Cronache
2017, luglio; Sempre noi. Sempre lui - 21 luglio: Ancora poche ore
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21 luglio
Siamo a venerdì, ancora poche ore e questo stage sarà terminato. Siamo alle ultime lezioni...
Già nell’aria si sente il sapore agrodolce dei saluti, qualcuno già è partito, si danno appuntamenti all’anno prossimo, stesso posto, stesso tatami.
Ma “hic et nunc” si rimane sul pezzo a praticare e non si pensa al futuro, che ancora deve arrivare (latinismo e buddità in una sola riga...forte!)
Oggi il maestro Tada ha illustrato tecniche da ushiro waza e eritori, in varie forme (ikkyo, sankyo, iriminage, ecc...), approfondendo il tema delle uscite su una sola linea, assimilabile in entrambe le tecniche.
Ormai insiste sempre più sulla necessità di eseguire passi e movimenti precisi, rimanendo concentrati e non lasciarsi distrarre da alcunché.
Secondo alcune teorie che ha citato, anche quando stiamo parlando con una persona capiamo se è con la testa altrove e non sta ascoltando quello che gli si dice. Che avrà voluto dire? Ma sappiamo quanto è vero!
Ed infatti il Grande Vecchio anche oggi non ci ha risparmiato la sua “vergata” morale, richiamando la nostra scarsa concentrazione e pessima aderenza a quello che lui mostrava dicendo (testualmente) “...da un orecchio vi entra dall’altro vi esce....”.
Ma dice a noi? Sta dicendo proprio a noi? (cit. da Taxi driver:-stasera sono ispirato...). Vabbè, ognuno si lava i panni a casa sua, alla temperatura che vuole.
Ma se c’è la verga, c’è anche la carota. Imperdibili sono state le citazioni di vita vissuta accanto a o sensei. Le modalità di insegnamento, l’atmosfera che si respirava in quegli anni nel dojo, i tempi durante la guerra, la sua vita (quella del maestro Tada) praticando e studiando aikido. Gli allenamenti quotidiani spalmati su tutta la giornata, la dedizione totale all’aikido decidendo di non esercitare nessun altro lavoro se non quello di aikidoka professionista, la sua famiglia nella quale vi sono sempre stati samurai, fin dalla mitologia (!), citando il nonno e il bisnonno morti in battaglie varie.
Il maestro ha raccontato di essere cresciuto fin da bambino immerso nell'atmosfera marziale, allenandosi prima al tiro con l’arco e passando poi a varie esperienze marziali sino ad approdare all’aikido, introdotto nel dojo di Ueshiba grazie alla presentazione di due garanti, come era richiesto per l’epoca e per il luogo.
Sentendo questi racconti e guardando quest’uomo mentre spiega, si muove, fa volteggiare la spada e il jo con una velocità nella quale anche il nano secondo sarebbe in ritardo, a 88 anni, e fa volteggiare anche i nostri bravissimi uke, ti spieghi tante cose e non fai altrettante domande idiote.
La didattica non cambia, e il maestro Tada nemmeno.
Quindi ha prestato il suo corpo e la sua sapienza mettendosi al centro del tatami con circa 210 persone intorno e facendo da uchidachi/shidachi a tutti noi nel "Movimento di Jo Aikikai d’Italia”. Base, A e B: Un perfetto direttore d’orchestra!
Studiamo, ragazzi, studiamo...perchè la musica rimanga sempre questa!