Tecnica e storia
Bottoni: 1964-2014. 50 anni di aikido in Italia
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E ora? Ora si ricomincia anche qui. Come si suol dire, "rimanete sintonizzati".
Nel frattempo, non una auto recensione ma una spiegazione di quanto chi è interessato potrà trovare nel libro.
Il maestro Hiroshi Tada, all'epoca 7° dan e insegnante presso l'Honbu Dojo di Tokyo, arrivò in Italia per la prima volta il 26 ottobre del 1964. Lavorò incessantemente per diversi anni, avendo già chiaro in mente il suo programma futuro e le tappe da percorrere. Possiamo quindi considerare come data di nascita dell'Aikikai d'Italia quell'ormai lontano giorno nel 1964, come del resto ha voluto lui stesso, e le celebrazioni di questo evento, che ricorrono ogni decennale, si tengono tradizionalmente a cavallo tra il mese di ottobre e quello di novembre, secondo il calendario del momento.
Il libro termina infatti illustrando la celebrazione del Cinquantennale dell'Aikikai d'Italia con il grande seminario tenuto a Roma l'1 e 2 novembre 2014. Un lungo cammino, 50 anni rappresentano gran parte del percorso riservato normalmente all'essere umano, eppure sono volati via in un soffio..
L'aikido appartiene alla interessante e per certi versi inedita categoria delle arti tradizionali giapponesi che potremmo definire "fattuali". Non producono nulla di materialmente concreto, di visibile. Ma agiscono direttamente sull'animo, oltre che sul corpo, delle persone che vi si dedicano regolarmente. Potrei azzardare un paragone con il chanoyu, quell'arte che viene spesso definita in occidente come cerimonia del the.

In alto: seminario presso il Dojo Centrale di Roma, probabilmente novembre 1970. In basso Hiroshi Tada sensei, 1970 circa
Cosa rimane dunque di tangibile a dimostrare questa continua ricerca culturale, nel corso di tanti decenni, da parte di migliaia, decine di migliaia di persone? Nulla. E non è un male, non è un imprevisto: è quanto è al contrario era previsto che accadesse, è quanto doveva accadere. Quanto è avvenuto è però riscontrabile nella trasformazione della intima essenza delle persone che hanno praticato l'arte. Non è quindi il mio un libro in cui venga spiegato quanto successo o se ne espongano le ragioni.
Eppure è un libro tecnico e ho scelto di inserire queste considerazioni nella sezione dedicata ai testi tecnici.

In alto: Il seminario del Cinquantennale dell'Aikikai d'Italia. In basso: il gruppo dei partecipanti
Non è - o non è solamente - un rimembrarsi del the bevuto in passato, ma un prepararsi a quello che berremo oggi, che berremo domani e che poi berranno altri dopo di noi.
Dopo una breve presentazione dei principali protagonisti, l'Associazione di Cultura Tradizionale Giapponese - Aikikai d'Italia e i tre maestri che hanno costituito la Direzione Didattica storica dell'associazione, Hiroshi Tada sensei, Yoji Fujimoto sensei, Hideki Hosokawa sensei, il testo e le immagini lasciano che a esprimersi sia il coro. Un coro dapprima timido e sommesso, costituito da poche decine di praticanti attirati come falene dalla affascinante luce dell'aikido ma ancora non capaci di vedervi dentro. Che diventa poi un possente coro di migliaia di praticanti, diretti da centinaia di qualificati direttori d'orchestra: gli insegnanti formatisi in lunghi anni di studio durante questo percorso cinquantennale che l'Aikikai d'Italia ha loro proposto.

Il primo Decennale dell'Aikikai d'Italia. Dojo Centrale in Roma, ottobre 1974
Prefazione
Presentazione dell'aikido
Presentazione dell'Aikikai d'Italia
Biografia di Hiroshi Tada sensei
Biografia di Yoji Fujimoto sensei
Biografia di Hideki Hosokawa sensei
Il periodo 1964-1970
Il periodo 1971-1980
Il periodo 1981-1990
Il periodo 1991-2000
Il periodo 2001-2010
Il periodo 2011-2014
A parte la mera suddivisione nei cinque decenni forniti dal riscontro del calendario, è stato deciso di proporre anche una chiave di lettura alternativa che aiutasse il lettore a identificare i momenti cruciali del lungo cammino dell'aikido dell'Aikikai d'Italia, che come vedrete immediatamente rispettano le fasi naturali della vita dell'essere umano: la nascita, la crescita, la maturità.
Pur trattandosi della vita di un ente morale, termine non più presente nella legislazione italiana ma che continua a essere spesso utilizzato per identificare le associazioni cui lo stato ha riconosciuto particolare rilevanza, come nel caso dell'Aikikai d'Italia.
Il D.P.R. 526 dell'8 luglio 1978 riconosce infatti la personalità giuridica dell'associazione, ossia l'esistenza di questa persona immateriale che persegue scopi utili non solo agli associati ma anche alla società nel suo complesso.
Come ben sa chiunque abbia messo mano su delle pubblicazioni gli errori e le imprecisioni sono inevitabili; solo un lungo e costante lavoro di revisione rende possibile ridurne il numero.
Inoltre in un'opera come questa, che scava in un passato affidato quasi esclusivamente alla memoria dei singoli e alla tradizione orale, il numero di errori è potenzialmente infinito.
Quelli finora identificati sono disponibili in formato pdf nell'errata corrige che potete consultare on line o stampare per conservarla assieme al libro.
Verrà ancora aggiornata quando ritenuto necessario, vi preghiamo però di tenere presente che se buona percentuale degli errori è di facile identificazione, grazie anche alle segnalazioni dei lettori più attenti, man mano che il loro numero si riduce diventa sempre più arduo scoprirli.
Consentitemi al termine di questa presentazione, di augurarvi una buona lettura.