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Jirō è un sognatore, come tutti i ragazzi.

I suoi sogni sono però diversi da quelli dei suoi coetanei: sogna con straordinaria intensità di volare.

Non potrà mai diventare pilota, si rende conto che la sua forte miopia glielo proibisce: diventerà progettista e costruttore di aereoplani.

 

 

 

 

 

 

 

Nei tratti di Jirō disegnati da Miyazaki ritroviamo naturalmente il vero Jirō, ma ritroviamo lo stesso Miyazaki da giovane.

Difficilmente riuscivamo ormai ad immaginarlo diverso da come ci appare da tanti anni, con la sua curata barba bianca e il suo sguardo mite quanto miope eppure capace di guardare lontano più degli altri.

Cedendo agli stilemi dell'arte però il Jirō che appare sullo schermo ha due grandi occhioni spalancati verso il mondo e verso il cielo, ad indicare la sua prontezza di spirito e la sua sete di sogni e di avventure.

 

 

 

E' proprio in sogno che Jirō incontra il suo mentore e compagno di sogni.

E' Giovanni Battista Caproni (1886-1957), conte di Taliedo, località alla periferia di Milano ove Caproni, progettista aeronautico d'avanguardia e pioniere dell'aviazione trasferì la omonima fabbrica che aveva visto la luce anni prima alla Malpensa.

 

 

 

 

 

 

 

Jirō scopre immediatamente di condividere con Caproni non solo i sogni, ma anche gli incubi.

Un incubo che ha perseguitato probabilmente tutti coloro che sognavano, progettavano, costruivano o pilotavano le prime machine volanti e che deve aver rattristato anche l'adolescenza e la gioventù del vero Hoshikoshi.

L'utilizzo di quelle meravigliose creazioni dell'ingegno umano allo scopo di portare morte e distruzione in guerra.

 

 

 

 

In tutti i loro incontri onirici Caproni, che della prima guerra mondiale fu partecipe e protagonista, incita tuttavia Jirō  a proseguire nella sua strada.

Morte e distruzione vi saranno sempre finché l'essere umano non compirà un definitivo salto verso la civiltà, ed è questa immaturità dell'uomo che causa dolore, non le macchine.

Superando lo scoramento di ogni inevitabile anzi necessario insuccesso, gli aerei saranno un giorno strumento di conoscenza, di scambio tra esseri umani, di grande piacere mai conosciuto prima.

"Segui il vento, giovane giapponese!"

 

 

E' ormai giunto il tempo che Jirō lasci la famiglia e la quieta vita del suo villaggio di campagna.

Si tasferirà in città per proseguire gli studi presso l'Università Imperiale di Tokyo, alla facoltà di Ingegneria aeronautica.