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2016, Il Ponte. Presso l'Archivio Centrale dello Stato in Roma - Ligustro
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La sezione Ligustro e il suo Giappone era ospitata al piano superiore delle grandi sale dell'Archivio di stato.
E' stata visitata da un numero di persone molto elevato e soprattutto ha suscitato un enorme interesse.
Esponeva naturalmente molte opere del maestro, circa 60 stampe policrome impresse su pregiate carte giapponesi fatte a mano,
Le tematiche come già detto potevano attingere all'immenso patrimonio dell'arte giapponese come appartenere al nostro mondo occidentale.
E inoltre parte del materiale donato alla Biblioteca Civica Leonardo Lagorio del Comune di Imperia-
Tra cui attrezzi da lavoro, alcuni esemplari degli innumerevoli legni incisi di persona per creare le matrici delle stampe, surimono ossia stampe celebrative in esemplare unico o comunque con tiraggio limitato, faldoni contenenti corrispondenza con Jack Hillier.
E il pregiatissimo libro 12 haiku di Matsuo Bashò con le chiosa composte dal prof. Koji Nishimoto, direttore dell'Istituto Giapponese di Cultura di Roma.
Infine alcune tesi universitarie elaborate e discusse dai suoi allievi, che continuano tuttora i suoi studi.
Solo la visione dal vivo permette di apprezzare in tutto il loro splendore le stampe di Ligustro: nishiki-e ha il significato letterale di pittura-broccato perché il sovrapporsi dei colori e dei pigmenti accuratamente bilanciato - e nelle opere di Ligustro sempre diverso da un tiraggio all'altro - permette una stampa a rilievo, quasi tridimensionale, che assume spesso alla visione l'aspetto del velluto.
Nella immagine accanto Imperia la città che sale, stampa a 50 colori con 12 matrici in legno, realizzata nel 2015 in occasione della donazione di gran parte del materiale e delle opere di Ligustro alla città di Imperia.
Erano esposte come detto alcune matrici in legno costruite personalmente da Ligustro per utilizzarle nella stampa, una per ogni differente colore; e si pensi che alcune opere arrivano ad avere fino a 180 strati di colore. Tuttavia ci possono essere e ci sono stampe uguali - con lo stesso soggetto - ma con colori differenti. Per una sola stampa, a seconda dell'effetto che si intende raggiungere, possono essere effettuati pochi passaggi ma anche diverse decine o parecchie centinaia per poter stampare tutti i colori. Ligustro normalmente eseguiva solo quattro tirature per ogni opera. I colori erano da lui ottenuti mediante la composizione di diverse polveri e foglie di argento e di oro, polveri di perle di fiume, frammenti micacei, conchiglie di ostriche macinate (in giapponese gofun), terre colorate ed altri procedimenti da lui stesso inventati.
La presenza di alcuni tra i suoi migliori allievi, qui vediamo Maria Nella Ponte, in arte Hellory. intenta a fornire alcune spiegazioni e illustrare le opere, ha permesso al pubblico di accostarsi a queste opere con maggiore cognizione di causa.
Anche la presenza e le spiegazioni di Francesco Berio, organizzatore della mostra e figlio dell'artista, hanno permesso al pubblico di avvicinarsi con maggiore cognizione di causa alle straordinarie opere del maestro, che ha saputo unire, accostare, alternare tematiche squisitamente giapponesi ad altre appartenenti al nostro mondo.
[...] Nessuna riproduzione può "rendere giustizia" all'originale, sia per la brillantezza metallica della patina di oro e argento, sia per la superficie trattata con lacca e mica o per la stampa cieca usata per ottenere effetti di rilievo. [...] Sempre nelle opere di Ligustro c'è questo tipo di inaspettata poesia espressa in incisioni su legno con colori di incredibile raffinatezza. Esse sono uniche tra le opere grafiche moderne. [...]
Il mondo adesso è malato, e ci serve qualcosa di luminoso e speranzoso, come le sue stampe. [...] Numerosi sono stati gli artisti occidentali che hanno tentato di realizzare stampe a colori usando i blocchi di legno incisi: per esempio Henry Riviere e John Platt, ma nessuno ha raggiunto la maestria di Ligustro, sia nella padronanza della complessità tecnica di incisione che in quella della stampa.
Jack Hillier
Jack Ronald Hillier (Fulham, Inghilterra, 1912-1995) fu la massima autorità europea nel campo delle stampe giapponesi, coprendo nella sua attività di critico e scrittore sia la produzione ukiyo-e, nata originariamente per celebrare il mondo fluttuante dei quartieri del piacere, che gli altri generi artistici. I suoi numerosi testi rimangono ancora oggi un esempio insuperato di chiarezza e rigore espositivi.