Nihon!...
Appuntamento alle terme
Appuntamento alle Terme
Purificazione per il corpo e per lo spirito
di Chiara Bottelli
Nessun Paese al mondo può vantare di aver sviluppato e conservato fino ad oggi una cultura così sofisticata associata al bagno come il Giappone. Per saperne di piú, una utile guida in inglese su tutte le stazioni termali del Giappone: Anne Hotta e Yoko Ishiguro, "A Guide to Japanese Hot Springs", Kodansha Intl, Yen 2000
Mentre in Occidente la diffusione del Cristianesimo ha provocato la fine della cultura del bagno propria degli antichi, in Giappone il piacere di lavarsi e godere del contatto e del calore dell'acqua è da sempre associato all'idea di pace spirituale.
Il bagno conserva anche un elemento religioso: secondo le credenze dello Shinto, l'antica religione giapponese, le impurità come morte e malattia venivano esorcizzate ritualmente con I'acqua. Tramite la pulizia del corpo si raggiunge la purificazione dello spirito.
Un lusso quotidiano
Il concetto di bagno in Giappone è stato sempre collegato più all'idea di purezza che di pulizia, ci racconta Sasaki Masaharu, gestore di un bagno termale nel cuore di Tokyo da tre generazioni. Infatti la pulizia del corpo avviene fuori dalla vasca, solo con il corpo pulito si può accedere alla vasca rilassante per lo spirito.
Ci siamo fatti descrivere il corretto rituale, fonte di perpetua perplessità da parte dei visitatori stranieri abituati a lavarsi dentro la vasca. In Giappone, dove ci si lava e risciacqua prima di entrare nella vasca, è normale che diverse persone usino la stessa acqua del bagno.
Il rituale del bagno si svolge dunque in due fasi successive: prima bisogna lavarsi seduti davanti a un basso rubinetto e versandosi acqua da un catino dopo essersi insaponati e accuratamente risciacquati, farsi lo shampo e sciacquarsi ancora completamente. Solo allora ci si potrà immergere semplicemente nella vasca calda e godersi l'effetto rilassante. La vasca viene usata da tutti, è quindi d'obbligo entrarci puliti sia per il bagno di casa che per il bagno pubblico o termale.
Momento di Socializzazione
Il primo bagno pubblico moderno fu costruito nel 1590 e fu subito copiato da imprenditori del tempo in tutto il paese. Cibo, giochi, conversazione o piaceri sessuali entrarono subito a fare parte della scena, che rimaneva comunque un luogo di incontri sociali e scambi di novità e pettegolezzi.
Ancora oggi tutti i bagni seguono la stessa struttura: all'ingresso ci si tolgono le scarpe e si entra rispettivamente nella parte maschile o femminile attraverso tendine o porta scorrevole. Qui si paga al gestore una cifra che varia a seconda dei servizi offerti. Ci si spoglia in una stanza guardaroba quindi si passa nella zona per la pulizia prima di raggiungere le vasche.
Anticamente creati come servizio pubblico quando le case non erano ancora dotate di bagno, erano un luogo per incontrarsi, per raccontarsi pettegolezzi e curiosità e far scorrere via con l'acqua preoccupazioni e problemi.
La stessa cosa vale ancora oggi e, nonostante ognuno abbia un bagno in casa, ci si ritrova al bagno pubblico in una atmosfera egualitaria per passare un po' di tempo e chiaccherare coi vicini: il bagno è un momento di socializzazione sacro e diffusissimo anche fra i più giovani. E se i bagni possono sfruttare le qualità delle acque termali al piacere si aggiunge l'effetto salutare.
I bagni pubblici, sento, o i bagni termali, onsen, sono facilmente identificabili dai loro stretti e alti camini metallici per il vapore e riconoscibile presso ogni ingresso è il logo con tre fiammelle che salgono da un laghetto.
Luoghi sperduti e spettacolari
Non è difficile capire come possa essersi sviluppata e radicata in Giappone la cultura delle terme: il Giappone è una regione di altissima attività vulcanica, dove abbondano le sorgenti naturali di acqua calda e ricca di minerali.
Stazioni termali e sorgenti naturali di acqua calda sono sparse su tutto il territorio e superano addirittura le ventimila; solo 2000 sono state però dichiarate conformi alla Legge sulle Terme del 1948 che cerca di stabilire alcuni standard come temperatura, contenuto minerale, profondità delle acque e altre qualifiche igieniche.
Solo i luoghi termali con i più antichi riferimenti storici come Dogo Onsen nella prefettura Ehime, frequentate secondo la leggenda anche dagli antichi dei, possono anche non compilare i formulari richiesti dalle ispezioni annuali. Bagni e terme non vengono sentiti come luoghi di cura, nonostante la varietà delle proprietà minerali siano anche spesso rimedi salutari e benefici ma come luoghi dove passare piacevolmente il tempo.
