Parlare di sé è un'arma a doppio taglio: può sembrare presuntuoso farlo, ma può apparire anche più presuntuoso non farlo. Da qui la decisione di limitarmi al minimo indispensabile ma ogni regola ha le sue eccezioni, per non parlare di quei non pochi casi in cui ogni eccezione ha la sua regola.
La mia attività pubblicistica iniziò se non ricordo male nei primi anni 70 quando mi fu chiesto di preparare alcune immagini di copertina per le pubblicazioni della associazione di cui facevo parte, e poi via via qualche "pezzo" di attualità. Ricordo che commentai in una copertina le elezioni politiche di non so quale anno con un collage delle testate giornalistiche di vari colori e tendenze – ovviamente le elezioni le avevano vinte tutti – cui si soprapponeva un perplesso Pulcinella.
Interruppi quando le vicende della vita mi portarono su altre strade, e principalmente quella dell'aikido a cui mi dedicai intensamente per coprire il vuoto lasciato dalle precedenti delusioni. Che naturalmente erano poca cosa rispetto a quelle che sarebbero venute poi, ma questo è un altro discorso.
Tralascio le pubblicazioni su altri fronti, parliamo soprattutto di aikido e delle tradizioni giapponesi. Un giorno fatalmente anche nell'Aikikai d'Italia venni inspiegabilmente concupito e convinto a pubblicare. Inizialmente a causa di una imprevista scoperta: "Ah, ma tu sai fare foto?...". Poi su un altro livello quando una crisi editoriale della rivista Aikido, che sembrava irreversibile, mi spinse a un imprudente proclama: "Se volete la faccio io". E' una situazione che si è ripetuta più di una volta, evidentemente qualcuno ha sparso la voce. Pazienza.
Va da sé che quando decisi che la prosecuzione del mio cammino richiedeva un percorso differente i ricorsi storici pretesero ancora una volta la loro parte. "Una rivista dedicata all'aikido? Troppo difficile, ci abbiamo provato ma niente da fare". E' da poco on line il primo numero della rivista AIKI e sto iniziando la preparazione del secondo. Inutile dire di più su questo argomento.
La mia collaborazione con ProgettoAiki non si limita a questo, ma penso che non interessi più di tanto il lettore. Chi vuole può consultare il sito istituzionale www.progettoaiki.org che al momento è sotto la mia direzione.
Questa mole di impegni crescenti e probabilmente destinati a crescere ancora nel futuro ha visibilmente diradato le mie pubblicazioni su questo sito www.musubi.it. Chi trova interessanti le mie idee, le mie opinioni e le mie proposte ha modo di seguirmi anche altrove, dove ho indicato. Ma i nuovi impegni hanno causato un vulnus a questo luogo ove mi ritengo libero di dare spazio ai miei pensieri personali e a quelli degli amici che avvertono l'esigenza di manifestarli. Senza alcun vincolo. Ma con uno scopo. Quale? Incitare il lettore a ridurre se non addirittura annullare lo spazio che separa i suoi interessi e i suoi sogni dalla vita reale. Sì, «La vida es sueño».
Le ferite non fanno bene, ma se ne può e deve uscire, accettando di portarne i segni. E' una promessa e un impegno: www.musubi it forse non tornerà agli intensi ritmi di pubblicazione degli anni passati, anche perché su argomenti esauriti non vale la pena tornare ma... Insomma: preparatevi a tornare spesso a dare una occhiata su questo sito.
Paolo Bottoni
Gennaio 2022