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Arti figurative
Quando si parla di arte giapponese immediatamente vengono alla mente di tutti, o quasi, alcuni nomi: Hiroshige, Kuniyoshi, Utamaro, Hokusai...
Furono tutti artisti che produssero prevalentemente stampe; sarebbe estremamente riduttivo dire o pensare che l'artista giapponese abbia preferito esprimersi nelle stampe, dobbiamo comunque riconoscere che è in questa espressione artistica che il Giappone ha manifestato una assoluta originalità e ha prodotto varie generazioni di artisti incomparabili.
A differenza dell'arte nostrana che si esalta nella rappresentazione di temi alti, basti pensare alla Cappella Sistina, al David o al Mose di Michelangelo, l'artista giapponese ama rappresentare la realtà; sia esaltandola ed idealizzandola, sia caricandola fino a farla diventare appunto caricatura, sia rappresentandola fedelmente, o andando a cercare in fenomeni apparentemente trascurabili come lo scorrere di un ruscello di montagna, le tracce dell'armonia dell'universo. Le stampe giapponesi avranno quindi una parte molto importante nel nostro sito.
Hokusai: Kanagawa-oki nami-ura (Sotto l'onda al largo di Kanagawa) dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, visibile in mezzo tra le onde. Quando si parla di stampe giapponesi quasi tutti materializzano nel loro immaginario questa celeberrima opera. Questo esemplare in particolare proviene dlla collezione di Claude Mone, grande pittore francese molto legato allo studio della cultura giapponese, e che ne trasse continua fonte di ispirazione.
La nostra ambizione è di allargarci man mano a macchia d'olio fino a ricoprire tutti i campi in cui l'artista giapponese ha scelto di esprimersi. E non sono certamente pochi: la fantasia dell'artista nipponico si esprime anche attraverso oggetti di uso quotidiano, ovviamente raggiungendo le vette più alte quando la committenza è di rango elevato. E' così che sono nati oggetti quotidiani di ogni tipo considerati tuttavia tesoro nazionale, come scatole di lacca, tazze da té, guardie ed accessori di spade.
Hiroshige: Sumidagawa Sujijin-no mori Massaki (Il quartiere Massaki e il santuario Sujiin-no mori sul Sumidagawa) dalla serie Cento vedute di Edo. Un albero di sakura, fiore simbolo del Giappone e del samuraii serve da quinta al paesaggio. I fiori, doppi, sono della varietà yaezakura e questo giustifica l'inserimento dell'opera nella sezione del libro dedicata alla Primavera (questo albero fiorisce tardivamente rispetto al sakura tradizionale). Il fiume Sumida domina maestosamente la scena, ed il santuario di Sujijin-no mori è seminascosto dal tronco dell'albero: l'arte giapponese non ama le ostentazioni, preferisce obbligare l'occhio e l'animo dell'osservatore ad una ricerca attenta.