Visitare le terme per gli abitanti delle grandi città è un'occasione di svago ed evasione, un lusso da concedersi in compagnia di amici per un fine settimana in campagna, una rilassante necessità dopo una giornata di sci in montagna o un'esperienza "esotica" fra le scimmiette bagnanti della prefettura di Nagano.
Quasi tutte le stazioni termali, dove le acque calde sgorgano naturalmente, sono attrezzate in ogni particolare e allestite secondo le linee semplici e pulite delI'architettura tradizionale sia nel giardini che nelle costruzioni in una sintesi armoniosa di eleganza e igiene nella natura.
Non viene tralasciato nessun dettaglio e nulla è lasciato al caso, anche se l'ambiente assolutamente naturale potrebbe ingannare ii visitatore occidentale: il ramo di acero rosso copre delicatamente la doccia, il sentlerino di pietre in mezzo al muschio conduce proprio alla vasca sistemata nel punto più panoramico, dal quale di notte si può vedere la città illuminata.
Anche nei locali al chiuso gli elementi estetici naturali non mancano e l'ambiente viene ricreato con rocce, ruscelli o cascatelle, boschetti di bambu o vegetazione tropicale
I bagni sono frequentati da tutti senza distinzione di età, sesso o estrazione sociale. I bagni misti erano un'istituzione abituale: tutti si spogliavano nudi ed entravano nella stessa vasca.
E' colpa dell'americanizzazione forzata dicono i giapponesi, se ora I'antica usanza del bagni misti si mantiene solo in sperdute località di montagna.
E' in queste località infatti, generalmente situate in spettacolari paesaggi naturali e soprattutto nelle piscine all'aperto, rotemburo, che la divisione fra sessi non viene quasi mai praticata.
Qui si fa uso di una salviettina di spugna allungata, tenugui, che viene usata per asciugarsi o strofinarsi e, appoggiata sulle parti intime permette un modestissimo riparo.
Nella illustrazione: William Heine, 1856 circa: bagni pubblici a Shimoda. Heine (1827-1885), un artista tedesco, faceva parte come disegnatore della spedizione dell'ammiraglio Perry in Giappone, e questa stampa corredava le prime edizioni della Narrative in 3 volumi pubblicata da Perry tra il 1856 ed il 1858. Nelle edizioni successive venne soppressa in quanto considerata indecente.
Arte del vivere
Per conoscere al meglio la tradizionale cultura del bagno giapponese secondo lo stile antico è consigliabile soggiornare in un ryokan o in un minshuku a gestione familiare, le accoglienti locande che permettono di avvicinarsi perfettamente allo stile tradizionale in un'oasi di raffinatezza e semplicità e sperimentare dal vivo la tradizionale arte del vivere, il rituale del servire il cibo, la proverbiale cortesia e ospitalità. Più che un albergo, questi alloggi sono l'esperienza di una vera e propria arte del vivere.
Gustare un pasto raffinato e servito in camera su un basso tavolino-vassoio, accoccolati sul tatami, indossare la vestaglia di cotone, yukata, e passeggiare lungo le vie del villaggio o nei giardini all'ora del tramonto: questi riti quotidiani danno alle giornate passate nel ryokan un gusto speciale.
Nelle zone termali è facile che questi alloggi abbiano persino una loro fonte privata con accesso riservato ai clienti; perché non abbandonarsi completamente ai piaceri dei sensi approfittando anche del sakè caldo che viene servito su vassoi galleggianti ?
Le località
Le zone termali sparse in tutto il territorio giapponese sono quasi sempre collegate ad attrezzature turistiche. Ma da evitare se si ricerca la tranquillità sono le località più famose e sfruttate come Beppu, nell'isola di Kyushu, che vanta tuttavia un'attrazione turistica notevole: il parco detto dell'Inferno per le sue piscine colorate a seconda del fondo di argilla dal quale scaturisce acqua letteralmente bollente.
E' un fenomeno naturale veramente curioso: l'Inferno del Diavolo, l'Inferno del Sangue, l'Inferno del Dragone d'oro sono i nomi di alcuni di questi laghetti profondi fino a 100 metri dai quali spruzzi e schizzi improvvisi sui visitatori confermano la pericolosità. Ci si confronta direttamente con l'attività vulcanica giapponese.
Hakone, nel parco nazionale del Monte Fuji, e il parco nazionale di Nikko, sono le zone termali più facilmente raggiungibili da Tokyo, ma anche Nagano è ormai collegata alla capitale con soli 90 minuti, grazie alla nuova linea di Shinkansen che permette di raggiungere comodamente le terme di Nozawa ancora poco sfruttate turisticamente.
In Hokkaido la più popolare località è Noboribetsu, famosa per la varietà delle sue acque, mentre attorno al lago Toya le terme sono ricercate per le loro proprietà curative.
L'ufficio turistico nazionale, JNTO, Japan National Tourism Organization, mette a disposizione dei turisti materiale dettagliatissimo su come raggiungere le località, trovare alloggio per tutti i prezzi, e fornisce cartine geografiche di ogni zona.