Cronache
2012, marzo, Roma. Il seminario di Asai sensei - Di avventura in avventura
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Il secondo giorno del seminario abbiamo intensivamente studiato mediante l'uso del jo ricercando l'estensione, l'allungamento, del corpo di uke.
Questi si posizionava nello shihonage o in diverse varianti di ikyyo, ricercando di volta in volta l'allineamento richiesto per quella determinata tecnica.
Il maestro ha fatto prima eseguire le tecniche a mano nuda e dopo ci ha fatto ricercare le stesse tecniche provate in tai waza, movimento del corpo, utilizzando il jo come strumento di esecuzione e verifica della tecnica.
Veramente molto interessante.
Quando il maestro ci ha mostrato una forma particolare di nikyo, con presa sul pollice e distorsione della mano, siamo andati quasi tutti nel pallone.
Con il compagno di allenamento con il quale mi trovavo durante l'esecuzione di questa tecnica abbiamo ricercato questo nikyo particolare e ad ogni giro ce ne veniva uno diverso. Allora esordivamo: «Aahhhh, ecco com'era!».
Per poi auto-contraddirci un secondo dopo!...
Alla fine il maestro, alquanto divertito dai nostri sforzi, ci ha spiegato nel dettaglio la tecnica e allora abbiamo capito... che non avevamo capito nulla!!!
In questo raduno ho notato che il maestro Asai, nel proporre le sue tecniche, effettuava una dimostrazione molto veloce.
Secondo me non era una scelta casuale; sembrava quasi che volesse verificare cosa rimaneva in noi vedendo solo un accenno di movimento, che cosa avremmo potuto tirare fuori dalle nostre sacche di conoscenza... le nostre elaborazioni..
Stava proprio studiando noi e studiando con noi.
E studiare insieme ad un grande Maestro è stato veramente un privilegio per tutti ed un'esperienza indimenticabile .
Grazie, Maestro!
Manuela Gargiulo