Maestri
Nishi Katsuzo sensei: il padre dell'aikitaiso - Il percorso
Article Index
Katsuzo Nishi narra di aver cominciato ad elaborare la sua teoria intorno al 1927, quando aveva già 44 anni.
Una età che rappresentava all'epoca la speranza media di vita del giapponese. Sappiamo che questo dato è da allora drasticamente cambiato: la speranza media di vita in Giappone si attesta al momento di poco oltre gli 80 anni, ma con una marcata maggiore longevità della donna rispetto all'uomo.
Nishi ebbe immediatamente molto successo con le sue teorie. Godeva di una solida fama professionale ed oltre ad essere Ingegnere Capo della Metropolitana di Tokyo aveva introdotto in Giappone i concetti illustrati da Norbert Wiener in Cybernetics: Control and Communication in the Animal and the Machine, che ispirarono molti processi di automazione e portarono poi al primo esempio al mondo di macchina per l'emissione automatica dei biglietti, installata a Tokyo dalla ditta Omron fondata da Kazuma Tateisi.
Decise tuttavia di rassegnare le dimissioni per dedicarsi interamente alle sue ricerche sulla salute, nel corso delle quali fece ritorno negli Stati Uniti, dove aveva studiato presso la Columbia University. Diede alle stampe in inglese nel 1936 il testo che abbiamo prima menzionato, in cui raccolse il testo delle conferenze che aveva tenuto durante questo viaggio.
La sua ricerca di un migliore equilibrio psicofisico era iniziata nel periodo in cui ricevette l'infausta sentenza di morte annunciata del chiaro dottore di cui mantenne riservato il nome. Nonostante fosse riconosciuta la sua spiccata intelligenza venne dichiarato inabile a proseguire gli studi a causa di un insufficiente sviluppo toracico, ed era tormentato da debolezze intestinali e polmonari.
Anche se debilitato dal lavoro che aveva intrapreso decise di seguire una scuola di spada e frequentò il tempio di Kamakura per praticarvi la meditazione. La sua salute tese a migliorare, ma il suo sistema digestivo cedette a causa delle troppe medicine che gli erano state prescritte in precedenza. Seguirono alcuni anni di relativa tranquillità, che gli permisero di riprendere gli studi ma non di vivere serenamente.
Iniziò allora lo studio dei vari sistemi di cura, tradizionali e moderni, occidentali ed orientali. Si pensa che ne abbia esaminati circa 280, ma i risultati come abbiamo visto non furono immediati.
La svolta decisiva gli venne dalla lettura delle opere di Fletcher, che legava con un rapporto di causa-effetto la corretta assunzione del cibo, anche attraverso un opportuno processo di masticazione, e la salute dell'essere umano.
Dalla analisi delle opere di altri studiosi come Sinclaire e Sepp arrivò alla conclusione che esisteva una forte correlazione tra lo stato degli organi digestivi e di quelli cerebrali, e che i sintomi di disordini cerebrali venivano sempre riscontrati nelle autopsie delle persone decedute per malattia.
Le cause erano legate ad errate posture durante il sonno dovute a letti troppo morbidi o al propagarsi verso la zona cerebrale di infezioni intestinali, essendo strettamente correlate le due tipologie di organi interni.
Questi furono gli spunti da cui ebbero inizio le intuizioni di Nishi e che portarono alla nascita del suo metodo. Non abbiamo intenzione però di approfondire gli aspetti medici delle sue teorie, che oltrepassano di molto le nostre competenze.
Certamente Nishi affrontò il problema del corretto equilibrio della persona umana da un punto di vista scientifico, sebbene fortemente attento ai legami delle conoscenze ancestrali.
Lo dimostra questo suo schema ove rende conto - con la lucidità analitica che gli veniva dalla sua formazione di ingegnere - dei cambiamenti provocati nel volume interno delle arterie in funzione della pressione sanguigna.
Il sistema Nishi di miglioramento, mantenimento, prevenzione e cura del corpo e della mente prende in esame molti aspetti della vita quotidiana.
Le sue prescrizioni coprono la respirazione, l'alimentazione - ma una parte importante vi ha il digiuno, come d'altra parte anche nel metodo Tempu - la masticazione, come abbiamo visto il sonno, ed altro ancora.
Una parte importante è rappresentata dalla corretta idratazione del corpo, che aiuta anche a ristabilire la giusta temperatura corporea, atrtraverso frequenti bagni di cui vengono controllati attentamente la durata, la temperatura ed ogni altro aspetto.
Per il praticante di aikido possono rivestire particolare interesse gli esercizi corporei come il kingyo undo, sia quelli generici appartenenti al grande sistema Nishi, sia quelli forse specifici, dedicati espressamente all'aikido o adattati per esso.
Naturalmente non è dimostrato a priori che ogni similitudine o sovrapposizione assoluta di tecniche dimostri che la paternità ne va attribuita al Nishi shiki.
Proponiamo qui alcuni esempi che ci aiutano ad introdurre l'argomento, su cui ci riserviamo di ritornare.
Dobbiamo prevenire il lettore: la lettura e l'analisi dei testi di riferimento richiederà tempo.
Ulteriore elementi di incertezza, che suggeriscono ed impongono cautela, sono dati in primo luogo dalla parziale ma non trascurabile sovrapposizione di principi e metodi.
Sia il metodo Tempu che quello Nishi ad esempio sono attenti alla alimentazione ed utilizzano la pratica del digiuno, curano particolarmente i metodi di respirazione, ricercano i legami sottili tra le azioni corporee ed i processi mentali più o meno consci che le determinano.
Diversi insegnanti storici hanno inoltre elaborato loro didattiche personali attingendo all'una o all'altra metodica, se non talvolta ad entrambe, ma con adattamenti, integrazioni od omissioni che non permettono una agevole ricostruzione del loro percorso.
Non sarebbe realistico promettere una conclusione della trattazione, che sarà fatta in altra sede, in tempi non brevi. E forse sarà saggio rinunciarvi addirittura.
Le notizie attendibili e di prima mano sulla vita di Nishi sensei provengono infatti principalmente dalle sue opere, mentre l'applicazione dei suoi metodi fu trasmessa invece soprattutto per insegnamento diretto, e sono rarissimi ormai gli insegnanti che questo contatto lo hanno avuto.
Tranne sporadici esempi negli Stati Uniti il metodo fuori dal Giappone ha attecchito saldamente nelle Hawaii ed in Brasile.
E' stato infatti l'Hawaii Nishi kai a curare parecchi decenni or sono la traduzione e la pubblicazione del secondo testo di Nishi.
Molto di più non è dato al momento di sapere.
Sembra quasi che la figura di questo maestro ami restare in qualche modo legata ad un certo alone di mistero.
Il reperimento del secondo testo, grazie all'annullamento delle barriere fisiche permesso da internet, è stato infatti sorprendentemente rapido ed agevole, come se non aspettasse altro che di essere trovato.
Si tratta di una copia ormai consunta ed ingiallita dagli anni, che deve essere stata a lungo letta e consultata.
Ma aprendola, è scivolata fuori dalle pagine una fotografia: non reca alcuna indicazione se non la data (agosto 1957) e l'indicazione che si tratta della foto n. 15 di una sequenza di 42.
Al centro, con gli occhiali e la cravatta, Katsuzo Nishi sensei.