo termine, non inesatto ma potenzialmente fuorviante.
Una lezione di aikido in un dojo - o in un seminario - della Scuola delle respirazione è di conseguenza meno classificabile di quelle che seguono il filone più ortodosso.
Viene posta all'attenzione di tutti i praticanti l'importanza della pratica in assoluta rilassatezza, sia mentale che fisica, essendo lo scopo primario della pratica non di apprendere una o più tecniche ma di entrare in sinergia con i propri partner, sia quando si è nella veste di esecutori sia quando invece si riceve, più che subire, l'azione.
Attualmente la Scuola è diretta da Régis Soavi, allievo di Tsuda, che vediamo nella foto.
Tiene regolarmente seminari anche in Italia, principalmente a Milano e Roma (il prossimo è programmato per il 26-28 ottobre 2018).
Non rimarrebbe altro da dire.
Salvo rammaricarsi che la mostra abbia avuto una durata così breve, ma è già apprezzabile il lavoro compiuto per realizzarla e probabilmente prolungarla non sarebbe stato sostenibile.
Ulteriori informazioni sulla pratica e sul libro, o sulle altre pubblicazioni opera di Itsuo Tsuda, potranno naturalmente essere richieste al Dojo Bodai, sia contattandoli a distanza via mail o telefono, sia presso il bel dojo allestito nella zona nord di Roma.
Ma eccoci ora finalmente di fronte al libro; sul tavolo, pronto per lo studio - non si può parlare infatti per un'opera di tale impegno di semplice lettura. E di questo devo ringraziare ancora il Dojo Bodai.
Le dimensioni e il peso, cui avevo già accennato, sono impressionanti: circa cm 30x24x5 per un peso che supera di slancio i 3 kg e sfiora le 500 pagine.
E' necessario.
Le calligrafie di Tsuda possono essere così esaminate e apprezzate in tutto il loro valore.
Dopo una introduzione che illustra la genesi dell'opera e il relativo percorso di ricerca, inizia la riproduzione delle opere. La pagina di sinistra, vuota a parte la numerazione e il rimando alla scheda di approfondimento, non distoglie dalla calligrafia, che appare a destra;
Le opere sono elencate in differenti capitoli dedicati alle tre tecniche calligrafiche utilizzate, un ulteriore capitolo illustra quanto rintracciato in foto d'archivio.
Ma siamo qui, non si sorprenda il lettore, a poco più della metà del libro, non più.
La sezione intitolata Referenze a approfondimenti: riporta dettagliate schede che permettono di ritornare sulla singola opera apprezzandone in modo più esaustivo i contenuti: quello culturale, quello simbolico, quello allegorico.
La biografia di Itsuo Tsuda: consta di circa 70 pagine, e non si limita a riportare i meri accadimenti ma illustra il pensiero del maestro e il suo lascito.
La bibliografia: sono circa 10 pagine ancora che si aggiungono alle precedenti.
I Ringraziamenti: a tutti coloro,.e sono tanti, che hanno contribuito alla nascita della pubblicazione.
A questi ringraziamenti aggiungo il mio: al maestro Itsuo Tsuda che ha reso disponibile - e non solo ai suoi discepoli diretti - un patrimonio di tale importanza.
E ai discepoli stessi che ce lo rendono fruibile.